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Dakar 2013

Commenti e curiosità dalle competizioni.

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jenk
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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 10 gen 2013, 0:45

Bu-BU EL Franz ha scritto:Possibile che oggi solo infullgear.com scriva qualcosa sulla dakar :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

Perchè ti complichi la vita?
http://xoffroad.dueruote.it/index.cfm?
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Re: Dakar 2013

Messaggioda Bu-BU EL Franz » 10 gen 2013, 8:27

Cerco di smuovere le acque :mrgreen:



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Re: Dakar 2013

Messaggioda Pennywise » 10 gen 2013, 11:49


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Re: Dakar 2013

Messaggioda Bu-BU EL Franz » 11 gen 2013, 0:16

Da automoto.it


Dakar 2013, tappa 6. A Calama vincono Lopez (KTM) e Al-Attiya (Qatar-Red Bull)
Dakar 2013. Sesta tappa. A Calama terza vittoria di Francisco Lopez (KTM) e Al-Attiya (Qatar-Red Bull). Fragili leadership nelle mani di Pain (Yamaha) e Peterhansel (Mini All4 Racing. | P Batini



Calama, 10 gennaio - Verso il terzo di gara. La Dakar 2013 inaugura in Cile una trilogia infernale. Tre tappe in successione, tutte tra i 700 e gli oltre 800 chilometri, con prove speciali per oltre 1.100 chilometri complessivi. Solo ai Camion il terzo volume della trilogia concede un abstract di 150 km di prova cronometrata. S’inizia con la Arica-Calama, interamente in Cile alla vigilia dello “sconfinamento” in Argentina, dove la carovana disputerà cinque tappe prima di tornare in Cile per la terza ed ultima fase del Rally.
I piloti devono ancora affrontare tappe micidiali
Un programma semplicemente micidiale, considerato anche che i concorrenti portano già dentro le ossa la durezza della prima parte della corsa, che non ha loro risparmiato fatica, imprevisti e tensioni allucinanti. Per la sesta tappa si comincia con un lungo trasferimento di quasi 300 chilometri che i motociclisti hanno attaccato in piena notte, alle 04:30!

La Speciale, 454 km, è tracciata nel Deserto di Atacama, definito il più arido del Mondo, ed è divisa in due parti con una neutralizzazione centrale tra il Salar de Llamara e il Rio Loa, per il rifornimento e una breve tregua. La tappa attraversa la magnifica Riserva della Pampa del Tamarugal e passa non lontano dalla miniera di Chuquicamata, impressionante voragine dalla quale il rame è estratto a cielo aperto.
La gara delle moto
Tappa da affrontare con circospezione, magari mandando in scena un po’ di fifa. Troppi chilometri e un ventaglio di trappole che riunisce tutto il “best of” delle cinque tappe peruviane. Giusto che gli interessati alla classifica si tengano fuori dai guai, eloquentemente rappresentati dalla navigazione, dalla sabbia molle, e dal fesh-fesh. I primi a partire rallentano subito l’andatura e consentono ai loro inseguitori di ottenere i migliori parziali cronometrici. Per Olivier Pain e David Casteu il compito di aprire la pista e contemporaneamente proteggere la propria classifica è, oggi, un autentico supplizio. Si mettono in luce il cileno Israel Esquerre e soprattutto l’americano Kurt Caselli. Javier Pizzolito ancora una volta è il più attivo dei Piloti Honda.

In Cile i piloti stanno affrontando tappe massacranti

A metà del tratto che precede la neutralizzazione, rinviene il portoghese Paulo Gonçalves e ne approfittano per avvicinarsi alla testa della corsa Francisco Lopez e Jordi Viladoms. La classifica generale si compatta. Cyril Despres è indietro di cinque minuti, e non forza pensando alla corsa “che conta”. I suoi diretti avversari nella generale, infatti, sono ben più indietro. Al termine della prima metà della Speciale David Casteu è già “riassorbito” e la distanza del francese dalla leadeship si è ormai dimezzata. Olivier Pain conserva a fatica meno della metà del vantaggio iniziale di oltre sei minuti, e intanto si è avvicinato anche Lopez, che tallona Gonçalves.

