marius ha scritto:Ciao Antonios, effettivamente non posso che concordare con quanto affermi.
Le customizzazioni alla fine della fiera devono piacere a chi utilizza la moto e lamia filosofia è: contento lui contenti tutti
e lo dico senza fare sberleffi sottintesi.
Le modifiche sono un' altra cosa e sicuramente le case costruttrici fanno degli studi, poi come giustamente hai detto,
devono magari giungere ad una serie di compromessi costi/ricavi/vendite/look/prezzo di vendita.
Insomma non è facile.
Personalmente non mi lamento dei consumi in senso assoluto, facendo statale e passi di montagna, dove qualche sgasata volente o no ci scappa
riesco a fare 18/19 a litro.
Mediamente la riserva mi si accende dopo 250/260 km e quando mi è capitato di trovare un distributore vicino ho notato che dentro ci sono ancora 5/6 l.
sempre che i 20 dichiarati siano reali.
Probabilmente sono io che pretendo di avere più autonomia e la causa sono io.
Comunque, cambiando argomento, quando sento di difetti macroscopici reali, non inventati, mi chiedo chi e come ha eseguito i collaudi su strada.
L'altra cosa brutta è che vengono palesemente taciuti, scaricati al cliente, che di solito cambia marca perché si è preso in giro al di là delle risposte ottenute dalla casa in questione.
Credo che vengano commessi degli errori, mi spiego, tempo fa leggevo di una moto nata per lunghi viaggi da turismo che cuoceva i gioielli di famiglia
mi pare strano che i collaudatori non si siano accorti di nulla, a quel punto ipotizzo che bisogna rientrare degli investimenti, si cerca di tamponare, si taglia qualche testa e il problema è di chi ha speso soldi per comprarla. ok finito.
Mi ha fatto piacere confrontarmi con te, ti mando i saluti dal Piemonte visto che sei made in england.
A risentirci e buona giornata
Ciao
Marius
Ciao Buona giorna
Ciao Marius,
grazie della risposta...Purtroppo mi sento di dire che nessun produttore, sia auto che moto, e' immune da errori (pensate anche solo a come sia stato possibile avere i problemi di stabilita' cosi' seri sulla prima Mercedes Classe A, sembra incredibile, eppure e' successo). Pensiamo a Ferrari, le cui prime 458 Italia si incendiavano. La lista e' infinita.
Una motocicletta e' composta in numero variabile da circa 5000 componenti. Ogni casa produttrice conduce calcoli di approvazione in fase di progetto, ed moltissimi test, sia in strada che nei laboratori/banchi. Purtroppo ad oggi, non importa quanto severo sia il test o quanto sia "realistico", spesso l'uso del cliente normale mette in luce difetti che non si erano riscontrati. Il normale tempo per progettare una moto nuova (non e' uguale per ogni produttore) e' intorno ai 3 anni (questo include progetto, test, stampi, e produzione iniziale). In questo spazio di tempo si fa tutto quanto e' possibile. La progettazione (e aggiungo a volte anche l'ingegneria, non me ne vogliano gli ingegneri dato che sono uno di loro) non e' una scienza esatta, spesso si cerca di dare la piu' giusta delle risposte sbagliate.
La parte motoristica subisce test di durata che verrebbe da dire che mai un motore nell'uso quotidiano puo' neppure lontanamente immaginare (Eppure BMW ha avuto molti problem sulla S1000RR). Yamaha testa solo per fare un esempio motori per 120 ore consecutive di cui il 75% viene svolto a 10% dal regime massimo di rotazione. I cambi subiscono abuse tests davvero severi.
Esistono purtroppo problemi di progetto alle volte e problemi di qualita' (cambio fornitore ne e' un esempio)
Dato che nessuno e' immune, cio' che fa la differenza e' come la Casa Madre reagisce e risolve il problema al cliente. Io come regola non compro mai nessun veicolo prima del suo secondo anno sul mercato.
Aggiungo in fondo che non tutti i produttori fanno gli stessi tests e soprattutti che ci sono case piu' brave di altre (BMW per non fare nomi) capaci di far parlare poco dei problemi e tanto dei pregi.
Stammi bene,
Antonio (Quando ero in Italia vivevo in zona Lecco e mi manca tantooooooooo).
PS: ah qua piove ...
PPS: anche io come te vorrei un 50Km in piu' di autonomia sulla 990 comunque