Abu Dhabi (EMIRATI ARABI UNITI) – DUCATI 1199 PANIGALE Aggiornamento ore 16:10 italiane, lunedì 13 febbraio È appena finita la sessione di prova qui sullo Yas Marina Circuit, e già la Panigale ci manca. Una moto rivoluzionaria, questa, non c'è dubbio.
Torniamo a confermare che è la sua reattività l'aspetto più sorprendente. Si sa che le Case tendono spesso a dichiarare dati tecnici ottimistici, ma questi 10 kgin meno rispetto alla 1198 promessi dagli uomini di Borgo Panigale sembrano proprio veritieri. La versione S protagonista di questo test ha di serie cerchi forgiati in lega leggera, e questo aiuta molto in termini di agilità, ma rimane il fatto che sembra più svelta di una 600 cc. E non per modo di dire...
Ma la sua magia è fatta anche d'altro, ovviamente. Di una grande compostezza in staccata, abbinata ad una efficacissima frizione antisaltellamento. Di una velocità di discesa in piega da vertigine. Di una maestosa capacità di inserirsi e stringere la traiettoria coi freni ancora in mano. Di un controllo di trazione preciso, che col Riding Mode "Track"(indicato per l'uso in pista, setta in modo consono taratura delle sospensioni, controllo di freno motore, mappatura del motore e appunto controllo di trazione) lascia al posteriore una piacevole libertà di pattinare. E certo, anche di un motore con un carattere a dir poco sorprendente, se ripensiamo al vecchio Testastretta. Dove quello era poderoso, il nuovo Superquadro spinge con gentilezza. Ma dove l'altro "finiva", questo nuovo bicilndrico cambia passo e si precipita verso quota 12.000 (qui, secondo il contagiri, interviene il limitatore) con una rapidità che lascia a bocca aperta. Vi ricordate quando si diceva che "sulla Ducati bisogna usare una marcia in più"? Sì? Bene, spostate quest'informazione nel cestino. Ora si usano le marce corte, come su un quattro cilindri. Quanto poi sia veloce rispetto a una BMW S1000RR è difficile dirlo: su questa pista non abbiamo riferimenti, e le sensazioni possono essere falsate dall'erogazione particolare. A "polso" diciamo che la Panigale ha qualcosa in meno. Ma la velocità con cui il contagiri si arrampica verso l'alto, anche in sesta, qualche dubbio ce lo lascia.
Note negative in questo contesto da paradiso del motociclista: due, piccole. L'innescarsi di qualche oscillazione di sterzo su di un lungo curvone che si percorre in completa accelerazione, dovuto probabilmente a un setting perfettibile (diciamo questo perchè giocando con forcella e mono siamo riusciti a milgiorare la situazione, ma forse serviva un po' più di tempo per risolverla del tutto). E poi la tendenza a impennare. Uscendo dalle curve da seconda, quando il motore supera gli 8.000 giri non c'è santo che tenga: l'anteriore decolla, anche abbastanza brutalmente. Per evitare che questo accada o si parzializza, o si cerca di controllare col freno posteriore, o si mette la terza (ma così facendo il motore precipita ad un regime dove non non spinge a dovere). In ogni caso l'accelerazione che risulta non è ottimale.
Ma la lode,questa moto,se la merita ugualmente
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