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Pirelli Angel GT. Per turismo e per sport

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Pirelli Angel GT. Per turismo e per sport

Messaggioda ex-utente MyKTM » 19 apr 2013, 8:09

Un contesto straordinario e decisamente atipico quello che è stato scelto per il lancio del Pirelli Angel GT, dapprima sulla portaerei Cavour, vero fiore all'occhiello della Marina Militare Italiana, e poi quello più tecnico e probante del Circuito di Nardò.
Delle due location naturalmente, quella che più ci ha colpiti è stata la prima, anche perché l'occasione di salire su una portaerei è più unica che rara. E il fatto di poter svolgere un test di frenata direttamente sulla pista dove decollano gli aerei, lasciatemelo dire, penso che rimarrà un'esperienza irripetibile. La portaerei Cavour e la Pirelli si sono incontrate in occasione della presentazione di questo nuovo Angel GT, pneumatico che andrà ad affiancare il già noto e pluripremiato Angel ST. Un prodotto che dovrà soddisfare le esigenze di una vasta tipologia di motociclisti, e che dovrà esaltare le caratteristiche delle più disparate categorie di moto. Angel GT è stato progettato per equipaggiare indistintamente, moto naked sportive, pesanti granturismo, e perché no, anche le supersportive di ultima generazione: il clima non è uguale per tutti e in nord Europa un pneumatico del genere è perfetto per equipaggiare le moto sportive durante i mesi più freddi.
Come si è arrivati a una tale trasversalità è presto detto, lavorando a 360° sul prodotto. Premettiamo che tra l'Angel ST e il nuovo Angel GT, l'unico punto di contatto può essere identificato in una certa somiglianza del disegno battistrada, ma per il resto sono due prodotti completamente diversi, anche perché l'evoluzione dei materiali e delle tecnologie applicate ai pneumatici è incessante. Partiamo dalla carcassa, che attingendo direttamente dall'esperienza Superbike prevede l'utilizzo del rayon. Questo garantisce un incremento della rigidità del 60% e prestazioni costanti per l'intera vita del pneumatico.
Carcassa e profilo devono lavorare in simbiosi, ecco perché le modifiche apportate alla prima hanno generato un diverso disegno del profilo pneumatico, che ora garantisce un'impronta a terra più corta del 6% (minore lunghezza significa minore slittamento e quindi minor surriscaldamento con vantaggi per il consumo del pneumatico) ma più larga del 15% (maggiore larghezza dell'impronta significa distribuire il consumo su un'area maggiore con risultati positivi anche sulla regolarità di usura). Ma struttura e profilo devono essere accordati anche alla tipologia di mescola, che in questo specifico caso deve avere capacità di adattamento non comuni. Le modifiche apportate al profilo e alla carcassa hanno diminuito gli stress propri della mescola e hanno permesso ai tecnici Pirelli di muoversi in una nuova direzione per quanto concerne la scelta delle mescole: due per il pneumatico posteriore e una per l'anteriore.
Per ultimo abbiamo lasciato il disegno del battistrada che, come abbiamo ricordato è l'unico particolare dell'Angel GT che ricorda la versione ST. Il rapporto vuoto-pieno è cambiato, con un -10% per l'anteriore e -16% per il posteriore, con un incremento dell'impronta a terra che non comprometterebbe le capacità di drenaggio dell'acqua grazie a uno studio ancora più approfondito dell'inclinazione degli intagli.
Tutto questo lavoro di sviluppo ha portato a un risultato finale che oltre a migliorare le prestazioni dinamiche, garantirebbe un incremento del 30% della vita utile, e quindi del chilometraggio, dell'Angel GT nei confronti dell'Angel ST. Inoltre, come certificato dall'ente autonomo tedesco Motorrad TestCenter, il nuovo Angel GT si è distinto anche nei confronti della concorrenza durante un test di durata che si è tenuto nei mesi invernali del 2012, in Spagna.

