(prima parte)
Tantissima gente questa mattina alla conferenza stampa della Dakar 2013. Tante facce note, qualche mezzo esposto e al centro dell'attenzione, tanti amici che si ritrovano con la curiosità di conoscere nel dettaglio questo nuovo percorso. Una Dakar tosta, come già ci si aspettava, che David Castera ed Etienne Lavigne hanno presentato insieme, sul palco del Pavillon Gabriel, a pochi passi da Place de la Concorde.
459 mezzi iscritti: nel dettaglio 189 moto, 40 quad, 155 auto e 75 camion. Questi i primi numeri per quel che riguarda i concorrenti della 35. edizione della gara, la quinta in Sud America. 8300 circa i chilometri con il 55% del percorso di settori selettivi. Le prime date importanti sono quelle di domani - 22, e poi il 23 e il 24 novembre, giorni dedicati alle prime verifiche ed all'imbarco dei mezzi a Le Havre. Poi la nave salperà e dopo aver attraversato l'Atlantico, il Canale di Panama e una parte del Pacifico, arriverà a Lima e da lì i mezzi verranno sbarcati intorno alla metà del mese di dicembre.
Poi comincia la gara: quella vera. A Costa Verde, a Lima, verifiche dal 2 al 4 mattina di gennaio e la sera di questo stesso giorno festa e briefing. Il 5 si parte. Si lascia il parco chiuso e si sale sul palco, uno dopo l'altro e da lì si parte per un primo trasferimento di 250 chilometri fino a Pisco. La prima speciale in realtà è un prologo che serve per stabilire l'ordine di partenza: 13 chilometri tracciati intorno al bivacco.
Il 6 gennaio la tappa è ad anello con partenza ed arrivo da Pisco. 242 chilometri non difficili ma neanche facili, le dune non sono impossibili, come a gennaio 2012, ma sono tonde, ma c'è un bel po' di navigazione.
Il 7 gennaio da Pisco si va a Nasca e qui le cose cominciano a farsi complicate: cominciano le dune e i primi 80 km di prova sono difficili, con dune alte che poi porteranno i concorrenti verso il mare e poi di nuovo verso l'interno. Il bivacco sarà lo stesso di quest'anno, a 30 km dalla città.
8 gennaio e si va ad Arequipa. Il trasferimento conta 420 km di cui 250 nella parte finale, dopo la Ps che di chilometri ne misura 300 ed è bella tosta.
9 gennaio si entra in Cile, destinazione Arica. Le due speciali della giornata da 160 e 110 chilometri sono più tranquille perchè gli equipaggi saranno stanchi dalla sera prima. Così partenza soft, non troppo presto alla mattina anche perchè durante la notte ci saranno sottratte ben due ore di sonno visto che cambia il fuso.
Da Arica si va a Kalama, in pieno deserto dell'Atacama: si comincia con 310 chilometri di trasferimento e poi una speciale della bellezza di 420 km con dune, sabbia e fesh fesh. Da qui si entra in Argentina e nella nuova zona della provincia di Salta.
La tappa dell'11 gennaio è completamente inedita. Si sale in alto, e la speciale di 220 km si disputa fra i 3400 e i 4000 metri. Facile e rapida all'inizio diventa poi più dura e sassosa alla fine. Alla sera i bivacchi sono due: uno per le moto che vivono lì la loro unica tappa marathon ed un altro a Salta per auto e camion, e ovviamente tutte le assistenze.
La tappa prima del giorno di riposo, il 12 gennaio, come da tradizione è una delle più toste: si va a San Miguel de Tucuman. Per le moto si tratta della continuazione della tappa marathon mentre gli altri partono dal bivacco. Le speciali sono due: la prima bella e spettacolare intorno alla Route 40, la seconda più brutta con tanti sassi e per finire la giornata c'è un trasferimento di 200 km fino a San Miguel. E' prevista una lunga nottata.
fonte quellidellafrica.myblog.it