C’è solo un Pilota che può adottare una tattica diversa, esclusiva, perché corre nel “patio di casa sua” nel suo deserto dell’Atacama che conosce come le sue tasche, e può tenere un ritmo impossibile per gli altri con il minimo dei rischi: è il cileno Francisco Lopez. Gonçalves si ferma una prima volta al km 330, e Chaleco rompe gli indugi alla ripresa delle ostilità oltre il chek point del Rio Loa raggiunge facilmente gli apripista, passa in testa e vince la Speciale, la terza del cileno in questa Dakar. Grande!
Il piccolo capolavoro di Botturi in sella alla Husqvarna
Fuori dalla mischia, Alessandro Botturi ha compiuto un piccolo capolavoro: ha capito perfettamente che era una di quelle giornate in cui mantenere intatto il patrimonio è già di per sé una conquista. Il bresciano si è riunito al gruppo che apriva la pista ed ha proseguito sino al traguardo facendosi trascinare in una nuova, eccellente performance. Il quinto posto alle spalle del Rookie che sembra destinato a succedergli, Kurt Caselli, vale al Gigante di Lumezzane la sesta posizione assoluta, a 12 minuti dal leader Olivier Pain.
“Fuori dalla mischia, Alessandro Botturi ha compiuto un piccolo capolavoro: ha capito perfettamente che era una di quelle giornate in cui mantenere intatto il patrimonio è già di per sé una conquista”

Salta all’occhio, oltre all’incredibile potenziale tecnico e atletico, l’abilità di Despres nel gestire il gioco della sua squadra. È evidente che nella tappa precedente Cyril ha fatto rallentare il compagno di Squadra Ruben Faria, il quale ha avuto così la possibilità di inserirsi al secondo posto all’arrivo di Calama. Despres, terzo oggi, si è costruito un’impagabile opportunità. Con un apripista del valore di Lopez, il compagno a tirargli la volata e Caselli verosimilmente pronto a guardargli le spalle, la Calama-Salta può offrire al quattro volte vincitore, non a caso, della Dakar, il primo matchpoint.
Giornata storta per Jordi Viladoms, che perde oltre mezz’ora e il 5° posto, per Paulo Gonçalves, un’ora dal primo, e per Joan Barreda, ex protagonista sfortunato, quasi mezz’ora e l’anonimato della trentesima posizione. Si rivede Alex Zanotti, finalmente senza problemi.

La riprova, se necessaria, della convenienza di adottare una tattica prudente ce la da Marcos Patronelli, pilota sostanzialmente di solito molto esuberante che, forte di un notevole vantaggio in testa al Rally, lascia spazio agli avversari che ne approfittano a turno. Oggi è la volta del cileno Ignacio Casale, secondo nella generale provvisoria a oltre un’ora alla guida di un Raptor 700 Yamaha, che vince la tappa dei quad.

Giornata da dimenticare per Carlos Sainz
La Gara delle auto
Joan “Nani” Roma parte per primo con il compito di aprire la pista. Sembra cavarsela egregiamente, poi resta insabbiato poco oltre il chilometro 70. Ci vorranno tre quarti d’ora perché il vincitore in moto della Dakar 2004, il primo spagnolo della Storia, possa ripartire. Ad approfittarne sono i Buggy Qatar-Red Bull. Al-Attiya e Carlos Sainz, consapevoli che il terreno sabbioso favorisce la loro corsa, hanno sferrato l’attacco e prendono il volo. Prova a resistere Giniel De Villiers, ma poi la Toyota del sudafricano rimane intrappolata a sua volta nella sabbia per due volte, la seconda poco oltre la macchina di Joan Roma ancora ferma.

