Questa sera ho visto passare un rider in strada. Giuro che non poteva andare a meno di 50 km/h.
Nessuna luce. Nessuna protezione (non scherziamo). La targa non è richiesta. L’assicurazione (bici, e-bike, monopattino) non è richiesta e non é nemmeno un prodotto diffuso (ho visto che ce l’ha Prima, come estensione della RC capofamiglia).
Ho ripensato ai thread letti e commentati giusto ieri, i controlli delle forze dell’ordine a “danno” dei motociclisti, tutte le paranoie su omologazioni, regole da rispettare e l’”accanimento” di cui qualcuno riportava (specie in alcune zone, Trentino, Emilia,…).
Mi chiedo se il senso non sia semplicemente questo: un motociclista si suppone abbia soldi e quindi diventa soggetto interessante per elevare multe; ad un rider, cosa fai pagare? Riesci a vedere i soldi della multa? Che senso ha perdere tempo a fermarli, controllarli, multarli?
E però, se il concetto alla base del controllo della viabilità è quello di garantire la sicurezza di tutti, io non vedo alcuna coerenza tra sprecare tempo e risorse nel controllare specchietti, marmitte e portatarga su un passo alpino, quando nei centri delle nostre città e paesi, ci sono nugoli di questi rider che sfrecciano, senza alcuna regola, totalmente incontrollati.
Detto e premesso che per me, la figura stessa del rider è totalmente irragionevole ed inutile, sottoprodotto di una società sempre più indolente che non fa più nemmeno la fatica di andarsi a procacciare il cibo spazzatura da consumare per cena, ricordo che ci furono sindacati e partiti politici che cavalcarono mediaticamente la “battaglia” per il riconoscimento dei diritti di questi lavoratori. Cosa di per sé concettualmente giusta (lo dico da sindacalista, RSA nella mia azienda). Ma come al solito, si è cavalcata la vicenda finché tornava utile, giusto il tempo di sparare i proclama ad effetto utili a strappare qualche voto in più dei quattro gatti che ormai vanno a votare per politiche ed amministrative. E – come sempre – fregandosene di tutte le implicazioni, usando a scopo mediatico solo quel che interessava. Peccato che questi lavoratori sono davvero particolari: eseguono la loro prestazione sulla strada e quegli stessi sindacati esprimono in tutte le altre aziende anche gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza). Dove sta la sicurezza di questi lavoratori, che sfrecciano di notte, senza luci e protezioni, su mezzi senza alcuna omologazione (abbiamo visto tutti le bici elettrificate con kit più o meno di fortuna… ed i freni originali del catorcio preso come base per l’elettrificazione)?
Più vado avanti con gli anni e più odio questo Paese, dove tutto sembra sempre, scientemente, deliberatamente realizzato in modo irrazionale ed iniquo.