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Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 15 gen 2011, 21:17
da jenk
Dakar 2011. Ha vinto Marc Coma (KTM)!
Strepitoso terzo successo dello spagnolo, che ha vinto anche nel 2006 e nel 2009. Despres (KTM) è secondo a 15 minuti. Sfuma il podio di Lopez, in panne al 159° KM dell’ultima Speciale. Il drammatico finale del cileno favorisce Rodrigues (Yamaha), 3°


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Cordoba – Buenos Aires
Dakar 2011, 13ª tappa. Ha vinto Marc Coma (KTM)! Strepitoso terzo successo dello spagnolo, che aveva vinto anche nel 2006 e nel 2009. Cyril Despres (KTM) è secondo a 15 minuti. Sfuma il podio di Lopez, in panne al 159° KM dell’ultima Speciale. Il drammatico finale del cileno favorisce Helder Rodrigues (Yamaha), 3° assoluto a Buenos Aires.

9.500 chilometri in totale, 5.000 di Prove Speciali, quattordici giorni di gara, tredici tappe, un solo giorno di riposo. La trentaduesima Dakar torna a Buenos Aires, da dove era partita il 1° Gennaio, ed incorona Marc Coma. Cordoba, Canada de Gomez, Rosario, poi l’ultima Speciale di 181 KM. Ed ancora San Nicolas, Belén de Escobar e finalmente Buenos Aires. È la passerella finale della corsa, un po’ frustrante per il vincitore dell’ultima tappa, Frans Verhoeven, che resta all’ombra del dominatore assoluto. La lunga sfilata che chiude il primo Rally dell’anno, da trentatré anni, è tutta per il vincitore del Rally. 826 chilometri di applausi e di incessanti ovazioni per il Pilota nato trentaquattro anni fa ad Avià, Bercellona. Dopo i successi delle Dakar 2006 e 2009, quella del 2011 è la terza affermazione del catalano, quattro volte Campione del Mondo Cross Country Rally.

In questa edizione della corsa Marc Coma ha vinto cinque Prove Speciali su 13, ed è stato in testa dalla quarta tappa del 5 Gennaio, quella dell’ingresso in Cile tra San Salvador de Jujui e Calama, fino all’epilogo di Buenos Aires. Un solo giorno di suspense, il 6 Gennaio, per una caduta nella tappa tra Calama ed Iquique. Una ferita alla mano sinistra e qualche danno alla moto, al radiatore che perde liquido di raffreddamento. È il momento in cui lo spettro della disfatta ha attraversato la pista del Campéon. Il fantasma si è soffermato solo qualche minuto, poi è si è dileguato dando il via libera alla lunghissima marcia trionfale del formidabile campione catalano.

Secondo assoluto, Cyril Despres è il grande sconfitto della Dakar 2011. All’11ma Dakar, e vincitore delle edizioni 2005, 2007 e 2010, il fuoriclasse francese è partito bene vincendo le prime tappe e conducendo le fasi iniziali del Rally. Despres è stato attardato da una penalità per una lieve irregolarità alla partenza della 4° tappa, ed ha temuto il peggio per le vibrazioni del motore nella sesta. L’andorrano di adozione ha provato a recuperare “tirando” ad ogni occasione e vincendo tre tappe, ma Coma gli è stato costantemente addosso, contrastando puntualmente ed efficacemente ogni tentativo di attacco del francese. Il ritardo di Despres da Coma, al termine della Dakar 2011, ammonta a 15 minuti.

L’ultima tappa della Dakar 2011 libera per intero il potenziale di imprevisto del Rally e sacrifica Francisco Lopez, terzo in generale alla vigilia. Il cileno si ferma al KM 159 per la rottura della sospensione posteriore. Attende i compagni di squadra Farres e Duclos e con loro ripara alla meglio l’Aprilia numero 3. Fasi drammatiche e concitate. Quando riparte, Lopez ha 43 minuti di ritardo da Rodrigues, quarto in classifica. Deve recuperare un minuto per risalire sul podio. Dieci chilometri più avanti un nuovo rallentamento. Un problema elettrico, forse. Sul traguardo passano i minuti, inesorabili. Lopez arriva infine al traino di Duclos e di un quad, un’ora e dodici minuti dal vincitore Verhoeven, e deve accontentarsi del quarto posto.
Terzo assoluto è dunque Helder Rodrigues (Yamaha), trentunenne di Lisbona. Il portoghese, che ha vinto la sesta tappa ed ha “rischiato” di ripetersi nelle due successive, ottiene il miglior risultato della carriera al termine della quinta Dakar disputata.