Prima di uno stop forzato si avvicina anche la SMG di Guerlain Chicherit. Grandi scosse, spunti senza dubbio elettrizzanti, ma alla fine l’unico a capitalizzare la tappa risulta essere ancora lui “Mister Dakar”, Stephane Peterhansel che, pur aprendo la pista e sacrificando una parte del suo vantaggio, controlla la corsa a distanza e pensa al domani. Quattro minuti “venduti” in cambio della tranquillità di non correre troppi rischi sono un buon affare!

In queste condizioni, i colpi di scena non tardano a farsi largo e ad coinvolgere i meno prudenti. Al chilometro 180 si ferma il Buggy di Carlos Sainz, con un problema di motore, e uno degli “animatori” permanenti della Dakar è di nuovo, e questa volta definitivamente, fuori gioco. Non c’è pace neanche per i camion, solitamente meno in difficoltà sulla sabbia. L’IVECO del vincitore della Arequipa-Arica Hans Stacey va in tonneau ai “seventies”, l’area di sosta forzata particolarmente frequentata tra i chilometri 70 e l’80, il leader del Team, Gerard De Rooy, è in ritardo, e Miki Biasion dietro di lui.
“Ci sono tappe in cui bisogna attaccare, ed altre nelle quali è necessario difendersi. Nessun dubbio che Al-Atiya abbia deciso di attaccare, e nessun dubbio che “Peter” si sia difeso in maniera perfetta. Gran bella Dakar!”
Vince ancora una volta il buggy Red Bull
A metà tappa, dunque, prima della neutralizzazione, Al-Attiya allunga ancora e riduce ulteriormente lo svantaggio da Peterhansel, Sainz è fuori gara e l’Hummer di Robby Gordon sale al quarto posto provvisorio alle spalle dell’SMG di Chicherit. Le due ruote motrici reggono all’assalto della sesta tappa e, pur con esiti contrastanti, sono protagoniste.
L’andamento del finale non si discosta dalla tendenza dell’intera tappa, e la prima parte si proietta direttamente sull’epilogo di Calama. Al-Attiya continua a recuperare su Peterhansel, e il Principe del Qatar va a vincere con un buon margine sulla prima delle Mini All4 Racing. Robby Gordon è terzo.

Dei quasi dieci minuti di vantaggio che aveva alla vigilia, Peterhansel ne ha conservato poco più di uno. La gara delle auto azzera il contachilometri facendo sparire i tremila sin qui percorsi e si riapre totalmente, come se partisse domani. D’altra parte, come dice proprio Peterhansel, ogni tappa ha la sua storia. Ci sono tappe in cui bisogna attaccare, ed altre nelle quali è necessario difendersi. Nessun dubbio che Al-Atiya abbia deciso di attaccare, e nessun dubbio che “Peter” si sia difeso in maniera perfetta. Gran bella Dakar!
Classifiche
Leggi la classifica generale e l'ordine di arrivo della sesta tappa della Dakar 2013

Con l'odierna sesta tappa, la Dakar 2013 è entrata nella fase decisiva per quanto riguarda la lotta per la vittoria finale. La tappa di oggi ha portato i piloti da Arica, al confine cileno, a Calama. E' stata una prova di resistenza fisica e mentale, con i suoi 767 km, di cui 464 km di prova speciale attraverso il famoso deserto di Atacama, il luogo più arido del pianeta. Anche oggi tanta sabbia e dune e la famigerata polvere fesh fesh che tanti problemi sta creando ai piloti. Terza vittoria di tappa per il cileno Chaleco Lopez, davanti a Ruben Faria e Cyril Despres. Quarto miglior tempo per KTM Kurt Caselli, il pilota americano che sostituisce l'infortunato Marc Coma, che ha preceduto il sempre ottimo Alessandro Botturi, rimasto ormai il pilota di punta del Team Husqvarna Speedbrain, vista la giornata storta dei suoi compagni di squadra Jordi Viladoms, Paulo Gonçalves, e Joan Barreda, ormai fuori dalle posizioni che contano.
In classifica generale guida sempre il francese Pain, davanti a Despres e Casteu. Botturi ora è sesto a 12 minuti dalla testa della classifica.
Domani tappa marathon, da Calama a Salta (in Argentina) su una distanza totale di 806 km, di cui 202 km di speciale.

