da gixxxer » 9 ago 2021, 16:24
@Pfeil: l'assurdo è proprio questo: si fa più terrorismo piscologico che altro, anche se i limiti differenziati sono una vera porcata, soprattutto per la tanto sbandierata sicurezza.
Io sono più di dieci anni che, in media due volte al mese, faccio le dolomiti in moto, negli ultimi anni anche in inverno e, sinceramente, benchè ci sia nato, ho iniziato già da un bel po ad averne una pessima opinione, soprattutto per la gestione del turismo. Il discorso è lungo, non ho voglia di farlo, mi limito a dire che, se si volesse tirar via dalla strada gli esagitati, soprattutto in montagna, ci vorrebbe veramente poco. Qualche anno fa sul sella organizzarono un doppio posto di blocco, il primo in corrispondenza di uno spiazzo ed il successivo all'incrocio per il pordoi. Quelli che scappavano li prendevano dopo, e credo che quelli fermati al secondo se ne ricordino ancora. Basterebbe rifarlo, il primo ben affacciato sui tornanti sottostanti ed il secondo a monte e lasciare la gente normale libera di circolare, fermo restando che la politica della regione TTA le moto, sul suo territorio, le vede come il fumo negli occhi. Le code kmetriche di auto, van, camper e autobus turistici dalla Fiemme alla Pusteria, dalla Gardena alla Badia vanno benissimo, estate ed inverno, che tanto si paga la tassa di soggiorno, come pure i ciclisti semiprofessionisti che si lanciano in discesa come se non ci fosse un domani, e quelli amatoriali che trovi ogni 30 mt, in dispnea, agonizzanti in mezzo alla strada perchè senza allenamento per una salita alpina.
Purtroppo le Regioni hanno autonomia in materia di strade, ed il TAA con lo statuto speciale ha una disponibilità economica che lo mette in condizione di fare ciò che vuole anche dal punto di vista delle scelte di questo tipo. ed è inutile pensare che soffrano la mancanzadelle moto e dei motociclisti, anzi, ne sono felici. Faccio solo un esempio: tre settimane fa con la mia compagna, al giovedi, decidiamo di partire il venerdi sera dopo lavoro per "finire" il giro dove, proprio un anno fa, si era rotta il malleolo scendendo dal Pennes. Prenoto al volo su Booking in Val di Non specificando, visto che il chek-in era previsto fino alle 18,00, che saremmo arrivati non prima delle 20.30. Risposta: il chek-in è possibile fino alle 18.00. Chiamo, ed alle mie rimostranze la tizia, alzando al voce, mi "spiega" che lei si alza la mattina alle 6 per lavorare e che sarei dovuto partire prima. Dopo un po di questioni ha acconsentito, bontà sua, di ricevere dei clienti alle 20.30 di sera. Il 24 luglio, alta stagione, dopo un anno e mezzo di chiusure per covid. Idem per cenare: locale accorsato al lago Smeraldo, arriviamo alle 21.10, ci sono almeno tre tavoli liberi all'esterno, chiediamo se possiamo mangiare: si, ma solo pizza la cucina alle 21.30 chiude. Sempre 24 luglio, sempre Trentino Alto Adige, sempre dopo un anno e mezzo di Covid. Stanno fin troppo bene...
Io comunque continuo ad andarci, d'altronde sono le montagne più vicine, magari cerco di allungarmi nel meraviglioso Friuli, dove c'è meno traffico, bei posti, belle curve e si spende meno per soggiorni e soste. Ecco, se riesco si, evito di fermarmi li, se posso.
Domani, se riesco, allungo in Slovenia anche io, purtroppo solo toccata e fuga.