Questo il nome definitivo della Maxi-enduro prodotta negli stabilimenti di Schiranna. Eliminate le diciture 9.5 e Enduro veloce. E per darle il benvenuto come si deve oggi ho festeggiato la sua presentazione all' EICMA con un caffè in quota con la sua antenata.
Ho letto che Pierer (ceo di KTM Mobility) dovrebbe acquisire il 51% delle azioni MV. Se così fosse, c'è da pensare alla creazione di una moto maxi-enduro.
Cavolo! Non la accendevo dalla primavera dell'anno scorso quando ho percorso ben... 6 km a/r per portarla alla revisione. Oggi l'ho guidata per due ore: la prima ora in modalità "una moto che non va un ca##o e frena ancora meno" poi piano piano il capoccione ha messo da parte il programma di guida della mia Super adventure installato di default ed è riuscito a trovare il vecchio file "come eravamo" e l'ultima ora ho guidato sui tornanti della Lessinia in modalità "che bicicletta!" Non me ne vogliate, siamo in forum Ktm inoltre bisogna perlomeno vivere anche nel presente accettando di buon grado la tecnologia contemporanea (la Cagiva dichiarava a suo tempo un peso a secco di 188 kg) ma io mi sono divertito come un matto e non sono arrivato a casa stancato dal dover tenere a bada 160 cv. credetemi, le maxi enduro (come tutte le moto del resto) hanno avuto negli ultimi 30 anni una evoluzione enorme ma enorme è anche ciò che è andato perduto, in primis la maneggevolezza. Fossi potuto uscire in compagnia del mio avatar con la Kappona gli avrei certamente dato la paga verso la fine del giro
Se ho capito bene ne costruiranno solo 500 esemplari che portano la firma di Edy Orioli sul serbatoio. Vogliono replicare l'operazione Lucky Explorer del 1990 quando annunciarono che ne avrebbero costruite 1.000 con un portachiavi con inciso il nr del telaio e la firma di Orioli. Peccato che nonostante per l'epoca fosse molto forte il richiamo sia estetico che tecnologico alla versione che aveva da pochi mesi vinto la Paris-Dakar faticarono non poco a piazzarne qualche decina in meno. Aveva un prezzo identico alla coeva BMW Gs 100 Paris Dakar ma mentre quest'ultima rappresentó il trampolino di lancio per un modello dal successo senza precedenti che dura da oltre 30 anni per la Cagiva inizió il declino che la portò prima a produrre un modello maggiormente impoverito poi a scomparire definitivamente. E tutto ciò nonostante la Cagiva fosse avanti anni luce rispetto BMW, basti pensare che a parte componenti come Ohlins, Nissin ecc. una era dotata dello stesso impianto di iniezione elettronica della Ferrari F40 (in versione semplificata) mentre l'altra utilizzava ancora gli asfittici carburatori Bing. Conclusione: noi italiani siamo degli incapaci anche quando siamo bravi. E siamo pronti a replicare, vedremo se grazie a Pierer Mobility avrò torto.