Results Stage Six
Arica to Calama total distance 767 km – 313 km liaison and 464 km special
1, Chaleco Lopez, Chile, KTM three hours 36.21
2, Ruben Faria, Portugal KTM 3:38.55 (at 2.22)
3, Cyril Despres, France, KTM 3:40.099.32 ((at 3.48)
4, Kurt Caselli, USA, KTM 3:41.09
5, Alessandro Botturi, Italy, Husqvarna, 3:41.56
6, Israel Esquerre, Chile, Honda, 3:42.34
7, Frans Verhoeven, Netherlands, Yamaha, 3:43.02

8, Helder Rodrigues, Portugal, Honda, 3:43.02
9, Joan Pedrero, Spain, KTM, 3:43.43
10, Olivier Pain, France, Yamaha, 3:43.43

Overall Standings after Stage Six
1, Pain, Yamaha 15:35.23
2, Despres, KTM, 15:37.45
3, Casteu, Yamaha 15:40.11
4, Lopez, KTM, 15:41.29
5, Faria, KTM, 15:43.58
6, Botturi, Husqvarna 15.47.25
7, Przygonski, KTM, 15:54.38
8, Svitko, KTM, 15:57.31



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Re: Dakar 2013

Messaggioda Bu-BU EL Franz » 11 gen 2013, 0:42





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Re: Dakar 2013

Messaggioda Skeb21 » 11 gen 2013, 16:23

Purtroppo una bruttissima notizia in questa tata funesta...
Parigi-Dakar: morto Thomas Bourgin, pilota francese di soli 25 anni .
Sembra che il pilota francese durante il trasferimento per recarsi alla partenza della prova speciale, abbia fatto un frontale contro un auto della polizia cilena che procedeva in senso opposto. Subito soccorso da i medici del rally, ma non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane pilota, probabilmente morto sul colpo all'impatto con la vettura.
Thomas Bourgin, guidava una KTM, era 68° in classifica.
La notizia della morte è stata data dalla televisione C5N.
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Re: Dakar 2013

Messaggioda Reds » 11 gen 2013, 16:46

..bruttissima storia...
..su moto.it hanno messo il video di presentazione che il pilota si era fatto per la dakar....
giovane e pieno di aspettative...

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Re: Dakar 2013

Messaggioda Tomac » 11 gen 2013, 17:44

Oggi Kurt Caselli ha vinto la tappa a quasi 130 Kmh di media :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
conoscevo già questo pilota, che ha anche fatto qualche gara di enduro, e partecpato alla Six Days col team USA.........e avrei scommesso su di lui che , ricordiamo, sta sostituendo nientepopodimeno che sua maestà Coma...... :up: :up:
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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 11 gen 2013, 19:15

Nulla da togliere alla vittoria di Caselli (una vittoria è sempre una vittoria), però vediamo come finisce domani che deve aprire la pista (quindi navigare e tracciare per chi gli è dietro).
Oggi tappa marathon senza assistenza, quindi parecchi hanno risparmiato moto e gomme per domani :wink:
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Re: Dakar 2013

Messaggioda Tomac » 11 gen 2013, 19:34

E un GRANDE applauso al nostro BOTTU..sempre coi primi e sempre più a suo agio in questa gara, dopo un anno pieno di problemi...una bella rivincita :up: :up:
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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 11 gen 2013, 19:44

Grandissimo Bottu, che senza il jolly del cambio motore (cosa che tutti i primi faranno pagando 15' a loro volta) sarebbe 5° nella generale.
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Re: Dakar 2013

Messaggioda Skeb21 » 11 gen 2013, 20:56

Bottu sta andando davvero forte!
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Re: Dakar 2013

Messaggioda Bu-BU EL Franz » 11 gen 2013, 23:49

Dakar 2013, Settima tappa. Prima vittoria di Kurt Caselli, problemi per Cyril Despres. Impressionante gara delle auto e dei camion. Tragedia nel trasferimento: il francese Thomas Bourgin ha perso la vita in uno sfortunato incidente| P. Batini.