Alessandro Zanotti, 33°, e Franco Picco, 55 anni, il migliore degli italiani all’ultimo traguardo della Dakar 2011, guidano idealmente il piccolo gruppo di connazionali che hanno portato a termine l’impresa, e che comprende anche Filippo Ciotti, Claudio Perzoli, Silvia Giannetti, Fabrizio Mugnaioli e Daniele Carmignani

Da un Patronelli all’altro, la Dakar dei Quad passa dalle mani di Marcos a quelle del fratello maggiore Alejandro. Tre Quad Yamaha sul podio, due argentini ed un polacco. Alejandro Petronelli è primo, Sebastian Halpern secondo e Lukasz Laskawiec terzo. Camelia Liparoti è nona assoluta!

Per la cronaca. Nasser Salhe Al-Attiyia (Volkswagen) è il vincitore della Dakar delle auto, e Vladimir Chagin (Kamaz) di quella degli “Elefanti del Deserto”, i camion.

fonte moto.it

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 15 gen 2011, 21:41
da Vincenzo
Bravo Coma.....nella sua vittoria c'è anche un pò di italia, con il nostro Giò Sala che ha "guidato" da Team Manager lo spagnolo. Gli è stata negata da pilota, si è rifatto da Team manager.
Peccato per Lopez, al terzo posto comunque non sfigura Rodriguez sempre competitivo durante tutta la gara.
E' stata una gara piuttosto noiosa, sempre i soliti li davanti, sempre quei due a contendersi la vittoria.
Obbligare a portare i 450 non ha cambiato i valori in campo,e penso che anche se ci fossero state le 690 avrebbero partecipato comunque anche le altre case motociclistiche.
La ASO come sempre pasticciona, sempre piu decisiva a tavolino sulla classifica.
IMHO

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 15 gen 2011, 21:47
da klw
E anche questo Rally ce lo siamo levati dalle p..... :mrgreen: :mrgreen:

Cambiata la cilindrata delle moto il risultato finale resta sostanzialmente lo stesso dell'anno scorso: 7 KTM tra le prime 10, con 1° e 2° posto...

E' stata una corsa riservata ai due piloti migliori, e anche quest'anno ha vinto quello che non ha subito penalizzazioni o problemi di moto. Beninteso che Coma forse avrebbe vinto comunque, fatto sta che ha potuto fare la gara su Despres e quindi non avremo mai la controprova. Onore al merito, comunque, perché ha vinto ben 5 tappe!

Restano valide le considerazioni già espresse nelle pagine precedenti relative al tracciato, alla modalità di partenza, alle regole e alla loro applicazione.
Ed ora aspettiamo la prossima edizione sperando (ma dubito) in qualcosa di meglio.

Grazie a Vincenzo e Jenk per i report che hanno postato.

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 16 gen 2011, 17:22
da Tomac
:shock: :shock: :shock: :shock:

Mi sa che dobbiamo "mettercela via.." definitivamente...

http://ansa.it/web/notizie/rubriche/alt ... 02287.html

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 17 gen 2011, 22:26
da Vincenzo
Dakar 2011. Il bilancio del Rally
È stata una Dakar bellissima, molto “tirata”, sicura e senza colpi bassi o di scena straordinari. E proprio per questo sottilmente emozionante, da intenditori

