Frontale con... Salome' (Extra lungo)

Salve a tutti,
Ormai mi e’ chiaro che ogni azione che coscientemente compiamo, ogni decisione che prendiamo e’ il risultato di una mediazione tra varie instanze che lottano incessantemente tra loro per il sopravvento e l’affermazione, a discapito delle altre. Lotte e istanze che rimangono non percepite e pertanto, non elaborate ne tantomeno assunte.
In un caso speciale , recente, ho pero’ percepito chiaramente le forze in lotta e lo ho guardate tutte (o quasi) negli occhi. Essendosi verificatosi, per cosi dire, a livello stradale, condivido il racconto con Voi.
Buio pesto, pioggia, illuminazione stradale pari a 0. Percorro (in auto) normalmente la mia strada e una macchina viaggiante in senso contrario fa una svolta a sinistra e invade la mia corsia per immettersi in una stradina che dava alla mia destra. (manovra consentita, a patto di dare la precedenza ai veicoli in senso contrario, come ero io).
Io mi trovo questa macchina quasi al centro della carreggiata e dato il buio e la pioggia, freno solo all’ultimo ma la prendo in pieno. A bassa velocita per fortuna. Danni alle cose, ma nulla alle persone.
Questi i fatti, veniamo alla mia reazione.
Ovvio la prima che percepisco e’ un shock, abbastanza forte. Erano moltissimi anni che non facevo un incidente e poichè sto molto attento, mi ero autoconvinto che non ne avrei fatti piu, ma mi sbagliavo. Senza attendere che lo shock passi, apro la portiera ed esco dalla macchina. Anche l’altro conducente fa lo stesso.
E qui ecco la sorpresa : esce una bellissima ragazza, curata nell’aspetto e nel vestire ma pure nel makeup e nei modi. Ancor prima di rendermene conto, senza pensarci un attimo, le chiedo se sta bene, se non si e’ fatta nulla. Lei risponde che sta bene, ma e’ molto spaventata. Le dico di calmarsi e che in qualche modo sistemeremo.
Per adesso le mie reazioni sono istantanee e automatiche e apparentemente dettate dal buon senso. Ma pian piano sento che le cose inziano a cambiare.
Lei e’ convinta di essere nel giusto perchè Lei poteva girare e io l’ho presa nel centro della carreggiata. Me lo dice strillando, ma non istericamente nemmeno con cattiveria. E’ un grido di disperazione che esce da un volto dagli occhi umidi di lacrime, contratto in una smorfia di angoscia e di paura.
Vengo destabilizzato ed inizio a dissociarmi in varie parti, che chiamero’ di seguito con le lettere dell’alfabeto per maggiore chiarezza
A)Una parte di me pensa razionalmente a come gestire la situazione. E’ certa di essere nel giusto data la dinamica dell’incidente e pensa al CID, a come convincere Lei, a come scriverlo correttamente, a come fare il disegno, a come portare a casa il risultato vincente.
B) Ma una altra parte sente pena per questa ragazza e rabbia verso me stesso. Pena perchè vedo che e’ una anima buona incappata in una disavventura, scappatele di mano, senza che lo volesse. Rabbia per me stesso perche penso che avrei dovuto rendermi conto di tutto per tempo, avrei dovuto vedere la sua macchina prima che girasse a sinistra e invadesse la mia corsia e fermarmi in tempo. Rabbia perchè faccio 40 - 50.000 km l’anno e mi reputo un buon guidatore, non un pilota da corsa, ma uno che guida accorto ed e’ allenato nello studio delle circostanze e delle situazioni per prevederne gli effetti. Questa ragazza invece mi sembra preda del suo errore, fatto in buona fede e mi sento portato a condividerne le sorti e non condannarne l’intenzioni.
C) Una terza istanza vien fuori : questa si sovrappone alle due e ne dà un giudizio. Dovrei essere cinico e pensare al meglio per me (A)?, pur condividendo e avendo compassione per le pene altrui (B)?
D)Ecco che una quarta elaborazione si fa strada e mi suggerisce : Che parte ha la bellezza della ragazza nello tuo stato d’animo espresso nella B? Se fosse uscito un camionista panzone con in pantaloncini e gli infradito, ti avrebbe fatto lo stesso tanta pena? Ti saresti mosso a compassione? Avresti condiviso il suo punto di vista? O ti avrebbe infastidito con la sua volgarità e avresti agito duramente? Insomma, quanto c’è di estetico nel mio bel giudizio che ritengo etico??