Dakar 2013, tappa 6. A Calama vincono Lopez (KTM) e Al-Attiya (Qatar-Red Bull)

Salta (Argentina), 11 gennaio. Una speciale relativamente corta, 218 chilometri, e due lunghi trasferimenti. Il primo, di oltre 400 chilometri porta la carovana in Argentina attraverso il Passo Jama, sulle Ande al confine tra Cile e Argentina e non lontano dalla Bolivia, il secondo, di 116 chilometri si conclude ai due bivacchi di Salta, distinti per auto e moto, dopo la disputa della Speciale.

Quest’ultima è tracciata interamente ad un altitudine variabile tra i 3.400 e i 3.600 metri. Durate il primo trasferimento, questa mattina, ha perso la vita il venticinquenne Pilota francese Thomas Bourgin, vittima di uno scontro tra la sua moto e un'auto che proveniva in senso contrario. Tutta la tappa è molto faticosa, non solo per la lunghezza ma anche per l’altitudine e le temperature, drasticamente scese dopo i giorni del Perù e del Deserto di Atacama.
American Ace
A vincere la speciale delle moto è Kurt Caselli, l’americano chiamato all’ultimo momento a sostituire Marc Coma sulla KTM 450 Rally che brucia così le tappe della sua carriera nei Rally-Raids. Alle sue spalle Lopez, quindi Olivier Pain. Vistoso ritardo, invece, per Cyril Despres, trentacinquesimo al traguardo di Salta con oltre 13 minuti di ritardo da Caselli, che scende al quinto posto nella generale a quasi 15 minuti dal leader, per la terza giornata consecutiva Olivier Pain.
Imprevisti di gara
Brivido in testa alla Dakar. Cyril Despres ha avuto più di un problema nel corso della tappa, principalmente al cambio. L’ufficiale KTM è rimasto fermo in Prova Speciale e a lungo anche nel trasferimento finale, limitando i danni che potevano essere anche più gravi. Per il detentore della corsa la beffa si aggiunge al danno, poiché il francese difficilmente potrà presentarsi al meglio alla partenza della seconda parte della tappa marathon. Ai concorrenti, infatti, è vietato ricevere assistenza stasera al bivacco di Salta.
“Brivido in testa alla Dakar. Cyril Despres ha avuto più di un problema nel corso della tappa, principalmente al cambio. L’ufficiale KTM è rimasto fermo in Prova Speciale e a lungo anche nel trasferimento finale, limitando i danni che potevano essere anche più gravi”

A fare il colpo del giorno è ancora Francisco Lopez. “Chaleco”, vincitore ieri e secondo al traguardo davanti a Pain, apre così la Dakar 2013 a un nuovo scenario ovviamente, in parte almeno, annunciato. Il cileno balza in seconda posizione nella generale, a sei minuti da Pain. David Casteu è alle costole, ma non è verosimilmente un problema e, con Despres dietro di otto minuti, il fuoriclasse cileno ha la possibilità di amministrare le tappe argentine e rilanciare ulteriormente le proprie quotazioni al ritorno in Cile, dove è imbattibile.

Despres non è il solo a rammaricarsi per la brutta giornata di oggi. Jordi Viladoms si ferma al KM 40 della prova speciale. Per lo spagnolo, quarto al traguardo di Lima lo scorso anno e che era quinto al termine della quinta tappa, continua l’odissea di quest’anno dopo il guasto che ha attardato la sua Husqvarna nel corso della sesta tappa. Si ferma anche Gerard Farres e ancora problemi per Paulo Gonçalves. Joan Barreda, ormai fuori gioco, è ripartito questa mattina dopo aver manifestato l’intenzione di ritirarsi, ma ormai ha la testa altrove. Al contrario, Alessandro Botturi mantiene altissimo il livello di concentrazione.

