Anche io non sono molto brava a esprimermi in questi casi...diciamo pure per niente..
Come avrai fatto e starai facendo tu,mi sono un po' informata su questa malattia,l'ho studiata all'Universita' ma finchè non "servono" certe nozioni vanno un po' nel dimenticatoio..
Malattia bastarda che ha come fascia piu' sensibile(anche se non unica) proprio i ragazzi giovani ..
..ma che forse proprio per questo ha un tasso di guarigione molto alto (ho letto 85%,e in questo dato entrano pero' a far parte tutte le fasce di età..)
Il momento di sconforto,di volersi chiudere al mondo e a gli affetti,non solo è comprensibile ma una fase doverosa direi..una fase da attraversare che sono certa contribuirai a fare durare il meno possibile,per iniziare a lottare a testa alta non solo con la medicina ma anche con l'energia mentale e la forza che solo in certe occasioni salta fuori e ci deve far diventare dei leoni..
..è arrivato,chiamiamola sfiga,chiamiamola predisposizione,chissenefrega,ora c'è e si combatte,tutto è dalla sua parte,anzi dalla vostra parte!!
Forse (mi azzardo...) si puo' chiedere un secondo consulto,non tanto per la diagnosi ovviamente ma sul tipo di terapia da seguire e sulla condotta di vita da tenere,siamo sicuri che la demoralizzazione dovuta a certe restrizioni non causi alla fine piu' danno della "protezione"potenziale che puo' dare? ..ripeto..è una mia timidissima idea,magari fossi un medico..
Data la compromissione del sistema immunitario (che comunque sara' monitorata)mi auguro le abbiano consigliato anche alcune accortezze in campo alimentare ,ad esempio,saranno cose piccole piccole ma risapute.Ci sono poi altre pratiche che a mio parere possono aiutare,ora non dico che il
tai-chi guarisca i linfomi,ma senz'altro aiuta in modo sorprendente l'organismo e la psiche,cioè i due primi attori nella battaglia
E ricordale che c'è un tempo per tutto,se davvero deve abbandonare l'Universita' non vuol dire che deve abbandonare i suoi sogni,una laurea si puo' prendere anche qualche anno dopo,ora è tempo di fare la piccola leonessa
Probabilmente esistono,sia autorganizzati in rete o gestiti da associazioni,dei gruppi di persone che parlano di queste loro esperienze in modo diretto,magari confrontarsi (forse non ora..presumo ci possa essere una sorta di rifiuto,non lo so
)con persone tue coetanee o quasi con lo stesso problema puo' aiutare a combattere almeno la paura e avere piu' fiducia.
Vi pensero' molto..
Ciao