Nessuno ha mai potuto osare un pronostico finale fino all’ultima tappa, anche se ogni giorno che passava era più chiaro il valore dominante della corsa di Marc Coma. Ogni giorno è stato “forte”, significativo. È partito forte Cyril Despres, ha risposto più forte Marc Coma. Tre giorni in testa il francese, il resto della partita per il catalano. Dopo tre giorni c’era già il primo vincitore, quella KTM 450 al debutto, che in troppi avevano voluto vedere al tramonto per fare largo all’arrembaggio delle nuove 450. Una spanna prima, una spanna sopra la concorrenza oggi. Marc Coma è caduto nella 5° tappa: è stato il giorno in cui ha dimostrato maturità e grandezza. Si è fermato, ha riparato con freddezza la sua moto, è ripartito ed è rientrato in corsa da leader.Una volta in testa ha controllato la corsa di Despres con assoluta padronanza. Per contro il francese, che è e resta un fuoriclasse, ha commesso un paio di piccoli errori, risultati fatali per la sua corsa.

Si dice che nella terza tappa abbia saltato un WP e che sia stato graziato, insieme ad altri dieci concorrenti, dall’organizzazione, ed il giorno dopo ha pagato pesantemente una leggerezza alla partenza della quarta speciale. Si è perso per qualche chilometro nella decima tappa, prima con Verhoeven poi da solo. L’errore forse più grave della corsa del francese, evidentemente sotto pressione di fronte all’infrangibilità di Coma.

Coma e Despres. E gli altri? Gli altri hanno sofferto. A livello generale prima di tutto, nel constatare da subito la grande competitività della KTM, ed a livello personale di conseguenza, vivendo alla giornata e riuscendo ad esprimere risultati soddisfacenti solo episodici. Il più soddisfatto è Helder Rodrigues, che ha portato la Yamaha sul podio di Buenos Aires, il più infelice senz’altro Francisco “Chaleco” Lopez, che quel podio lo ha regalato negli ultimi venti dei 9.500 chilometri di una corsa impossibile. L’anno scorso, per il cileno, era andata enormemente meglio. Terzo posto assoluto e tre tappe vinte. È avvilito, “Chaleco”, e “caliente”. Va in vacanza per sbollire la delusione, e vuole, per l’anno prossimo, una moto competitiva. Ma l’anno prossimo troverà anche Coma e Despres, e magari Rodrigues, cresciuto nel frattempo a dismisura. Un’altra storia.

Non possono essere soddisfatti della loro Dakar, per esempio, Paulo Gonçalves, che ha vinto una tappa ed è uscito di scena per una caduta, o Olivier Pain, dimostratosi velocissimo, ma sfortunato, o Cyril Esquirol, che tornava alla Dakar dopo 15 anni ed è stato il primo degli infortunati. Possono essere soddisfatti, invece, l’americano Quinn Cody, miglior “rookie”, il brasiliano Jean De Azevedo, tornato alla Dakar dopo qualche anno ed ancora capace di ottenere un posto nei dieci, il norvegese Pal Anders Ulevalseter che una volta l’anno partecipa ad una gara importante e fa una bella figura alla Dakar, Frans Verhoeven, funambolico belga capace di regalare alla BMW ed a se stesso una vittoria di giornata, e di questo accontentarsi.

Senz’altro hanno motivo di essere contenti i “nostri”, gli italiani che ce l’hanno fatta. A costo immancabilmente di grandi sacrifici, prima e durante la gara. Alex Zanotti, tra mille probemi anche quest’anno, Filippo Ciotti, che porta a casa addirittura un Trofeo, Franco Picco, che da vent’anni non pensa più a vincere la Dakar, Fabrizio Mugnaioli e Silvia Giannetti, impresa di coppia, Claudio Pederzoli e Daniele Carmignani, protagonisti di un’avventura lunga 14 giorni.



Fonte Moto.it






Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 17 gen 2011, 22:29
da jenk
Dakar 2011. Marc Coma, intervista al vincitore
Vento forte e nubi di tempesta nel cielo di Buenos Aires, ma non c’è nulla che possa togliere splendore all’attimo impareggiabile in cui Marc Coma riceve sul Podio della Dakar il trofeo del vincitore.