Nessun colpo di testa nella tappa veloce e solo pericolosa, e uno sguardo avanti e alla classifica, che vede il bresciano ora al nono posto a mezz’ora dal leader. Tuttavia c’è da tener presente che Botturi ha già giocato il “jolly” sostituendo per sicurezza il motore alla sua Husqvarna, cosa che nessun altro dei primi ha ancora fatto. Considerando che tutti, prima o poi, cambieranno il propulsore a loro volta, oggi Botturi “vale” la quarta, quinta posizione della generale di una Dakar peraltro ancora lunghissima. Un rapido aggiornamento finale. Paolo Sabatucci si è ritirato ieri nel corso della sesta tappa per un inconveniente meccanico. A rincarare la dose il guasto al suo camion di assistenza, ancora lontano da Calama a tarda notte. Marcos Patronelli imprendibile, ma è il cileno Sebastian Palma che vince la sua prima tappa nella gara dei Quad. Camelia Liparoti, tenacissima, sale in 14ma posizione.

La sfida dei camion è paurosa. Difficile immaginare che gli elefanti del deserto possano essere, in un contesto come quello di oggi su un terreno estremamente veloce, rapidi quasi quanto un’auto
La gara delle auto
Tris di Stephane Peterhansel e nuova vittoria dell’IVECO di Gerard De Rooy.
Al-Attiya parte all’assalto della settima tappa delle auto, riprogrammata dagli organizzatori con un ritardo di mezz’ora rispetto all’orario iniziale. Per il Buggy Qatar-Red Bull è il terzo tipo di collaudo “ufficiale”. Dopo la sabbia e le piste WRC, è l’ora della prova in altura. La tappa è favorevole alle Mini All4 Racing, ma il Principe del Qatar ha riservato più di una sorpresa alle coronarie degli appassionati già abbondantemente sollecitate nella prima parte della corsa.

E infatti fino a metà della Prova Speciale Al-Attiya continua a condurre respingendo l’attacco degli avversari, a turno Guerlain Chicherit (SMG) e Robby Gordon. Stephane Peterhansel si tiene indietro, aspettando il suo turno. Distacchi ridottissimi. Quando la pista si distende in un tratto più veloce il fuoriclasse francese sferra il suo attacco decisivo, sorpassa Gordon e passa a condurre. Il suo margine di vantaggio è sempre molto esiguo ma la tappa prende un’altra piega. Si corre quasi a vista in una speciale che sembra una prova del WRC, velocissima. Tre stili differenti. Al-Attiya, che è stato più vicino ai Rally tradizionali, è perfettamente a suo agio, Gordon fa come sempre del coraggio e dell’esuberanza la sua arma migliore, e Peterhansel si presenta in una veste abbastanza insolita, promosso a maestro anche in questo difficile tipo di sfida.
Finale mozzafiato
Il finale è allo sprint. Al-Attiya sbaglia e perde il contatto, lasciando sfilare gli avversari, e Stephane Peterhansel va a vincere all’impressionante media di oltre 120 chilometri/ora. Al secondo posto Guerlain Chicherit (SMG), con il miglior intermedio nella parte finale della speciale, e al terzo Robby Gordon (Hummer). L’argentino Orlando Terranova inserisce la sua BMW davanti alla Toyota di De Villiers. Solo sesto Al-Attiya, che comunque non concede più di due minuti a Peterhansel.

