Oggi vi darò una sgasatina in faccia (passatemi la metafora) per darvi qualche nozione teorica/pratica di come succede che schiacciando un bottone "esce" una foto..... per cui iniziamo dal dire
come si ottiene una foto bella?
Ci sono un sacco di fattori che concorrono alla realizzazione di una bella foto, ma soprattutto cosa vuol dire 'bella foto' inteso "in generale" ?
Quindi tralasciamo un attimo quello che può essere il soggetto (bello-brutto) tralasciamo per un attimo l'inquadratura (bella-brutta) e il taglio (migliore o no). Parliamo invece di esposizione, ossia per semplicità, di foto troppo chiara o scura. La quantità di luce che colpisce il sensore determina l'esposizione finale della foto. E come si dosa la luce? Tramite il diaframma e l'otturatore, che si impostano sulle macchine tramite delle ghiere e dei pulsanti. Spesso anche su qualche compatta si possono impostare. Ma se non potete impostare...chi e come vengono regolati? Vengono impostati in maniera automatica o semi automatica (nel caso possiate impostarne uno e l'altro venga deciso dalla macchina), seguendo un programma o una serie di calcoli che qualche programmatore ha fatto al posto vostro. Ovviamente per quanto raffinati e sofisticati, essendo fatti in laboratorio (e magari testati in esterno) non potranno mai essere precisi e perfettamente appropriati per qualsiasi situazione. Quindi ecco la necessità di capire come funziona tutto il discorso sull'esposizione.
L'esposizione
Il miglior metodo che io conosca per spiegare questo termine è di paragonare la corretta esposizione ad un secchio che deve essere riempito fino all'orlo. E per riempirlo abbiamo sopra di esso un grande rubinetto. Se il secchio lo riempite troppo e fate bagnare il pavimento la foto sarà "slavata" ossia troppo chiara se il secchio non sarà pieno d'acqua fino all'orlo la foto sarà scura. Ma cosa c'entra il rubinetto? Il rubinetto è paragonabile al diaframma, piu' lo aprite e più velocemente scende l'acqua.....meno l'aprite e più tempo ci vorrà a riempire il secchio....
Quindi cosa ne deduciamo? Che col diaframma aperto poco poco (poca acqua dal rubinetto) ci vorrà un tempo d'esposizione lungo (per riempire correttamente il secchio), mentre col diaframma molto aperto (tanta acqua dal rubinetto) basterà un tempo d'esposizione breve (il secchio si riempie in fretta). Se questo concetto vi sarà ben chiaro, capirete semplicemente perchè giocando con le rotelle e le ghiere e i pulsanti della macchina cambiano tutti quei numerini sui display.....
Per rendere più completo il discorso possiamo anche associare al secchio dei valori, dove al secchio piccolo corrisponde un'alta sensibilita' degli ISO (1000 ISO per esempio), mentre al secchio grande corrisponde una bassa sensibilità degli ISO (per esempio 100 ISO).
Ma allora se basta riempire il secchio perchè complicarci la vita con tutte queste possibilità...rubinetto secchio grande etc etc.?
Semplice, perchè con quelle variazioni cambia notevolmente il risultato finale. Vediamo ora in che modo.
DIAFRAMMA e OTTURATORE
Molto brevemente cercherò di nuovo un esempio semplice per farvi ricordare con un concetto di vita quotidiana cosa succede quando cambiamo la coppia tempo diaframma per fare una foto.
Il concetto da tenere a mente è che (decisa la dimensione del secchio in base alla luce disponibile giorno ISO basso e notte ISO piccolo) il secchio deve essere sempre pieno al livello giusto, nè troppo pieno nè troppo vuoto.
Io posso impiegarci tanto tempo per riempirlo o poco tempo, in base a quanta acqua ci verso dentro aprendo più o meno il rubinetto.
Ed ora azzardiamo un paragone. Se vi mettete davanti ad una pagina di un giornale ad occhi chiusi e vi dico, apri gli occhi per un istante e richiudili subito, cosa vi rimarrà impresso nella memoria? Le immagini, ed eventualmente la disposizione del testo in colonne. Se invece vi lascio 30 secondi per guardare la pagina sicuramente riuscirete a ricordarvi più dettagli, e leggerete anche parte del testo.
In fotografia il discorso è analogo. Se avete il diaframma aperto (ossia il rubinetto molto aperto) l'esposizione corretta avverrà in un breve tempo, e avrete pochi dettagli ( il discorso è più evidente più la mia focale sarà distante dal grandangolo per una questione ottico-fisica)
Se il diaframma è chiuso (rubinetto parzialmente chiuso) voi avrete un tempo di esposizione più lungo (per riempire il secchio) e quindi avrete più dettagli (riuscirete a leggere più dettagli della pagina).
In realtà non vorrei essere frainteso su tutto il discorso tempo-diaframma-dettagli. Non fate confusione, quello che determina i dettagli non è il tempo bensì il diaframma. E' il diaframma che determina quanta luce passa. Ossia è il rubinetto che vi dice quanto tempo occorre a riempire il secchio.
Per sfruttare ora queste nozioni e questi paragoni parliamo di un caso medio-normale, ossia di una qualsiasi macchina fotografica con un obiettivo standard che per definizione veniva chiamato normale sulle vecchie reflex, ossia 50 mm, che corrispondeva ad una visione paragonabile al campo visivo dell'uomo (quindi nè una visione grandangolare, nè una visione ingrandita tipo binoccolo).
Usando un obiettivo 50 mm (più o meno presente su ogni macchina compatta o reflex) e mettendo a fuoco una persona davanti a noi, con diaframma aperto sarà nitida solo il viso e non lo sfondo, mentre con diaframma chiuso, mettendo a fuoco una persona davanti a noi sarà nitido anche lo sfondo.
Quale numerino corrisponde ad un diaframma aperto, e quale ad uno chiuso? Per definizione si intende per diaframma aperto il più aperto possibile (limite fisico dell'ottica, normalmente compreso tra f/2.8 e 4) mentre chiuso si intende un valore medio alto attorno a f/11.
Ora qualcuno potrebbe dirmi...ma se non posso cambiarli od impostarli manualmente come posso cambiare l'esposizione? E quando devo sbagliare appositamente per avere risultati migliori? E poi ancora, posso fare il ragionamento contrario ossia decidere x quanto tempo lasciare aperto il rubinetto e lasciare che qualche dispositivo regoli quanto aprire il rubinetto e cosa cambierebbe poter decidere il tempo invece della quantità d'acqua che passa?...
Li vediamo nella prossima puntata per non mettere troppa carne al fuoco.
Cosa dovreste aver imparato oggi?
Che la profondità di campo (ossia la nitidezza dello sfondo rispetto al soggetto principale in primo piano) si regola aprendo o chiudendo il diaframma.
Un saluto a tutti
CIAO RAF
ps. (piccola precisazione per i pignoli: quando ho paragonato le dimensioni del secchio agli ISO, forse invece di parlare di dimensione, sarebbe stato più corretto parlare di pressione dell'acqua, ma diventava troppo complicato....)