fallimenti e crisi economica, ne usciremo?
Inviato: 20 ott 2011, 10:19
La crisi mondiale,forse anche speculativa, inevitabilmente ha fatto
vittime illustri anche in Italia. Sono molte le ditte anche storiche che non
hanno retto lo tsunami della crisi aprendo tristemente le porte del
fallimento. Dalla Moto Morini alla Malagutti, dalla Paioli alla Verlicchi.
ecco un articolo da leggere:
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 9372.shtml
....e la crisi non e' finita. Ci vorranno ancora anni.
Anche qui, nella mia Trieste, i piccoli artigiani chiudono
perche' stritolati dalle banche che non gli danno ossigeno, dalle tasse
e dalle grandi aziende che pagano le fatture del lavoro anche dopo 180 giorni.
La guerra tra i grandi magazzini e centri commerciali anche qui spuntati come
funghi non fa che peggiorare la situazione. La maggior parte dei dipendenti e'
part time o come lavoro interinale. Pochi i contratti inderteminati.
La realta' e' una sola, se oggi una persona esce per qualche motivo dal mercato
del lavoro non riesce piu' a rientrare. Vi faccio un esempio.
Un mio amico con famiglia e due figli per fortuna grandi, a 53 anni e' rimasto in strada.
Da capo meccanico di una concessionaria fallita non e' riuscito a ritornare
nel mondo del lavoro perche' troppo anziano o con troppa esperienza, almeno
cosi' gli dicevano ai vari colloqui. Qui da me parecchie concessionarie hanno
chiuso o sono state assorbite da altri gruppi. La crisi dell'auto e' impietosa anche da noi.
Adesso questa persona e' con la paletta davanti alle scuole che fa attraversare i bambini sulle
strisce pedonali, aspetta di avere l'eta' per andare in pensione con i suoi
34 anni di contributi versati. Lo sentito di recente e mi e' parso sfrustrato,
demoralizzato e al limite del fuori di testa. Eppure nel suo mestiere era bravo
se per trentanni ha lavorato sempre nella stessa concessionaria.
Questo e' solo un esempio della situazione che oggi abbiamo in italia.
Mai nella mia vita ho visto come in questi ultimi mesi la gente nostra, i nostri
vicini di casa mica clochard, andare a ravanare nei cassonetti della spazzatura
davanti ai supermercati in cerca di orataggi o altro cibo ancora utilizzabile.
Anche in asilo di mia figlia ho sentito genitori che timidamente e con vergogna,
ammettevano di aver difficolta' a comprare albun da disegno e pennarelli ai propri
figli, alcune non organnizzano i compleanni perche' non hanno i soldi per farlo.
Beh, questo e' il quadro della societa' da come lo vedo io ogni giorno. Ed e' allarmante.
Eppure viviamo in una sociata' consumistica che ha sempre privileggiato la bella vita,
i cellulari moderni, i SUV, i vestiti griffati...anche a piccole rate. Ora che le buste paga
sono in mano alle finanziarie l'italiano medio e' diventato povero, a fine mese non ci arriva
piu' manco con l'aiuto della pensione dei genitori.
speriamo solo che le cose migliorino e che questi giganti della finanza la smettano di rovinare
la gente onesta che lavora per vivere e mandare a scuola i propri figli. E in tanto la TV continua
a trasmettere programmi spazzatura e reality dove tutto e' bello per dare l'illusione che la vita
scorra spensierata senza quasi mai mostrare invece come la vita reale sia ben piu' cruda.
Forse bisognerebbe rispolverare quei vecchi programmi in bianco e nero dove ti insegnavano
a preparere la conserva a casa o a fare piccoli lavori fai date. Almeno quelli erano utili.
vittime illustri anche in Italia. Sono molte le ditte anche storiche che non
hanno retto lo tsunami della crisi aprendo tristemente le porte del
fallimento. Dalla Moto Morini alla Malagutti, dalla Paioli alla Verlicchi.
ecco un articolo da leggere:
http://corrieredibologna.corriere.it/bo ... 9372.shtml
....e la crisi non e' finita. Ci vorranno ancora anni.
Anche qui, nella mia Trieste, i piccoli artigiani chiudono
perche' stritolati dalle banche che non gli danno ossigeno, dalle tasse
e dalle grandi aziende che pagano le fatture del lavoro anche dopo 180 giorni.
La guerra tra i grandi magazzini e centri commerciali anche qui spuntati come
funghi non fa che peggiorare la situazione. La maggior parte dei dipendenti e'
part time o come lavoro interinale. Pochi i contratti inderteminati.
La realta' e' una sola, se oggi una persona esce per qualche motivo dal mercato
del lavoro non riesce piu' a rientrare. Vi faccio un esempio.
Un mio amico con famiglia e due figli per fortuna grandi, a 53 anni e' rimasto in strada.
Da capo meccanico di una concessionaria fallita non e' riuscito a ritornare
nel mondo del lavoro perche' troppo anziano o con troppa esperienza, almeno
cosi' gli dicevano ai vari colloqui. Qui da me parecchie concessionarie hanno
chiuso o sono state assorbite da altri gruppi. La crisi dell'auto e' impietosa anche da noi.
Adesso questa persona e' con la paletta davanti alle scuole che fa attraversare i bambini sulle
strisce pedonali, aspetta di avere l'eta' per andare in pensione con i suoi
34 anni di contributi versati. Lo sentito di recente e mi e' parso sfrustrato,
demoralizzato e al limite del fuori di testa. Eppure nel suo mestiere era bravo
se per trentanni ha lavorato sempre nella stessa concessionaria.
Questo e' solo un esempio della situazione che oggi abbiamo in italia.
Mai nella mia vita ho visto come in questi ultimi mesi la gente nostra, i nostri
vicini di casa mica clochard, andare a ravanare nei cassonetti della spazzatura
davanti ai supermercati in cerca di orataggi o altro cibo ancora utilizzabile.
Anche in asilo di mia figlia ho sentito genitori che timidamente e con vergogna,
ammettevano di aver difficolta' a comprare albun da disegno e pennarelli ai propri
figli, alcune non organnizzano i compleanni perche' non hanno i soldi per farlo.
Beh, questo e' il quadro della societa' da come lo vedo io ogni giorno. Ed e' allarmante.
Eppure viviamo in una sociata' consumistica che ha sempre privileggiato la bella vita,
i cellulari moderni, i SUV, i vestiti griffati...anche a piccole rate. Ora che le buste paga
sono in mano alle finanziarie l'italiano medio e' diventato povero, a fine mese non ci arriva
piu' manco con l'aiuto della pensione dei genitori.
speriamo solo che le cose migliorino e che questi giganti della finanza la smettano di rovinare
la gente onesta che lavora per vivere e mandare a scuola i propri figli. E in tanto la TV continua
a trasmettere programmi spazzatura e reality dove tutto e' bello per dare l'illusione che la vita
scorra spensierata senza quasi mai mostrare invece come la vita reale sia ben piu' cruda.
Forse bisognerebbe rispolverare quei vecchi programmi in bianco e nero dove ti insegnavano
a preparere la conserva a casa o a fare piccoli lavori fai date. Almeno quelli erano utili.