I costruttori di moto puntano l'indice contro il casco elettronico e le nuove norme per il patentino del ciclomotore
I costruttori di moto dell'ANCMA apprezzano la nuova scrittura del Codice della Strada elaborata dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ma sono perplessi su alcuni punti. Lo hanno messo nero su bianco in un comunicato stampa.
Vengono allora accolte positivamente le norme volte a frenare l'abuso di alcol e stupefacenti da parte dei guidatori, così come sono giudicate bene (ma con la riserva che pieghiamo più avanti) la prova pratica per il conseguimento del patentino del ciclomotore e la messa al bando del casco DGM (il caschetto leggero da ciclomotore), dopo tanti anni di "incomprensibile tolleranza".
I costruttori però manifestano dubbi sull'efficacia del casco elettronico. Ritengono infatti - come avevamo scritto anche noi - che l'abbinamento stretto fra moto e casco possa portare al rischio che, nel caso la moto venga prestata, il guidatore indossi un casco di misura non corretta, dunque pericoloso. Ma all'ANCMA si chiedono anche se un malfunzionamento del sistema non potrebbe causare un improvviso spegnimento del motore.
Insomma, su questo tema del casco elettronico c'è bisogno di saperne di più, anche secondo l'associazione che riunisce le aziende italiane produttrici di moto e... di caschi.
Un altro argomento controverso è quello del patentino per i motorini, per il quale ora si introduce un'attività di formazione obbligatoria e un esame pratico finale. Si tratta - dice l'ANCMA - "di una doppia barriera d'accesso che non è prevista neppure per le patenti che abilitano alla guida di moto più potenti (A1 e A)".
"La stessa direttiva europea sulle patenti di guida - continuano i costruttori - che dovrà essere recepita dal nostro paese entro il 2011, prevede la possibilità per l'utente finale di scegliere tra la formazione pratica o, in alternativa, l'esame finale nel passaggio dalle patenti inferiori a quelle superiori".
Infine, conclude la nota, "lo stesso sistema dei corsi per il conseguimento gratuito del patentino a scuola, frequentati da oltre il 70% dei candidati, viene messo a rischio da questa novità, che invoglia l'aspirante al conseguimento del patentino a frequentare in autoscuola sia il corso di formazione pratica che quello teorico. Paradossalmente verrebbe punita una categoria di utenti, quelli del ciclomotore, che nel corso degli ultimi 7 anni, anche grazie all'avvio dei corsi scolastici sul patentino, ha visto calare del 35% il numero delle vittime".
fonte motonline.com