Enduristi, quaddisti e jeep scoperti a sfrecciare nel parco naturalistico de 'I Monti del Chianti'. 38 le sanzioni
Vasta operazione del comando regionale della Toscana del corpo forestale dello stato con il supporto volo di Roma nei territori dei 'Monti del Chianti', tra Cavriglia, Greve e Radda in Chianti. L'iniziativa è stata pianificata dal nucleo operativo speciale di Arezzo e dal comendo stazione di Montevarchi. In supporto anche il comando provinciale di Firenze. 38 persone sanzionate.
È scattata alle prime luci dell'alba di domenica scorsa una vasta operazione del comando regionale della Toscana del corpo forestale dello stato con il supporto del reparto volo di Roma ne 'I monti del Chianti', uno dei siti comunitari più belli ed importanti dell'Unione Europa che si estende tra i comuni di Cavriglia, Greve e Radda in Chianti. L'iniziativa pianificata dal nucleo operativo speciale del corpo forestale di Arezzo e dal comando stazione di Montevarchi con il supporto del comando provinciale di Firenze ha avuto lo scopo di tutelare quell'area protetta presa d'assalto dai veicoli a motore.
Per questo dal mese di dicembre sono stati organizzati sopralluoghi costanti e discreti per determinare il flusso ‘’motoristico’’ e le rotte seguite dai mezzi. I rilievi preparatori dell’operazione hanno sin da subito evidenziato le criticità dello stato dei luoghi in cui le tracce dei veicoli a motore sul fondo naturale sono l’immagine più ricorrente in qualsiasi direzione si guardi.
Prati strappati, sentieri letteralmente arati, canalette divelte, sottobosco danneggiato e tracciati aperti su pascoli, praterie, bosco e rimboschimenti e tutto ciò nonostante vi sia un numero considerevole di cartelli che invitano al rispetto della natura e alla tutela delle aree protette.
Prima di intervenire gli uomini del corpo forestale dello stato hanno ascoltato residenti, taglialegna, turisti e passanti: tutti hanno evidenziato l’insopportabilità del comportamento di molti ‘’fuoristradisti’’ che a loro avviso oltre a non tenere conto dell’ambiente adottano condotte pericolose per la sicurezza della gente.
Per questo l’area è stata sottoposta a monitoraggio per alcune settimane. Flotte di enduristi, quaddisti e jeep provenienti dalle direzioni di Firenze, Siena e Arezzo sono stati scoperti a trattare quell’area come una vera e propria arena, con scorribande per i prati, salti, testa coda, sgommate, transiti nelle brughiere nei boschi, nei pascoli, apertura di tracciati anche dove sembrava impossibile transitare e ciò disattendendo ogni norma, regolamento o raccomandazione posta a tutela del patrimonio naturale.
30 Agenti del Corpo Forestale dello Stato, sin dall’alba di domenica scorsa si sono, così, dislocati in abiti borghesi lungo i vari sentieri del sito comunitario e con il supporto aereo hanno dato il via alla più imponente e massiccia operazione di controllo mai verificatasi in Toscana. Era da poco passato mezzogiorno quando le pattuglie fiorentine del Corpo Forestale dello Stato hanno intercettato, in prossimità del Monte di San Michele, i primi gruppi di enduristi in transito all’interno del Parco di San Michele. Uno di questi si è fermato sottoponendosi ai controlli mentre l’altro, ad un bivio ha cambiato direzione. L’elicottero del reparto volo di Roma alzatosi da Lucolena lo ha inseguito fra i canaloni ed a valle del Monte di San Michele in mezzo alla vegetazione è stato fermato dagli stessi elicotteristi.
Stessa sorte è toccata ad un altro gruppo di enduristi, segnalati dagli uomini del comando stazione di Montevarchi in direzione Lucolena. L’elicottero anche questa volta lo ha intercettato e gli ha sbarrato la strada poco prima che raggiunge una fitta area boscata.
In tutto 38 persone, di provenienza fiorentina, senese e aretina di sono visti contestare una sanzione amministrativa di circa 200 euro per violazione della Legge Regionale Toscana che vieta espressamente la circolazione fuoristrada su fondi naturali soprattutto dove esistono aree sottoposte a particolari forme di tutela per il loro interesse naturalistico.
"Questa operazione rappresenta un segnale che l’educazione alla circolazione
non è solo un concetto urbano centrico - fanno sapere dal corpo forestale dello stato - ma va applicato ed esteso a 360 gradi poiché la tutela del territorio è nel primario interesse degli stessi fruitori e siamo sicuri che i bravi enduristi sapranno riconoscere dove fermarsi, fare un passo indietro, cambiare percorso per sceglierne uno alternativo più rispettoso e perché no forse anche più divertente e impegnativo ma pur sempre nel rispetto della natura".
fonte valdarnopost