Messi alla prova
Il primo contatto con i nuovi Angel GT lo abbiamo avuto sugli oltre 200 metri del ponte della portaerei Cavour, un test atipico, per due motivi, il primo per il fatto che l'acqua era acqua di mare, il secondo per il tipo di materiale con cui è ricoperto il ponte stesso, caratterizzato da un coefficiente di aderenza elevato. Un test che però ha evidenziato sia la spettacolarità della coreografia, sia l'ottima stabilità delle Pirelli Angel GT, e del notevole grip che ha permesso il sollevamento del posteriore della Kawasaki Z1000 SX scelta per la prova.
Ma il test vero e proprio ha avuto luogo in un altro contesto, non altrettanto esoticoma decisamente più probante. Il Nardò Technical Center è infatti un posto decisamente affascinante per chi ha le auto e le moto nel sangue, qui le maggiori case costruttrici effettuano centinaia di test durante tutto l'anno, sia sull'anello di alta velocità, sia sulla pista interna che ha una lunghezza di circa sei chilometri. Proprio su quest'ultima abbiamo avuto la possibilità di provare le Angel GT montate su un'ampia e diversificata scelta di modelli.
La nostra prima scelta è una potente granturismo, la Yamaha FJR 1300, che con i suoi oltre 280 kg di peso, bauletti compresi, ha messo a dura prova le Angel GT. Per questa tipologia di moto, pesanti e prestazionali al tempo stesso, è prevista una carcassa rinforzata a due tele, che garantisce maggiore rigidità e precisione di guida. Precisione di guida che non viene mai a mancare, anche quando sul tracciato inizia a scendere una leggera pioggia che bagna temporaneamente l'asfalto. L'appoggio è sempre sicuro e la stabilità è ai massimi livelli, sia nei tratti lenti che sul veloce. L'assenza di reazioni che tendono a raddrizzare la moto quando si frena in curva, permette di gestire al meglio la situazione quando si entra un po' troppo veloci in curva, mentre le prestazioni rimangono costanti anche dopo parecchi giri. Una volta scesi dalla moto non si può che rimanere piacevolmente sorpresi dalla uniformità di consumo del battistrada, che anche se stressato a dovere, ha un aspetto poco affaticato.
Via la FJR 1300, sotto con la BMW R1200 R, una naked dalle caratteristiche decisamente differenti rispetto alla grossa granturismo giapponese. Anche sulla moto tedesca le GT si comportano bene, ottimo il grip offerto in tutte le condizioni, con una stabilità in frenata, esaltata dall'assenza di affondamento della sospensione Telelever evidenzia il perfetto sostegno offerto dalla carcassa.
I cambi di direzione sono rapidi e la discesa in piega lineare, senza che si senta mai la moto cadere o che la si debba accompagnare con il corpo per forzarne l'inserimento in curva.
E' quindi il turno di una naked sportiva e leggera come la Suzuki GSR 750, moto dotata di cavalleria e dal comportamento abbastanza nervoso. La capacità di adattamento di questo genere di pneumatici è sempre sorprendente, la maniera con cui riescono a interagire con tipologie così diverse di moto è impressionante.
Le Angel GT pur esaltando le doti di agilità della GSR 750, permettono un controllo e una stabilità degne di nota. Un curvone in fondo al rettilineo, da affrontare a gas spalancato a quasi 230 km/h, e la successiva frenata a moto inclinata, per inserirsi in un tornantino a sinistra, esaltano le prestazioni delle Pirelli. Stabili, precise e con un grip eccellente, alla faccia delle gomme granturismo che garantiscono percorrenze record. Finito il turno, con le pedane che mostrano i segni della battaglia, non posso che confermare le perfette condizioni del battistrada, con segni di usura minimi e uniformi.

E con le super sportive? Con la Yamaha R1 dopo pochi giri di pista il giudizio è stato inaspettato. Anche sotto la spinta del potente quattro cilindri, che è famoso per avere un tiro ai medi regimi di tutto rispetto, le ultime Angel hanno impressionato. Il controllo di trazione ha lampeggiato più e più volte, ma le perdite di aderenza sono state minime e perfettamente gestibili, mentre la stabilità sul veloce è stata notevole, così come la precisione in inserimento e uscita di curva. Il ritmo tenuto in questa sessione di guida in sella alla sportiva di Iwata, non propriamente definibile turistico, non ha lasciato tracce sui pneumatici, che a fine prova erano ancora in perfetto stato, e osservando il posteriore, è incredibile come non si notino i cambi di mescola tra la fascia centrale e le spalle.

Anteriore
120/60 ZR 17 M/C (55W) TL
120/70 ZR 17 M/C (58W) TL
110/80 ZR 18 M/C (58W) TL
120/70 ZR 18 M/C (59W) TL
Posteriore
150/70 ZR 17 M/C (69W) TL
160/60 ZR 17 M/C (69W) TL
170/60 ZR 17 M/C (72W) TL
180/55 ZR 17 M/C (73W) TL
180/55 ZR 17 M/C (73W) TL (A)
190/50 ZR 17 M/C (73W) TL
190/50 ZR 17 M/C (73W) TL (A)
190/55 ZR 17 M/C (75W) TL
190/55 ZR 17 M/C (75W) TL (A)
190/55 ZR 17 M/C (75W) TL (D)
160/60 ZR 18 M/C (70W) TL

(A) Struttura rinforzata a due tele per una migliore stabilità
(D) Primo equipaggiamento della nuova Ducati Multistrada 1200 S Granturismo

fonte moto.it

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Re: Pirelli Angel GT. Per turismo e per sport

Messaggioda Dark Knight » 29 apr 2013, 21:40

Ciao katana
Bellissima recensione ma essendo un po' ignorante su questo tipo di pneumatici vorrei qualche info in più sulle differenze tra i due ANGEL.

Da quello che scrivi il nuovo GT affiancherà il vecchio ST per cui:
Per quali differenti utilizzi sono stati sviluppati?
Quale si può definire più turistico a quale più sportivo?

Lamps

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Re: Pirelli Angel GT. Per turismo e per sport

Messaggioda ex-utente MyKTM » 30 apr 2013, 13:27

magari l'avessi scritta io :mrgreen:
non è farina del mio sacco :roll:
la fonte è moto.it, ho solo riportato quanto scritto dal giornalista sul loro sito :wink:

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Re: Pirelli Angel GT. Per turismo e per sport

Messaggioda Dark Knight » 30 apr 2013, 14:02

Peccato... Sarebbe stata una bella chicca partecipare a una presentazione simile :!: :!: 8)

Comunque ho visto sull'altro topic che ancora nessuno le ha testare, staremo a vedere :shock:

Lamps


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