LA REGOLA DEI TERZI
La regola dei terzi è un accorgimento che è stato utilizzato per secoli dai pittori ed è tuttora molto diffuso nella composizione di una fotografia. Dividendo l'immagine in terzi e ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al suo centro), ma armonica al tempo stesso. La regola è talmente popolare che alcune macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo.
Oltre al posizionamento del soggetto, la regola dei terzi viene utilizzata anche per valutare il posizionamento dell'orizzonte nei dipinti o nelle fotografie panoramiche, secondo la tesi per cui un orizzonte a metà dà la stessa importanza al cielo e al paesaggio, effetto in genere non voluto.
Griglia di divisione in terzi
Secondo la regola dei terzi all'immagine va “idealmente” sovrapposto un reticolo composto da due linee verticali e due linee orizzontali (linee di forza), equidistanti tra loro e i bordi dell'immagine. L'immagine viene quindi divisa in nove sezioni uguali: il riquadro centrale prende il nome di sezione aurea ed è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee (punti di forza, punti focali o fuochi). Questi sono i punti in cui l'occhio si concentra maggiormente dopo aver “guardato” il centro dell'immagine e dai quali raccoglie maggiore informazione.
In generale, per rendere l'immagine più dinamica il soggetto deve essere posto sulle linee di forza dell'immagine (solitamente quelle verticali) o più precisamente nei punti focali dell'inquadratura; la posizione decentrata ne risalta l'importanza. Le linee di forza orizzontali, nella composizione di fotografie paesaggistiche, sono utilizzate come riferimenti per posizionare l'orizzonte ed i piani di prospettiva. Inoltre si possono utilizzare come linee guida quelle diagonali che passano per due fuochi opposti.
La regola dei terzi è applicabile ad ogni formato, che può essere quindi anche quadrato o panoramico, ogni volta, cioè, che è possibile suddividere l'immagine in terzi con le linee di forza.
Il "falso" mito della regola dei terzi
Sezione Aurea Fibonacci con rapporto 5:8
La regola dei terzi si basa sul concetto matematico di sezione aurea. Con pochi calcoli si riesce a dimostrare che in realtà la divisione in terzi è solo un'approssimazione.
La sezione aurea è il rapporto tra due segmenti e la loro somma (in formula (con a e b segmenti) a : b = (a + b) : a). Il rapporto quindi dei due segmenti è circa: 0,618. Nella divisione in terzi questo rapporto è: 0,5.
Il rapporto che più si avvicina a quello di riferimento della sezione aurea è a=5 e b=8, che approssimato corrisponde a 0,625 (Andreas Feininger, La Fotografia).
Questa scelta deriva probabilmente dall'approssimazione di Fibonacci per il valore della sezione aurea.
Dal punto di vista compositivo con il rapporto 5:8 si sposta il punto di forza dell'immagine più verso il centro, il soggetto quindi risulta sempre decentrato ma in modo minore rispetto alla divisione in terzi.