“Peter” e il “Principe”, che hanno vinto tre tappe ciascuno (la restante settima è stata appannaggio di Joan Roma), restano a distanza ravvicinatissima e nell’ordine al comando della Dakar. La battaglia è tutt’altro che conclusa e resta molto franca e avvincente. Tre minuti di differenza dopo sette tappe sono niente. Sul podio virtuale della Dakar delle auto ancora tre auto diverse, ma la Toyota di Giniel De Villiers è più indietro, a tre quarti d’ora.
“Il finale è allo sprint. Al-Attiya sbaglia e perde il contatto, lasciando sfilare gli avversari, e Stephane Peterhansel va a vincere all’impressionante media di oltre 120 chilometri/ora”
I camion
La sfida dei camion è paurosa. Difficile immaginare che gli elefanti del deserto possano essere, in un contesto come quello di oggi su un terreno estremamente veloce, rapidi quasi quanto un’auto. La deriva dei pesanti mezzi gioca un ruolo chiave nella guida, e lo spettacolo offerto è da brivido. Gerard De Rooy, che con un finale incredibile ha sovvertito le sorti della tappa precedente arrivando a Calama da vincitore e riconquistando la leadership della Corsa, è ormai scatenato. L’olandese vince la sua quinta speciale e porta l’IVECO Powerstar ad una nuova prestazione eccellente. Anche in questo caso la media del vincitore, non lontana dai 110 KM/h, ha dell’incredibile.

Miki Biasion, provato dai problemi che lo hanno afflitto nelle tappe precedenti, ritrova lo smalto dei tempi migliori sui terreni che gli ricordano l’epopea della sua carriera e, pur mantenendosi in curva di sicurezza, punta a un piazzamento che risollevi, se non il risultato complessivo, almeno il morale. Il quinto posto ottenuto a Salta, a poco più di due minuti dal compagno di Squadra, è uno di questi.

Miki Biasion: «Una tappa corta ma molto bella, interamente sulla Cordigliera delle Ande e sempre in quota. Mai sotto i 3.000 metri di altitudine. In queste condizioni ci si deve abituare all’aria un po’ rarefatta, e anche i mezzi soffrono un pò perchè perdono parte della loro potenza. Ho cercato di controllare situazione e avversari, e soprattutto di non commettere errori, mantenendo un buon ritmo ma senza mai forzare più di tanto l'andatura.


Ancora una tragedia alla Dakar, esattamente otto anni dopo la morte di Fabrizio Meoni. Durante il primo trasferimento, dopo il via della settima tappa, che stava portando i concorrenti in Argentina, il francese Thomas Bourgin si è scontrato con la sua KTM 450 contro un auto della polizia locale, perdendo la vita. Incredibilmente l'ennesima tragedia in gara è successa esattamente nello stesso giorno in cui 8 anni fa perse la vita il nostro Fabrizio Meoni.
A vincere la prima tappa marathon di questa edizione è stato il "rookie" Kurt Caselli. L'americano, chiamato a sostituire l'infortunato Marc Coma sulla KTM 450 Rally ufficiale, ha preceduto Chaleco Lopez e Oliver Pain, che rafforza così la sua leadership nella classifica generale. Cyril Despres è arrivato infatti al traguardo con circa 13 minuti di ritardo a causa di un problema al cambio della sua KTM. Trattandosi di una tappa Marathon non ci sarà per lui la possibilità di assistenza meccanica e rimane il dubbio sull'efficacia della sua moto nella tappa di domani. Ancora ottima gara per Botturi che è giunto 10° a 4 minuti da Caselli e ora è 9° in classifica a 30 minuti dalla vetta, dopo la penalizzazione di 15 minuti subita ieri per la sostituzione del motore.
Ora Pain guida con 6 minuti di vantaggio su Lopez e 6 minuti e mezzo su Casteu.

Classifica 7 tappa
1 CASELLI (USA) KTM 01:51:31
2 LOPEZ (CHL) KTM 01:52:54
3 PAIN (FRA) YAMAHA 01:52:54
4 VERHOEVEN (NLD) YAMAHA 01:53:01
5 FARIA (PRT) KTM 01:54:01
6 PEDRERO (ESP) KTM 01:54:13
7 PRZYGONSKI (POL) KTM 01:54:22
8 CASTEU (FRA) YAMAHA 01:54:43
9 SVITKO (SVK) KTM 01:55:37
10 BOTTURI (ITA) HUSQVARNA 01:56:10

