da lucajudoka » 24 ott 2013, 14:43
Nel 2008 durante una settimana di dune in moto a Merzouga, ebbi il piacere di conoscere Pier Paolo. Diventammo da subito grandi amici e la nostra divenne una frequentazione assidua fatta di benzina, tasselli, boschi e sabbia.
Nonostante la distanza fra Milano ed Acqui Terme, mi trovavo spesso da lui nelle Langhe a correre con le nostre moto: lui sempre davanti ed io, affannato, sempre dietro. Da allora ad oggi anche tanti viaggi condivisi per le terre d'Africa e Asia, sempre insieme. Progetti di rally, progetti di vacanze, progetti di scorribande motorizzate, tante chiacchere fitte fitte sulle moto &co accompagnate da vino e sigari.
Paolo vantava 80 fratture ossee, ne parlava sempre delle sue cicatrici di guerra: tutte procurate sulla strada sempre per questioni di motore. Aveva anche un elenco agghiacciante di cari amici scomparsi a causa della passione per le moto stradali e per questo motivo aveva una MV Agusta ferma esposta nel suo ufficio: un'opera d'arte tenuta ed esposta a monito della sua insita pericolosità. Tutte quelle fratture, tutte quelle operazioni e tutti quei mesi di ospedale avevano minato il suo corpo rendendolo debole ed esposto ad ogni malanno. Mi ricordo che era pure allergico ed una estate dovemmo interrompere una gita che dalle Alpi francesi ci portò al pronto soccorso di San Remo perchè la puntura di un calabrone lo aveva trasformato in essere deforme, in viso era così gonfio che sembrava Michey Rourke.
Il mal d'Africa è un male che ti strugge e, se unito alla nostalgia del deserto, è un male che non ti fa desiderare altro che tornarci. Il silenzio del deserto, la bellezza delle dune, il sapore di quelle terre ti entra nella pelle e non ti lascia mai più. Paolo era malato di Africa e malato di sabbia ecco perchè tutti gli anni sognava il giorno in cui sarebbe tornato, come ogni anno, a Merzouga.
Quest'anno ha di nuovo raggiunto il deserto e come sempre ha di nuovo scollinato tutte le dune che gli si paravano davanti. Quest'anno io non ero con lui perchè alla cavalcata del sole in Sardegna avevamo bisticciato: io lamentavo che lui correva troppo e mi lasciava da solo, mentre lui che io andavo troppo piano e che quindi non poteva fare a mano di lasciarmi da solo.
Così il rally di Anatolia se l'è fatto senza di me e questo giro a Merzouga pure.
Ieri non ero con lui quando ha deciso di chiudere la giornata in bellezza: ha preso la moto e si è infilato nel deserto da solo. Da solo si va in bagno quando devi fare certe cose o quando devi fare una lotta sul tatami, ma da solo non si va in giro in moto e men che meno nel deserto.
Io non c'ero quando lo hanno trovato seduto di fianco alla sua moto senza vita.
Per sempre mi porterò dietro il rammarico di non averlo accompagnato come ho sempre fatto: lui badava a me ed io badavo a lui questa era la regola. Lascia due bimbe piccole ed una moglie, a me un vuoto tremendo.
In Garage: KTM 1190 R; Scorpa 250 Long Ride; Yamaha Tricker 250; Yamaha Tènèrè xt 660 z; Vespa Primavera 125 1975. Honda Dominator Special