da AleT » 24 dic 2023, 10:53
Prima la 450 poi la 250—
A Madonna di Campiglio, dal 21 al 23 gennaio, sarà svelata la monocilindrica di 450 cc, la cilindrata utilizzata nella MXGP, per intenderci. Ducati ha puntato sulla distribuzione desmodromica, il suo storico cavallo di battaglia. Questa soluzione tecnica permette una puntuale apertura e chiusura delle valvole, garantendo un ottimo rendimento soprattutto agli alti regimi, dove il propulsore sarà senza dubbio competitivo, da subito. Come si nota dalle immagini, a causa della distribuzione desmodromica, la testata è piuttosto voluminosa, a differenza di quanto accade sulla Ktm 450 SX-F e sulla Honda Crf 450R, sulle quali, per contenere le dimensioni delle testate e il peso nella parte alta del motore, viene utilizzato un solo albero a camme in testa. Da questo punto di vista, sulla monocilindrica 450, Ducati ha scelto una strada diversa rispetto a quella percorsa dalla casa di Mattighofen e dalla casa di Tokyo; scopriremo presto chi avrà fatto la scelta migliore. Senza dubbio, sulla carta, la distribuzione desmodromica dovrebbe garantire non pochi vantaggi sulla monocilindrica di 250 cc (dove la potenza massima è determinante, considerando la ridotta cubatura del motore), che scenderà in pista nel 2026.
Telaio in alluminio, sospensioni showa—
Durante la fase di progettazione, Ducati ha effettuato numerosi test strumentando le moto della concorrenza, prevalentemente Ktm, Honda e Kawasaki, soprattutto per valutare quale strada scegliere a livello ciclistico. Come si vede anche dalle immagini, alla fine gli ingegneri hanno optato per il telaio in alluminio; probabilmente più di un ducatista avrebbe preferito il telaio in acciaio, materiale storicamente amato dai tecnici bolognesi, però, come sostengono Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna (direttore generale di Ducati Corse), nel Racing non esistono dogmi e bisogna fare le scelte migliori dal punto di vista prestazionale. Il forcellone, che somiglia moltissimo a quello di Ktm, è in alluminio, realizzato tramite un processo di fusione, una tecnologia che Ducati conosce bene e che, per questo, ha preferito alla soluzione scelta da Honda, che utilizza componenti fusi ed estrusi uniti tramite saldature. Per quanto riguarda le sospensioni, inizialmente Ducati aveva valutato anche l’opzione Öhlins, azienda leader nella velocità e storico partner di Ducati anche nella produzione di serie. Nel fuoristrada, però, Öhlins è rimasta a lungo lontana dalle competizioni di alto livello, pertanto, alla fine, la Ducati da motocross debutterà con sospensioni Showa, che ha partecipato attivamente allo sviluppo del progetto.