KTM 950 Adventure S
Il richiamo del deserto
Quando tutto sembrava indicare che i grandi modelli “dakariani” si stavano trasformando in alternative da strada, la casa austriaca decise di realizzare una moto che recuperasse la magia dell’avventura.
La KTM Adventure S resta fedele alla filosofia che ispira le trail di grossa cilindrata.
Nel concepire questo modello, in cui gli elementi accessori passano in secondo piano rispetto alla leggerezza e alla qualità dinamiche, si è partiti dalle moto da competizione.
La casa produttrice austriaca è consapevole di aver messo a punto una due ruote diversa, speciale, ispirata alle più celebri super trail.
Il suo punto di riferimento più immediato è stata la Honda Africa Twin, protagonista di primo piano in un territorio in cui, fino al lancio della Adventure, dominava incontrastata, vista la fuoriuscita dal mercato di moto come la Yamaha Super Tènèrè-
Ciò nonostante, la concezione della Honda in termini di prestazioni è molto lontana da quella della KTM, dal momento che l’Africa Twin continua a privilegiare l’estetica rispetto alla resa sulle piste di sabbia.
L’aspetto tecnicamente più rilevante della KTM 950dventure S è il propulsore, un due cilindri a V di 75° a quattro tempi raffreddato a liquido, particolarmente leggero e dalle dimensioni assai ridotte.
La Adventure presenta caratteristiche tipiche delle moto da enduro e da raid: per esempio l’altezza, l’estetica e i paramani rigidi, che non solo riparano dal freddo, ma fungono anche da protezione.
La KTM inoltre assicura che se , in caso di caduta, si forasse uno dei due serbatoi del combustibile, l’altro rimarrebbe integro, dal momento che essi sono collegati sui due lati opposti della carenatura, in posizione ribassata.
La strumentazione, spartana ma completa, resta illuminata anche a luci spente e, oltre alla normale dotazione, annovera l’orologio e il contachilometri che entra in azione quando si va in riserva.
Le spie luminose, per contro, sono piccole e di lettura non sempre agevole.
DATI DI FATTO.
Le qualità di questa moto nel fuoristrada sono indiscutibili.
Considerata la taratura delle sospensioni di serie, un buon pilota off.road non avrà infatti nulla di cui lamentarsi a parti i pneumatici Pirelli, che su terreno non battuto e in derapata si dimostrano rigidi, mentre su strada hanno poco grip.
In compenso, ad alta velocità queste gomme offrono una stabilità eccellente, tale da non creare alcun problema nei rapidi cambi di appoggio sia in superstrada sia su strade secondarie.
Ricordiamo che gli unici pneumatici omologati per questa moto sono Metzeler e Pirelli, anche se la gamma è sicuramente destinata ad ampliarsi.
E’ inoltre opportuno far presente che l’Adventure è una moto alta, anzi altissima, al punto che una persona di media statura fatichi a toccare terra.
I poggiapiedi zigrinati sono imbottiti e i comandi dell’acceleratore e della frizione sono particolarmente morbidi, come su una moto fa trial.
SCHEDA TECNICA
Motore: 2 cilindri a V di 75° a 4 tempi LC DOHC 8V
Cilindrata: 942cc
Potenza: 98cv a 8000 riri/min.
Raffreddamento: a liquido
Alimentazione: 2 carburatori da 43mm
Cambio: 6 rapporti
Telaio: multi tubolare di acciaio rotondo
Il cambio è molto preciso e la risposta dei freni ottima, oltre che potente, grazie ai tubi metallici dell’impianto Brembo.
Ultimi due dettagli da segnalare: i tappi dei serbatoi della benzina apribili contemporaneamente, dato che è possibile estrarre la chiave quando uno dei due è aperto, e il vano portaoggetti ad apertura rapida, ideale per custodire ciò che bisogna tenere a portata di mano, come le carte di credito o i contanti per il pagamento dei pedaggi.
In città la Adventure presenta alcuni inconvenienti, come il raggio di sterzo eccessivo, il manubrio Renthal troppo ampio che rischia di urtare i retrovisori delle auto, e la ventola che entra in funzione stroppo spesso, dal momento che il motore si riscalda facilmente.
RAPIDI SU STRADA.
Se il comportamento della Adventure in città è comunque buono, sulle strade extraurbane è assai migliore.
Firmate dalla prestigiosa WP, le sospensioni sfiorano l’equilibrio perfetto, per una moto con una velocità di punta di oltre 200 km/h e del peso di 200 kg.
La forcella e l’ammortizzatore posteriore prevedono un sistema un sistema di regolazione idraulico, è inoltre possibile tarare la molla del retrotreno mediante un pratico comando, che risulta particolarmente utile quando si trasporta un passeggero.
La sospensione posteriore ha un comportamento omogeneo rispetto alla forcella, e avendo lì ammortizzatore ancorato direttamente sopra il forcellone oscillante, senza alcun sistema di biellette (cosa che avviene in tutte le KTM), comporta uno sforzo supplementare per le regolazioni rispetto ad altre moto, tenendo conto dell’uso, del tipo di guida e del percorso da affronatre.
Su strada, ciò che colpisce subito di questa voluminosa due ruote è l’autonomia: si possono percorrere quasi 300 chilometri senza fare benzina, a patto di abituarsi alla sella, decisamente dura rispetto a quelle di cui sono dotate le trail.
La fanaleria è buona, quantunque non sia la migliore sul mercato.
In compenso, il vano portaoggetti posto sotto la sella, in cui si può riporre persino un antipioggia, è una vera sorpresa.
Sono infine da segnalare la possibilità di viaggiare a velocità elevate senza eccessivi problemi, a parte il formicolio alle mani che si avverte già a 160 km/h, e una discreta posizione, eccettuate le spalle, dato lo stretto cupolino che ricorda, in scala ridotta, quello della BMW GS.
Ma va tenuto presente che oggi non esiste nessuna vera moto sportiva in grado di risultare anche una moto comoda.
La Adventure è la versione di serie della KTM 950 Rally LC8 e per il 75% le sue componenti sono identiche a quelle montate sul modello ufficiale che partecipa ai vari raid!
fonte MOTOMANIA
INVITO ALLA DISCUSSIONE/ANALISI.
Questo è uno dei primi articoli del 2003, a parte errori grossolani del giornalista (es. tutte le KTM non hanno leveraggi), vorrei capire cosa è rimasto dello spirito iniziale della 950 Adventure.
Questo perchè già dal 2004 chi la portava in fuoristrada veniva "schedato" con uso non consono, ricordo i timori di KTM Italia quando 25 LC8 Adventure affrontarono la Tunisia DA TURISTI.
Tutti i cataloghi con foto in due, valige e sempre e solo su asfalto.
Insomma perchè s'è snaturato quello che mancava e MOLTI volevano??
Non basta la giustificazione delle vendite, della concorrenza TENTATA alla GS, di rendere accessibile a tutti una moto nata per correre (solo uno la spremeva .... ciao Fabrizio!!).
Quanto hanno prodotto è sempre stato venduto (al limite in Germania erano avanzate e riciclate in Italia con forti sconti).
PERCHE'??