Classifica generale
1 PAIN (FRA) YAMAHA 17:28:17
2 LOPEZ (CHL) KTM 17:34:23
3 CASTEU (FRA) YAMAHA 17:34:54
4 FARIA (PRT) KTM 17:37:59
5 DESPRES (FRA) KTM 17:42:24
6 PRZYGONSKI (POL) KTM 17:49:00
7 SVITKO (SVK) KTM 17:53:08
8 CASELLI (USA) KTM 17:56:03
9 BOTTURI (ITA) HUSQVARNA 17:58:35
10 ISRAEL ESQUERRE (CHL) HONDA 17:58:52



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Re: Dakar 2013

Messaggioda Bu-BU EL Franz » 12 gen 2013, 0:07




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Re: Dakar 2013

Messaggioda silverboy66 » 12 gen 2013, 6:49

occhio a lopez... che quello spacca!!

jenk
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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 12 gen 2013, 12:08

BIVACCO PER LE MOTO, E DESPRES CAMBIA IL MOTORE

Un bivacco diverso oggi per la Dakar 2013, per questa settima tappa. Tutti noi, comprese auto e camion siamo a Salta in un posto bellissimo dove vorremmo passare tutti i prossimi giorni. Bivacco da sballo, ed è una sorta di campo sportivo con tutti gli annessi e connessi. I piloti moto sono a Cachi da soli, anche loro in un palazzetto dello sport, in attesa di passare la notte e ripartire domani mattina alle 5,50 per la seconda parte della tappa marathon.

E come tutte le tappe marathon che si rispettino anche in questa c'è stata la sorpresa. Rappresentata da Cyril Despres che non andrà a dormire tanto presto stanotte. Il pilota francese infatti, oggi in speciale è finito 34° per un problema al cambio che lo ha costretto a fare tutta la speciale con poche marce a disposizione. Mentre il suo compagno di marca, Kurt Caselli vinceva la sua prima speciale alla Dakar, Cyril tribolava fino a fine tappa e nel trasferimento riportava un forte ritardo perchè insieme a Ruben Faria e a Caselli cercava di sistemare in qualche modo il cambio. La cosa però non aveva successo e arrivato alla fine della tappa marathon Cyril si vedrà costretto a cambiare il motore....Quello che non è chiaro però è come lo ha trovato il motore essendo una tappa marathon??

Bè glielo ha dato, così dicono le voci riportate, visto che noi non siamo lì, Marek Dabrowski che si è sacrificato cedendo il motore al francese. Se poi Marek domani cercherà di ripartire con il vecchio motore di Cyril e tentare la speciale che è annunciata come difficilissima, non è dato sapere.

fonte worldrallyraid.com
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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 12 gen 2013, 12:13

Scelta "obbligata" per non fare la fine di Coma lo scorso anno (ha perso la possibilità di vincere per noie al cambio).
Però questo "complica" la gara a Despres, visto che i 15' di penalità del jolly giocato si aggiungeranno altri 15' per un motore "fresco" prima di finire (credo di interpretare correttamente il regolamento, anche se il motore cambiato non è nuovo ma ceduto da un concorrente in gara .... che riceverà da KTM una mano per il futuro, come minimo).
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Re: Dakar 2013

Messaggioda bschenker » 12 gen 2013, 20:09

Altri fonti parlano di 45min per un secondo cambio motore!

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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 12 gen 2013, 20:30

bschenker hai ragione (mi sono riletto il regolamento).
Primo cambio 15'
Secondo cambio 45'
Terzo cambio 2h
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Re: Dakar 2013

Messaggioda jenk » 12 gen 2013, 23:46

Approfondendo il regolamento l'operazione di Despres del cambio motore con Dabrowski nella tappa marathon è illegale (non sono intervenuti i meccanici, ma il cambio del motore con altro concorrente non è consentito).
Il motore può essere cambiato con uno punzonato alle verifiche iniziali per il pilota :roll:

Ora vediamo se la ASO è seria o come al solito ha un'occhio di riguardo per i Francesi (cancellando regole o speciali a piacimento).
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