Assicurazioni: “il diretto e' bloccato”.
L'indennizzo della propria assicurazione doveva ridurre i costi. Invece e' stato un disastro annunciato. Ora una decisione della corte costituzionale ha rimescolato le carte.
Nelle intenzioni,farsi risarcire il danno dalle proprie assicurazioni doveva portare a una
riduzione dei costi della polizze,ma al contrario sono aumentati piu' di prima.
Chi pensava che fosse l'uovo di Colombo per ridurre i prezzi delle polizze si è sbagliato.
La procedura infatti non ha ridotto i premi e ha lasciato le vittime della strada in balia delle compagnie che, peraltro, tornano ad annunciare aumenti delle polizze quando, grazie ad una maliziosa interpretazione di una sentenza della Corte di Cassazione, non risarciscono più, agli ignari danneggiati, il danno morale. Una ulteriore riduzione dei risarcimenti che solo la presenza di un professionista preparato può correggere.
Inoltre vi è sicuramente un aumento dei fenomeni di speculazione. D'altronde se una compagnia paga il risarcimento sotto il forfait stabilito dalla norma, che peraltro è stato inopinatamente aumentato, guadagna e quindi è poco stimolata ad indagare.
La corte costituzionale ha affermato che il sistema di indennizzo e' facoltativo:
se si vuole,e' possibile tornare alla vecchia procedura,secondo la quale a rispondere dei danni e'
chi ha provocato il danno e la sua compagnia assicuratrice. Il danneggiato puo' valutare se gli conviene la vecchia maniera o il rimborso diretto.
La Corte di Cassazione aveva peraltro confermato il diritto all'assistenza del danneggiato nella fase stragiudiziale, una conquista importante per danneggiati e assicurati. Chi ha pensato che compagnie potessero ridurre i prezzi delle polizze riducendo i diritti delle Vittime della Strada dovrebbe fare autocritica e astenersi da ulteriori interventi. E' probabile che ora le compagnie facciano orecchie da mercante.
La sentenza ha stabilito che la procedura di indennizzo diretto e' facoltativa perché,se voglio,posso fare causa alla compagnia del responsabile del sinistro e non alla mia.
La conseguenza logica e' che anche nella fase extragiudiziale ( cioe' quella che si risolve senza arrivare davanti al giudice ) posso chiedere i danni al responsabile.
Facciamo un esempio: decido di chiedere i danni a chi ha causato l'incidente,la sua compagnia mi risponde che invece devo rivolgermi al mio assicuratore questo punto ho la facolta' di citare in giudizio la compagnia,la quale sa benissimo che,grazie alla sentenza della corte costituzionale,vincero' sicuramente e dovra' pagarmi i danni e le spese processuali.
I tempi per il risarcimento sono uguali in entrambe le scelte.
In ogni caso conviene compilare un modulo blu,che velocizza le pratiche.
Chiedere la vecchia procedura potrebbe indispettire la compagnia assicuratrice,conviene tutelarsi con un legale che in caso positivo verra' risarcito dalla compagnia assicuratrice di colui che ha fatto danno. Nel caso di feriti le valutazioni sono complesse e c'e' il rischio di non essere risarciti a dovere.
E' consigliabile mettersi in mano ad un esperto:con la vecchia procedura non lo pagherete.
Il potere di scegliere come agire sul risarcimento e' sicuramente un vantaggio per il consumatore,perche' alcune assicurazioni sono piu' aperte ai rimborsi altre hanno una linea dura e presentarsi con i buoni consigli di un legale mette a riparo da possibili sorprese.