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Giochi fatti, barba fatta, occhi rilassati e felici. Dakar fatta. Per Marc Coma il dopo Dakar è lungo come l’intera corsa, come l’intera carriera che viene rimescolata ordinandone gli hilights alla luce del nuovo giorno. La Dakar è la massima ambizione di un Pilota di Rally, vincerla il sogno che si materializza a coronamento di un’intera esistenza dedicata ad un obiettivo. Trionfare nuovamente una seconda volta, una terza volta è diverso dall’averla conseguita la prima volta, eppure è un evento emotivo che conserva e rinnova le sensazioni della prima, ed è un’indigestione di emozioni da vivere da soli ed inevitabilmente in mezzo ad un milione di persone che, direttamente e no, hanno partecipato all’avventura. Quando un Pilota vince la Dakar, insieme a lui hanno vinto i suoi meccanici, i suoi manager ed assistenti, una Casa motociclistica, un Paese intero. E mai come in questo Sport la gioia del successo è tanto sinceramente condivisa con gli altri artefici dell’impresa. Anzi, nell’anima del grande Pilota, il momento della soddisfazione personale viene accarezzato solo per un attimo, ed immediatamente posposto al riconoscimento del lavoro del Gruppo. Per Marc Coma ci sarà tempo più avanti, a Barcellona, a casa quando i fumi dei fuochi d’artificio si saranno diradati, per sedimentare le percezioni di un momento magico irripetibile, eppure ripetuto per la terza volta. Adesso Il successo del singolo diventa il simbolo dell’impresa della Compagnia, della Squadra.


È inutile sperare di avere da Marc, in questo momento, l’approfondimento di una storia sofferta per due settimane ed esplosa in tutto il suo potenziale nell’attimo dell’ultimo CP. Ma è bello sentire il “Tri-Campéon” elencare gli argomenti chiave della sua vittoria, tutti insieme, a ruota libera, in un’insalata di analisi e sensazioni disordinata e felice. L’ultimo, infinito giorno di gara con il suo ultimo interminabile chilometro, l’escursus sommario della sua gara senza errori, l’efficacia di un Gruppo in buona parte nuovo, di un Team ristrutturato apposta per vincere questa Dakar, il valore aggiunto di Giovanni Sala, esperienza, saggezza e conforto in ogni momento della gara, la gara stessa, dura come forse non mai, la moto, nuova e già vincente e senza problemi. Ed il momento chiave del Rally, il momento in cui l’avversario è finalmente, verosimilmente battuto, ed il diritto di liberare la gioia. La storia.
Altre interviste verranno, con più calma e freddezza, ma mezz’ora dopo l’arrivo di Marc Coma a Buenos Aires non si può pretendere di tenerlo al microfono a lungo di fargli troppe domande. È più bello ascoltare quello che viene da solo, emozionato.


Ascolta l'audio dell'intervista a Marc Coma

fonte moto.it

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 17 gen 2011, 22:44
da jenk
La Rieju Marathon vince la Marathon Productions
Filippo Ciotti è giunto al 58° posto della classifica generale

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Grandi soddisfazioni per la Rieju nella Dakar 2011, appena terminata a Buenos Aires. E pensare che le cose non erano iniziate nel miglior dei modi a causa del grave infortunio subito dal pilota titolare, Andrea Fesani. Il sostituto, Filippo Ciotti, ha avuto solo un mese per prepararsi al rally ma il risultato è stato fantastico!!
Amministrando forza ed esperienza in tutte le tappe del rally, Ciotti ha migliorato costantemente la propria posizione, portando sul traguardo finale di Buenos Aires la sua Marathon 450 ad un fantastico primo posto nella categoria Marathon Productions, dedicata alle moto derivate dalla serie e ad un altrettantonlusinghiero 58° posto nella classifica generale. Un risultato davvero inaspettato, considerando anche che si trattava della prima partecipazione ufficiale di Rieju e di Ciotti a questa competizione, ottenuto anche con il grande e insostituibile aiuto del tecnico Prof. Paolo Massari del Rieju Factory Team di Rimini e dell'appoggio logistico del grande Franco Picco.

