Alla fine mi sono deciso a fare l’upgrade delle sospensioni del mio 1090 S montando le cartucce Misano Evo by Andreani. Il costo è impegnativo (615 euro tra cartucce, olio e spedizione compresi) però il risultato appaga e conforta il detto che i soldi spesi per migliorare le sospensioni di una moto sono quelli spesi meglio.
Il montaggio l’ho eseguito in autonomia nel mio garage con attrezzi convenzionali e devo dire che è stato piuttosto semplice e veloce (tempo impiegato 4,5 ore la gran parte del quale passato a capire bene i passaggi più che il lavoro in sè, infatti nel primo stelo ci ho perso più tempo, il secondo una volta imparato ci ho messo veramente un attimo) e senza smontare troppe parti della moto.
Le cartucce le ho ordinate con lo specifico olio consigliato (Ohlins cod. 1309) e comunicando il modello di moto, il mio peso e l’uso prevalente che ne faccio (da solo o in coppia, con o senza bagagli e tipo di strade percorse per la maggiore). Ci sono vari rivenditori che le commercializzano, io le ho trovate al miglior prezzo da XParts.net e li ho trovati davvero gentili e disponibili per ogni spiegazione e chiarimento.
Le cartucce sono arrivate in una scatola con le molle specifiche per il mio peso e con le tarature già impostate come richiesto. In ogni caso ci sono le tarature standard indicate nella brochure interna oltre alle istruzioni di montaggio (invero piuttosto stringate ma intuitive) ed il livello d’olio da rispettare.
Ho messo la moto sul cavalletto centrale e alzato leggermente l’avantreno con un cric a compasso posto sotto al paracoppa.
Ho smontato il parafango anteriore e la flangia paravento circolare sotto al cupolino, sganciate le due pinze freno e infine tolta la ruota.
Ho poi agito uno stelo per volta.
Allentato il tappo superiore dello stelo prima di allentare le viti che lo stringono alle piastre (altrimenti poi non ce la fate con lo stelo in mano), sfilato lo stelo, svitato completamente il tappo superiore e svuotato l’olio in una bacinella pompando ripetutamente prima il fodero poi la cartuccia interna. Incredibile come l’olio fosse sporco avendolo sostituito personalmente solo 1 anno fa ed era limpido come l’acqua…
Quando è uscito tutto l’olio ho messo in morsa il fodero e ho svitato la vite inferiore che trattiene la cartuccia (freccia rossa) che così ho potuto sfilare.
Non ho cambiato i paraoli e parapolvere perché li avevo già sostituiti l’anno scorso.
Pulito ed asciugato per bene lo stelo ho infilato la cartuccia Misano senza molla (importante perché ci permette di misurare correttamente il livello d’olio da introdurre), l’ho fissata con la vite sotto al fodero (non si riesce a stringere molto perché non si riesce a bloccare la cartuccia all'interno del fodero e ad un certo punto comincia a ruotare assieme alla vite non permettendo di stringerla molto. La cosa mi ha un po' preoccupato perché sebbene alla fine non perde temevo che una volta rimontata potesse perdere olio nell’utilizzo in pressione. Col senno di poi alla prossima occasione mi inventerò un attrezzo per tenere bloccata la cartuccia, magari utilizzando uno spezzone di tubo di diametro adeguato).
A questo punto ho introdotto l’olio molto lentamente con un contenitore graduato a becco (di quelli che si usano in cucina per fare i dolci) in modo da facilitare il riempimento in tutti gli interstizi interni e fermandomi alla quota prescritta (125 mm. da bordo superiore canna cromata completamente inserita nel fodero).
A questo punto bisogna pompare molte volte l’asta della cartuccia in modo da far uscire tutte le bolle d’aria e far entrare l’olio in tutti gli interstizi interni (si avverte un gorgoglio come di lavandino che si svuota). L’operazione è piuttosto noiosa ed anche faticosa dopo un po' ma va fatta per bene, più si pompa e più si è sicuri che non rimangano bolle all’interno e il livello dell’olio (camera d’aria) sia corretto.
Quando il gorgoglio diventa quasi nullo e si avverte solo lo scorrimento dell’olio all’interno si ricontrolla il livello e lo si ripristina al livello prescritto. Per misurare il livello dell’olio si può utilizzare l’asticella di un calibro. Se si è messo troppo olio e si vuole togliere solo quello in eccesso si può utilizzare uno spezzone di tubicino trasparente che si usa per spurgare i freni, si segna una tacca a un’estremità della misura corrispondente al livello olio prescritto e dall’altra si innesta una siringa in modo da aspirare l’olio in eccesso fino al livello desiderato.
A questo punto si può inserire la molla, lo spessore di plastica ed avvitare il tappo sull’asta.
E qui ho incontrato l’unica vera difficoltà. Infatti all’estremità superiore dell’asta c’è un dado avvitato nella stessa che agisce da scontro con il tappo per bloccare il tutto ma una volta inserita la molla e lo spessore (freccia rossa in foto) non si riesce a raggiungerlo e bloccarlo con la chiave inglese se non comprimendo la molla con le mani. Magari in due il tutto è molto semplice ma da solo ho faticato un bel po' perché avrei dovuto avere 4 mani!! Due per tenere compressa la molla e altre due per tenere il dado e stringere il tappo sull’asta. Ho risolto con una chiave inglese n. 8 infilata tra lo spessore e il dado in modo da trattenere la molla in compressione ed avere così una mano libera per avvitare il tappo. Più facile a farsi che da spiegare comunque.
A questo punto ho avvitato a mano il tappo superiore sullo stelo, rimontato lo stelo, stretto le viti delle piastre e infine stretto il tappo superiore alla coppia prevista. Una volta rimontato il tutto e controllato di aver serrato TUTTE le viti alle coppie previste (freni con frenafiletti, mozzo, sottomozzo, piastre, ecc.) con la moto giù dal cavalletto ho pinzato l’anteriore e pompato sul manubrio più volte, si avverte in modo distinto rispetto a prima il gorgoglio dell’olio che passa nei canali interni delle forche, la cosa è normale avendo le cartucce fori maggiorati.
Da quando le ho montate ho percorso 1.500 km sia da solo che in coppia, in montagna e su strade sconnesse. All’inizio devono rodarsi un po' poi mano a mano si avverte in modo distinto che la forcella lavora meglio, assorbe le asperità del fondo senza ballonzolare, non avverto più il fastidioso “tack” di ritorno sullo sconnesso, e nelle frenate l’avantreno è molto ben sostenuto ed affonda in modo lineare e pastoso e non più repentino come prima. Ritengo che sia un upgrade valido che migliora il piacere di guida dando maggior confidenza e sicurezza, soprattutto nelle frenate di emergenza. Al momento non ho modificato le tarature preimpostate perché mi soddisfa già così, però in futuro proverò a “giocare” un po' con i registri del precarico, compressione e ritorno per vedere se trovo un assetto ancora migliore.