Ho fatto qualche km per capire la mia 1190; I miei commenti sono ovviamente condizionati dal fatto di aver fatto molti km con la mia precedente moto, una caponord del 2002 con la quale ho percorso 172.000 km in 14 anni.
Ho percorso tra sabato e domenica 1100 km tra autostrada, strade statali e passi alpini.
Prima di partire pensavo che avrei dovuto intervenire urgentemente sulla sella, troppo dura, e sulle paratie anticalore.
Appena entrato in autostrada mi sono accorto di tre cose.
La prima, seppur scontata, è che non ci sono grandi differenze tra l’andare a 110 o 160. La moto procede apparentemente senza sforzo a qualsiasi velocità.
La seconda è che il consumo è molto più basso rispetto a quello della caponord: anche a velocità vicine ai 140 la moto consuma intorno a18 km/l. Alla stessa velocità con la capo non andavo oltre i 13.
La terza è che la copertura aerodinamica è insufficiente. Dai 120 in su non c’è una posizione della testa o del busto che non faccia vibrare il casco. Il cupolino di serie è troppo basso e stretto.
Per tenere una media decente ho dovuto mettere il braccio sinistro sulla borsa da serbatoio e abbassare la testa.
Nella guida rilassata su statale il motore è un po troppo sensibile all’apri e chiudi. In questi casi basta però settare la mappa su Rain, che taglia la potenza da 150 a 100 cv, e rende sospensioni ed erogazione più dolci.
Il motore è potente e coppioso, le rotonde si fanno tranquillamente in terza, marcia con la quale senza accorgesene si scende fino ai 30 orari senza sentire assolutamente il bisogno di scalare in seconda.
La sella.. dura, vero. Ma dopo 300 km il sedere non mi faceva male, e al ritorno dopo 15 ore in sella in due giorni il sedere era in forma. Quindi alla fine non credo che dovrò prendere la sella in gel.
Sui passi di montagna è dove ho fatto più fatica. L’insieme di motore, telaio, sospensione e gomme non è assolutamente facile da gestire.
Il motore è esplosivo: non bisogna farsi prendere la mano o in uscita da un tornante in salita con un minimo di allungo ci si può trovare a velocità autostradali. Io ho cambiato a 5.000 e mi sono ritrovato con tutti i cavalli di cui avevo bisogno. Ci sono però altri 4000 giri in più se si ha proprio bisogno di accorciare le distanze e provare delle emozioni gustose.
La difficoltà l’ho avuta in curva: la caponord era morbida e paciosa. Avevo la sensazione che copiasse le asperità dell’asfalto digerendole con la sua dolcezza.
La ktm ha ingabbiato la sua potenza con un telaio rigido e sospensioni d’acciaio. Quando si affronta una curva con decisione non si schiaccia, non affonda e sta come su un binario. Ho il timore che tutta questa compostezza si trasformi in perdita di aderenza sullo sconnesso.
Il sensore di pressione mi diceva inoltre di una pressione dei pneumatici troppo alta, tornato a casa l’ho abbassata e ho trovato un pochino di confindenza in più.
Sui pezzi con asfalto perfetto dove psicologicamente mi sono sentito più tranquillo la K in effetti stupisce per coerenza direzionale e precisione. Entrare in curva, pelare il freno anteriore che comanda parzialmente il disco posteriore, godersi il tornantone, aprire il gas per arrivare alla curva successiva godendosi la spinta… beh si gode forte.
Così come la frenata molto potente mi permette di scendere velocemente da un passo con una pendenza decisa senza arrivare con i freni che si allungano troppo.
Il calore… si sente da fermi o quando si hanno i jeans e si va in città.
Con la tuta in pelle, o andando al lavoro per tangenziali, il calore si sente ma è sopportabile. Inoltre, quando arriverà la stagione più fredda, sarà addirittura un plus.
In definitiva, la K non è una tipa che fa amicizia con tutti. Se ne sta li facendosi i cazzi tuoi, e ti da confidenza un km alla volta.
Poi però non credo che ci sia una moto così coinvolgente e con il carattere così forte. Ho provato la GS: fatica psicologica per andare forte è uguale a zero. L’anteriore filtra tutto, il baricentro è basso, il motore c’è sempre.
Come le Honda o le Yamaha. Dopo 50 km le hai capite, il resto è vita di coppia.
Con questa, ogni giorno scopri qualcosa di più, e sai che c’è ancora tanto da tirare fuori da lì.
Il numero di moto vendute è secondo me indice di questa ritrosia nel farsi conoscere.
A disposizione per eventuali chiarimenti… buona giornata!
Schwarz!