E)Una ulteriore logica viene a comparare la A e la B e alla luce della D e mi dice : vada come vada, sei un schifoso. Sia ti comporti da cinico per portare a casa il risultato , sia ti commuovi e le concedi magari qualcosa o tutto solo per la sua bellezza o per la pena che ti fa , mossa da questa. Non fai la cosa giusta in entrambe i casi.
F)Non contento, ecco un ulteriore filone di speculazione che mi spinge a considerare : Cosa racconterai ai tuoi? Alla tua azienda che ti ha pagato la macchina? Se cedi in B e molli , come lo giustificherai visto che allo stato delle cose la ragione e’ dalla tua parte? Cosa dirai a tua moglie? Pur essendo privo - apparentemente- di pensieri “impuri”, come potrai presentare la cosa a terzi senza che nascano strani sospetti? Dovrai mentire, modificare un pò qua e un po la affinchè il tutto sia credibile. E alla fine, mentendo ai tuoi e a chi ti vuole bene, ti macchieresti davvero l’animo, e questo solo per non sentirti macchiato!!
Mentre tutto questo (A,B,C,D,E,F) si intrufola alla mia presa di coscienza a più riprese, riapparendo e scomparendo alternativamente come anime dannate che tentano di emergere dallo Stige ma un diavolo lesto sotto le respinge, sento un forte tremore alle gambe e alle mani ed una enorme difficoltà a parlare fluidamente, ad esprimermi correttamente. Figurarsi pensare.
Cerco di capire il perche’ del tremore, ma non ci riesco. Cerco di controllarlo, ma senza successo.
Mi dico che puo’ essere sia lo stress sia la furia elaborativa in corso e la difficile gestione degli stati d’animo correlati. Troppe informazioni, sensoriali, propriocettive, neurologiche, intellettive, ma pure corporali come l’aumento della pressione sanguigna e forse il rilascio di un qualche neurotrasmettitore, intasano le mie facoltà di capire, ma pure quella - ben piu preziosa - di rimuovere dalla coscenza tutto questo caravan serraglio e sentirne solo la sintesi finale, che prima o poi dovra’ pur avvenire.
Insomma mi vien da pensare “ O demoni che mi pervadono, mettevi un pò daccordo e decidete alla svelta che e’ il piu forte e io mi alleero’ con questo - sia come sia- e ne saro’ il portavoce”!
Al contrario non riesco a tradurre tutte queste emozioni e riflessioni in un pensiero attuativo che possa in qualche modo portare a termine la cosa. Forse non riesco nemmeno a separare le emozioni dalle riflessioni che queste inducono.
La ragazza intanto non si e’ un pò calmata, vuole chiamare i carabinieri. Le dico che non ho problemi, faccia pure. Penso che sarebbe una liberazione venissero, cosi lascio decidere a loro, smetto di pensare e lottare con me stesso e di sentirmi in dubbio su tutto. Si,anche se mi portassero al patibolo, spero che arrivino subito , togliendomi dall’impasse.
L’incertezza della pena e’ senza dubbio peggiore della pena stessa.
Ovviamente non vengono.
Cerco di convincerla a spostare le auto, dopo aver preso molte foto. Ci riesco perche penso che sia davvero la soluzione giusta anche per me, così posso pensare e decidere il mio percorso con un poco piu di calma.
G)Un ultimo sibilante dubbio viene strisciando ad avvelenare la già complicata scena. Ho la sensazione che tutto questo trambusto non sia dovuto solo a cio’ che e’ apparentemente in pentola. Insomma cosa sto valutando di sacrificare sul palco di Salomè? Quale e’ stavolta la testa in palio? Son certo ci sia qualcosa di sommerso e di non percepito che rende tutto molto ingarbugliato e difficile da decifrare. Magari un giorno lo capirò, adesso non ne sono capace e lascio quindi l’identita’ del Battista fuori dai giochi. Ma il sapere che c'è un qualcosa di grosso, come un Kraken nuotante sotto la superficie tumultuosa delle mie emozioni e dei miei pensieri, mi rende inquieto.
H)Nel contempo, mi monta anche la rabbia nel vedere tutte queste istanze lottare tra di loro senza riuscire a spezzarne la fascinazione malata ma al contrario costretto oscillare da una all’altra come in preda ad un vortice incessante.
Vedo me stesso in balia dei mei pensieri e del corpo debole e tremante, e questo mi fa perdere - ancor piu se possibile - la poca lucidita’. Mi vedo incerto e traballante nel passo, nel pensiero e nello spirito. E questa visione solo aggrava le cose, gia non buone di per se’
Adesso però vengo alla fine, sono già stato enormemente lungo.
Andiamo a casa sua (e del suo marito. No, tranquilli, non e' una storia erotica!) per poter parlare e fare questo cid. Mostrandomi confuso come sono veramente, parlando in maniera aperta e sincera con lei, con suo marito ma pure col babbo corso in soccorso ai due, pian piano - senza che lo abbia premeditato , senza che lo abbia apparentemente deciso e pianificato - porto tutti gradatamente sulla mia strada, sulla mia via , e convinco tutti che sono nel giusto e che il cid va fatto in un certo modo. In pratica trasmettendo incertezza e confusione vengo, giustamente, creduto. Il tutto viene firmato e ci salutiamo quasi da amici che hanno condiviso una grande avventura, stringendoci le mani con calore (le mie tremano sempre, le sue no. Adesso e' calma, sicura si se, tranquilla ed e' lei che mi rassicura e mi tranquillizza).
Il buon finale non e’ certo merito mio : sono una brava famiglia, fatta di brave persone e quando tutti hanno capito, sono stati uniti nella cosa.
Le ho fatto nei giorni a seguire gli auguri , contraccambiati.
Non riesco pero’ a ripulirmi del tutto la testa e a non sentire un che di pochezza che , come la tunica di Nesso, fatico a togliermi. Per adesso il veleno che secerne mi procura solo un lieve dolore, spero che passi.
Pochezza che nasce al fondo di me stesso e che solo io posso percepire. Ed il saper questo, mi fa stare ancor piu male.
Saluti Tancredi
Ormai mi e’ chiaro che ogni azione che coscientemente compiamo, ogni decisione che prendiamo e’ il risultato di una mediazione tra varie instanze che lottano incessantemente tra loro per il sopravvento e l’affermazione, a discapito delle altre. Lotte e istanze che rimangono non percepite e pertanto, non elaborate ne tantomeno assunte.
In un caso speciale , recente, ho pero’ percepito chiaramente le forze in lotta e lo ho guardate tutte (o quasi) negli occhi. Essendosi verificatosi, per cosi dire, a livello stradale, condivido il racconto con Voi.
Buio pesto, pioggia, illuminazione stradale pari a 0. Percorro (in auto) normalmente la mia strada e una macchina viaggiante in senso contrario fa una svolta a sinistra e invade la mia corsia per immettersi in una stradina che dava alla mia destra. (manovra consentita, a patto di dare la precedenza ai veicoli in senso contrario, come ero io).
Io mi trovo questa macchina quasi al centro della carreggiata e dato il buio e la pioggia, freno solo all’ultimo ma la prendo in pieno. A bassa velocita per fortuna. Danni alle cose, ma nulla alle persone.
Questi i fatti, veniamo alla mia reazione.
Ovvio la prima che percepisco e’ un shock, abbastanza forte. Erano moltissimi anni che non facevo un incidente e poichè sto molto attento, mi ero autoconvinto che non ne avrei fatti piu, ma mi sbagliavo. Senza attendere che lo shock passi, apro la portiera ed esco dalla macchina. Anche l’altro conducente fa lo stesso.
E qui ecco la sorpresa : esce una bellissima ragazza, curata nell’aspetto e nel vestire ma pure nel makeup e nei modi. Ancor prima di rendermene conto, senza pensarci un attimo, le chiedo se sta bene, se non si e’ fatta nulla. Lei risponde che sta bene, ma e’ molto spaventata. Le dico di calmarsi e che in qualche modo sistemeremo.
Per adesso le mie reazioni sono istantanee e automatiche e apparentemente dettate dal buon senso. Ma pian piano sento che le cose inziano a cambiare.
Lei e’ convinta di essere nel giusto perchè Lei poteva girare e io l’ho presa nel centro della carreggiata. Me lo dice strillando, ma non istericamente nemmeno con cattiveria. E’ un grido di disperazione che esce da un volto dagli occhi umidi di lacrime, contratto in una smorfia di angoscia e di paura.
Vengo destabilizzato ed inizio a dissociarmi in varie parti, che chiamero’ di seguito con le lettere dell’alfabeto per maggiore chiarezza
A)Una parte di me pensa razionalmente a come gestire la situazione. E’ certa di essere nel giusto data la dinamica dell’incidente e pensa al CID, a come convincere Lei, a come scriverlo correttamente, a come fare il disegno, a come portare a casa il risultato vincente.
B) Ma una altra parte sente pena per questa ragazza e rabbia verso me stesso. Pena perchè vedo che e’ una anima buona incappata in una disavventura, scappatele di mano, senza che lo volesse. Rabbia per me stesso perche penso che avrei dovuto rendermi conto di tutto per tempo, avrei dovuto vedere la sua macchina prima che girasse a sinistra e invadesse la mia corsia e fermarmi in tempo. Rabbia perchè faccio 40 - 50.000 km l’anno e mi reputo un buon guidatore, non un pilota da corsa, ma uno che guida accorto ed e’ allenato nello studio delle circostanze e delle situazioni per prevederne gli effetti. Questa ragazza invece mi sembra preda del suo errore, fatto in buona fede e mi sento portato a condividerne le sorti e non condannarne l’intenzioni.
C) Una terza istanza vien fuori : questa si sovrappone alle due e ne dà un giudizio. Dovrei essere cinico e pensare al meglio per me (A)?, pur condividendo e avendo compassione per le pene altrui (B)?
D)Ecco che una quarta elaborazione si fa strada e mi suggerisce : Che parte ha la bellezza della ragazza nello tuo stato d’animo espresso nella B? Se fosse uscito un camionista panzone con in pantaloncini e gli infradito, ti avrebbe fatto lo stesso tanta pena? Ti saresti mosso a compassione? Avresti condiviso il suo punto di vista? O ti avrebbe infastidito con la sua volgarità e avresti agito duramente? Insomma, quanto c’è di estetico nel mio bel giudizio che ritengo etico??
E)Una ulteriore logica viene a comparare la A e la B e alla luce della D e mi dice : vada come vada, sei un schifoso. Sia ti comporti da cinico per portare a casa il risultato , sia ti commuovi e le concedi magari qualcosa o tutto solo per la sua bellezza o per la pena che ti fa , mossa da questa. Non fai la cosa giusta in entrambe i casi.
F)Non contento, ecco un ulteriore filone di speculazione che mi spinge a considerare : Cosa racconterai ai tuoi? Alla tua azienda che ti ha pagato la macchina? Se cedi in B e molli , come lo giustificherai visto che allo stato delle cose la ragione e’ dalla tua parte? Cosa dirai a tua moglie? Pur essendo privo - apparentemente- di pensieri “impuri”, come potrai presentare la cosa a terzi senza che nascano strani sospetti? Dovrai mentire, modificare un pò qua e un po la affinchè il tutto sia credibile. E alla fine, mentendo ai tuoi e a chi ti vuole bene, ti macchieresti davvero l’animo, e questo solo per non sentirti macchiato!!
Mentre tutto questo (A,B,C,D,E,F) si intrufola alla mia presa di coscienza a più riprese, riapparendo e scomparendo alternativamente come anime dannate che tentano di emergere dallo Stige ma un diavolo lesto sotto le respinge, sento un forte tremore alle gambe e alle mani ed una enorme difficoltà a parlare fluidamente, ad esprimermi correttamente. Figurarsi pensare.
Cerco di capire il perche’ del tremore, ma non ci riesco. Cerco di controllarlo, ma senza successo.
Mi dico che puo’ essere sia lo stress sia la furia elaborativa in corso e la difficile gestione degli stati d’animo correlati. Troppe informazioni, sensoriali, propriocettive, neurologiche, intellettive, ma pure corporali come l’aumento della pressione sanguigna e forse il rilascio di un qualche neurotrasmettitore, intasano le mie facoltà di capire, ma pure quella - ben piu preziosa - di rimuovere dalla coscenza tutto questo caravan serraglio e sentirne solo la sintesi finale, che prima o poi dovra’ pur avvenire.
