In realtà ritengo che ogni frattura faccia storia a se'.
A suo tempo mi feci una vera cultura in merito tant'è che dopo un lungo peregrinare in vari ospedali finii
dal dottor Costa prima ed in seguito dal professor Porcellini.
In sostanza la tendenza e' di non operare se la trattura non è scomposta.
Se i due tronconi si toccano preferiscono in genere attendere che si formi appunto il callo osseo.
La mia frattura era però scomposta e così si decise di intervenire, soluzione che avrei scelto comunque a prescindere per diversi motivi. Ma queste sono scelte personali.
Mi operarono e mi inserirono una placca in titanio con sette viti che volendo avrei potuto anche tenere per sempre ma che decisi di rimuovere due anni dopo, sempre da Porcellini.
Tutto si è' normalizzato alla perfezione, sia come funzionalità che come estetica.
Dopo l'intervento dovetti però tenere l'arto immobilizzato per un po' di tempo, dopodiché ci diedi dentro con la riabilitazione (nuoto, palestra) per riprendere la funzionalità ed il tono muscolare.
Non avrei dubbi a ripetere esattamente lo stesso percorso, anche se ovviamente spero non mi ricapiti mai più
