Tutti sappiamo cosa sono gli ologrammi, considerandoli poco più che gadget divertenti. Non tutti conoscono e apprezzano le tecnologie e gli studi che fanno da presupposto a queste realizzazioni. Nemmeno io, ma leggendo un articolo in merito ho iniziato a capire..e capendo mi sono venute alla mente delle riflessioni che provo a condividere.
Poi se non vi interessa proprio per nulla, pazienza.
(Nota: Chi ha studiato fisica a livello universitario, mi perdoni le grossolanità e pure gli errori madornali ed ingenui che sicuramente sto commettendo. Ma sono autodidatta e i tempi del Liceo son lontani. .)
Partiamo dunque.
Quando guardiamo qualcosa, una tenda o l’unghia incarnata del ns. pollicione, in effetti stiamo interagendo con una onda luminosa di ritorno, che ha interagito a sua volta con la tenda o il pollicione. Onda luminosa o luce che poi viene raccolta dai nostri occhi.
La luce in partenza dalla sorgente, solare oppure dal neon o dal led insomma chi se ne frega, prima di incontrare la tenda o il pollicione non sapeva nulla dell’una ne dell’altra. Era “solo” luce, diciamo “pura”. Scontrandosi con queste, viene riflessa e modifica le sue caratteristiche (frequenza, orientazione, polarizzazione ecc ecc.). Quindi la luce modificata dall'interazione, contiene le informazioni degli oggetti con i quali si è scontrata, e impressiona quindi la retina che codifica i segnali che, dopo l’elaborazione, ci rendono conto dello spazio che ci circonda. Questo e' cio che succede normalmente, ridotto un po' all'osso per semplicita'. (in effetti la cosa e' molto piu complessa, ma non ci interessa)
L’ologramma è diverso. La luce sorgente viene divisa in due raggi identici, tramite i cosiddetti beam splitter , che viaggiano in direzione opposte. Un raggio viene mandato contro l’oggetto. Poi la luce che ritorna, contenente le informazioni dell oggetto stesso, viene fatta interagire con l’altro raggio, MA in opposizione di fase. - molto importante che sia in opposizione - (dove uno ha le creste, l’altro ha le gole)
Se entrambi i raggi fossero stati puri, cioè non avessero interagito con niente, nell’interazione fra loro in opposizione di fase, si sarebbero annullati a vicenda (e in mano avremmo un pugno di mosche) Le creste con le gole si sarebbero cancellati.
Invece essendo un raggio (solo uno) modificato dall’oggetto con il quale ha interagito, nell’opposizione di fase con il suo clone, i raggi non si annullano..
Ma, qua sta il miracolo reggetevi forte, lasciano sul terreno tutte le informazioni dell'oggetto, anche senza luce!!!
Magia.. Meravigliosa magia, no?
Insomma dalla luce che portava con se le informazioni (carpite dagli oggetti), viene sottratta, cancellata, la luce che non le porta -pura-, così che solo queste ultime (le informazioni ) rimangano.
Per dirla in altro modo dal sapore matematico, dalla luce modificata (M) che era composta dalla luce pura (P) + le informazioni carpite dall'ogetto (I), viene tolta la luce pura (P) cosi che solo le (I) rimangono! Quindi scritto per formule
M= P+I
Togliendo da M la luce pura P
M-P= P+I -P = I
Non è fantastico?? Non vi fa girare la testa? (magari le balle si)
Se normalmente la luce é un mezzo di trasporto per le informazioni e quindi alla porta viene sia la busta che il postino, ora nell’ologramma il postino è stato cancellato, soppresso (poverello) e solo la busta rimane.
Anzi ancora di più.. Non c’è nemmeno la busta ne lettera ne l’inchiostro, c’è solo l idea.. L’informazione pura che viene trasmessa.
Non è bellissimo?
(per inciso per rivedere l'ologramma ci tocca di nuovo illuminare le informazioni per poterle far arrivare ai ns. occhi.. Ma questo solo per nostro limite umano. La luce adesso non servirebbe e tutto è contenuto in una specie di codice a barre che è il risultato della interferenza tra l’onda pura e quella contenente l’informazione)
Bene adesso che sappiamo tutte queste cose? Che me ne faccio? Intanto solo il saperlo non e' poco. Ma cercando di allargare lo sguardo, permettiamoci qualche divagazione.
Chi ancora sta leggendo e vuole proseguire, può rilassarsi e lasciare andare un po’ le meningi a briglia sciolta, che il brutto è passato … chi invece si è già rotto le scatole e mi ha mandato a quel paese, ha tutta la mia approvazione e se vuole fare altro invece di leggere, fa proprio bene.
Te, ipotetico lettore, se esisti e se resisti, e hai voglia di continuare, cerca di avere un poco di pazienza e prova a pensare con me cosa sarebbe un ologramma di te stesso.
Non della tua immagine, ma di quello che sei realmente, togliendo, depurandoti da ogni contingenza che funge da contenitore e supporto materiale di questo te stesso.
- Togliti i vestiti, che hai comprato, ma non ti rappresentano.
- Togli sangue, ossa, muscoli… che ti servono per agire nel mondo ma non sono te.
- Togli anche il cervello che è un sistema bio-fisico per elaborare informazioni , provare emozioni e sentimenti, reagire agli stimoli e pensare. Ma è un hardware, uno strumento, un organo ma non sei te, o almeno non e' tutto te stesso.
Tolto l’uno e l’altra chi sei allora ?
Forse i tuoi geni, nascosti nelle tue cellule, ma che non hai cambiato di un nulla dalla tua nascita, anzi dal concepimento? No no.. Non sei nemmeno quelli.
È allora chi sei, se togli tutto quanto serve a rendere possibile il tuo essere?
C’è qualcosa d’altro oltre queste sovrastrutture d’appoggio?
Chi siamo , a prescindere da queste?
Sono domande difficili, ma forse ha un senso porsele. E forse andando in moto, distaccati dalla quotidianità e dalle faccende giornaliere, dal lavoro , moglie e figli, dalle resposabilità, soli con noi stessi, la risposta la si trova.
Per ora io non c'è l'ho, ma la sto cercando. Se l’acciuffo, ve la comunico.
Se invece mi sfugge e continuera’ a sfuggirmi per quanto gas dia, quale una ultima Porta dal sapore Kafkiano, spero almeno che il Custode me la faccia anche solo intravedere aperta, poco prima di chiudere gli occhi.
Se invece la Porta rimarra' sempre chiusa e i segreti custoditi al di là di questa rimarranno tali, non me ne rammarichero'.
Talvolta la ricerca della meta e' la meta.
Saluti Tancredi