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fonte xoffroad.it

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 18 gen 2011, 21:18
da Tony69
The Big Picture | Dakar

che meraviglia.....

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 19 gen 2011, 17:21
da ORANGE73
ke foto.... :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 19 gen 2011, 18:32
da Vincenzo
Ladri di benzina. Francisco Lopez resta a secco e...
Nell'era dei telefonini bisogna essere oltre modo cauti. Devi pensarci non due, ma tre volte prima di commettere una bischerata. Altrimenti potresti finire sul Web, e passare per lo zimbello di questa bella edizione del rally sudamericano.
Ne sa qualcosa il forte pilota cileno, Francisco "Chaleco" Lopez, rimasto senza benzina con la sua Aprilia ufficiale nel paesino di Angatasco.

Lopez, impietosamente ripreso in video dagli abitanti del luogo, tenta di "prelevare" un po' di benzina da una piccola motocicletta da enduro parcheggiata lungo la via principale (senza il consenso del suo proprietario, ovviamente).
Gli agenti della Gendarmeria però sono in agguato e, vista la scena, intervengono e invitano Chaleco a desistere dai suoi cattivi propositi.


Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 19 gen 2011, 21:06
da alp650
Tony69 ha scritto:The Big Picture | Dakar

che meraviglia.....

bellissime queste foto complimenti al sito :wink:,però per il resto in generale sono rimasto molto deluso

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 28 gen 2011, 11:15
da Vincenzo
Non fermiamoci a Coma e Despres, ci sono altri eroi che hanno portato a termine la Dakar sudamericana. Prendete ad esempio Belaustegui, che ha corso in sella a una piccola moto due tempi di 150 cc

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Luis è un pilota americano di origini argentine. Nel 2011 verrà da molti ricordato per aver compiuto un'impresa eccezionale: aver concluso - sia pure fuori classifica - il rally più impegnativo del mondo in sella a una piccola moto a due tempi, la KTM 150 XC.

Putroppo il pilota ha fatto registrare un ritardo di 12 minuti oltre il tempo ammesso durante la sesta tappa. Ritardo che lo ha escluso dalla classifica finale. Sì, perché Luis ha scelto di rallentare la propria corsa pur di aiutare altri concorrenti in difficoltà.
Belaustegui, perdute per sempre le velleità di un risultato eclatante (ve lo immaginate, all'arrivo tra i "grandi"?), ha continuato a correre. Il suo obiettivo restava Buenos Aires.
Ha così preso la via del percorso riservato ai mezzi di assistenza, incoraggiato dalla stampa locale e dalla televisione spagnola, che ha montato sulla sua moto una videocamera.

Nonostante guidasse la moto più piccola, la sua cavalleria (intesa come spirito sportivo al servizio degli altri) ha conquistato il pubblico della Dakar 2011, tanto da divenire una star della corsa.

Luis Belaustegui: «La KTM 150 non ha mai avuto il minimo problema. Anche una moto così piccola può partecipare a grandi rally!».
«Ho imparato molto da questa gara. In futuro mi fermerò ancora ad aiutare gli altri piloti. Ma cercherò di farlo senza penalizzare troppo la mia gara...».

Fonte Moto.it

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 28 gen 2011, 19:15
da jenk
Un grande finire un sogno cavalcando una moto piccola 2 tempi
:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

Re: DAKAR 2011

MessaggioInviato: 29 gen 2011, 12:46
da Vincenzo
Queste "imprese" aiutano i comuni mortali a sognare, e dimostrano che al di là del risultato chiunque può farcela.
Ancora una volta una nota di demerito alla ASO che snobba i concorrenti NON ufficiali, agli ufficiali alla fine di ogni tappa è stato fatto recuperare il tempo perso ogniqualvolta si fermavano per soccorrere qualcuno, ma al "nostro" eroe, nonostante si sia fermato piu volte ad aiutare, non hanno fatto recuperare niente, l'hanno messo fuori classifica e basta.
Brava ASO non c'è che dire.....la solita, ennesima, figura di MERDA :down: