Anche il ferro e l’alluminio, anche se molto meno per questioni molecolari, attirano i fulmini. Il problema è che a differenza di questi ultimi il carbonio “scoppia” in caso di scarica elettrica. Non è che esploda come una bomba, semplicemente, essendo solo un mediocre conduttore di corrente elettrica, la sovra-temperatura che si genera al suo interno a causa dello scorrere degli elettroni provoca un fenomeno di “degassamento” della matrice e quindi come tante microscopiche pentole a pressione il materiale scoppia superficialmente lasciandovi senza struttura. È un fenomeno ben noto ai progettisti aeronautici che di fatti proteggono le strutture, eventualmente lasciate all’esterno, con fogli di alluminio connessi tra loro e che per l’occasione vengono chiamati, pomposamente, “grounding stub.
Ma la questione non è solamente il materiale ad attirare i fulmini ma sopratutto la forma per il teorema delle punte,cioè per la notevole concentrazione del campo elettrostatico in prossimità di sporgenze metalliche (e non) puntiformi, in corrispondenza delle quali la densità delle cariche elettriche è notevole a causa del piccolissimo raggio di curvatura.
fonte: ricerca su google.