Insomma mi vien da pensare “ O demoni che mi pervadono, mettevi un pò daccordo e decidete alla svelta che e’ il piu forte e io mi alleero’ con questo - sia come sia- e ne saro’ il portavoce”!
Al contrario non riesco a tradurre tutte queste emozioni e riflessioni in un pensiero attuativo che possa in qualche modo portare a termine la cosa. Forse non riesco nemmeno a separare le emozioni dalle riflessioni che queste inducono.
La ragazza intanto non si e’ un pò calmata, vuole chiamare i carabinieri. Le dico che non ho problemi, faccia pure. Penso che sarebbe una liberazione venissero, cosi lascio decidere a loro, smetto di pensare e lottare con me stesso e di sentirmi in dubbio su tutto. Si,anche se mi portassero al patibolo, spero che arrivino subito , togliendomi dall’impasse.
L’incertezza della pena e’ senza dubbio peggiore della pena stessa.
Ovviamente non vengono.
Cerco di convincerla a spostare le auto, dopo aver preso molte foto. Ci riesco perche penso che sia davvero la soluzione giusta anche per me, così posso pensare e decidere il mio percorso con un poco piu di calma.
G)Un ultimo sibilante dubbio viene strisciando ad avvelenare la già complicata scena. Ho la sensazione che tutto questo trambusto non sia dovuto solo a cio’ che e’ apparentemente in pentola. Insomma cosa sto valutando di sacrificare sul palco di Salomè? Quale e’ stavolta la testa in palio? Son certo ci sia qualcosa di sommerso e di non percepito che rende tutto molto ingarbugliato e difficile da decifrare. Magari un giorno lo capirò, adesso non ne sono capace e lascio quindi l’identita’ del Battista fuori dai giochi. Ma il sapere che c'è un qualcosa di grosso, come un Kraken nuotante sotto la superficie tumultuosa delle mie emozioni e dei miei pensieri, mi rende inquieto.
H)Nel contempo, mi monta anche la rabbia nel vedere tutte queste istanze lottare tra di loro senza riuscire a spezzarne la fascinazione malata ma al contrario costretto oscillare da una all’altra come in preda ad un vortice incessante.
Vedo me stesso in balia dei mei pensieri e del corpo debole e tremante, e questo mi fa perdere - ancor piu se possibile - la poca lucidita’. Mi vedo incerto e traballante nel passo, nel pensiero e nello spirito. E questa visione solo aggrava le cose, gia non buone di per se’
Adesso però vengo alla fine, sono già stato enormemente lungo.
Andiamo a casa sua (e del suo marito. No, tranquilli, non e' una storia erotica!) per poter parlare e fare questo cid. Mostrandomi confuso come sono veramente, parlando in maniera aperta e sincera con lei, con suo marito ma pure col babbo corso in soccorso ai due, pian piano - senza che lo abbia premeditato , senza che lo abbia apparentemente deciso e pianificato - porto tutti gradatamente sulla mia strada, sulla mia via , e convinco tutti che sono nel giusto e che il cid va fatto in un certo modo. In pratica trasmettendo incertezza e confusione vengo, giustamente, creduto. Il tutto viene firmato e ci salutiamo quasi da amici che hanno condiviso una grande avventura, stringendoci le mani con calore (le mie tremano sempre, le sue no. Adesso e' calma, sicura si se, tranquilla ed e' lei che mi rassicura e mi tranquillizza).
Il buon finale non e’ certo merito mio : sono una brava famiglia, fatta di brave persone e quando tutti hanno capito, sono stati uniti nella cosa.
Le ho fatto nei giorni a seguire gli auguri , contraccambiati.
Non riesco pero’ a ripulirmi del tutto la testa e a non sentire un che di pochezza che , come la tunica di Nesso, fatico a togliermi. Per adesso il veleno che secerne mi procura solo un lieve dolore, spero che passi.
Pochezza che nasce al fondo di me stesso e che solo io posso percepire. Ed il saper questo, mi fa stare ancor piu male.
Saluti Tancredi