da Dade » 13 mar 2013, 17:50
Mi riporto qui la MIA recensione per Motofan (se andate su Motofan.it trovate le foto...)
Prova Aprilia Caponord 1200 - Come tu la vuoi
Una moto tutta nuova che va a sfidare i mostri sacri del settore senza superbia, ma nemmeno senza paura, consapevole delle proprie solide qualità, forte di alcuni jolly che la rendono unica ed attraente come una primizia di primavera (che non vuole saperne di arrivare!)
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Di certo è così, specialmente se si considera che avevamo a disposizione un meraviglioso tracciato lungo la costa e l’entroterra della Sardegna, chilometri e chilometri di curve e controcurve su cui saggiare le qualità dinamiche della nuova Aprilia Caponord 1200. Purtroppo il meteo ci ha messo il bastone tra le ruote rendendo questo test davvero difficile da interpretare: la pioggia torrenziale ha messo in luce alcune tra le doti più nascoste di questa moto, ma non ha permesso di saggiarne altre che probabilmente sarebbero state più evidenti.
Family feeling
Grintosa e sportiva nel color rosso e senza valigie Sgombriamo fin da subito il tavolo da qualsiasi equivoco: la Caponord non è una Dorsoduro 1200 ricarrozzata, come sarebbe facile e superficiale pensare. Sarebbe un po’ come dire che due cugine di terzo grado sono sorelle solo perchè hanno lo stesso cognome. È vero, un antenato comune esiste, il DNA è simile, ma le strade seguite dalle due moto sono decisamente divergenti l’una dall’altra. La Dorsoduro 1200 è una fun bike, una mega motard da sparata della domenica, la Caponord 1200 è una moto da vivere tutto l’anno, pensata e realizzata per mantenere questa promessa. Che non è solo promessa, ma realtà che poggia su solide basi meccaniche (il V2 Aprilia è un buon motore, già ben collaudato) e dinamiche (che Aprilia sappia fare delle ciclistiche di ottimo livello è arcinoto), ottimizzate e migliorate da un condimento di elettronica che al momento non ha rivali. Qua siamo sul podio del Masterchef della moto, gli ingredienti sono uguali per tutti, la ricetta scelta è oltremodo complessa, l’esecuzione da tre stelle Michelin, il risultato da gourmet sopraffino! Se vogliamo, tutto sommato, la pietanza è stata anche impiattata bene, visto che dal punto di vista squisitamente estetico la Caponord è riuscita bene, ovviamente a parere di chi scrive, mantenendo l’”RSV style” che ormai è lo stilema attraverso cui vengono declinate tutte le moto di Aprilia, senza però farlo apparire troppo già visto. Forse anche perché le foto dei primi esemplari di preserie avevano indotto a mantenere bassa l’asticella delle aspettative per evitare delusioni. Beh, se questa tecnica era voluta, ha avuto successo. Pur essendo una moto abbastanza lunga e seduta nella vista laterale, il gioco tra colori delle plastiche e grigi delle strutture meccaniche riesce a slanciare la figura con buona efficacia. Le valigie laterali sembrano meno imponenti di quanto lo siano in realtà ma la forma le mantiene leggere, mentre lo scarico ha una forma ricercata e vanta la possibilità di regolazione dell’inclinazione quando la moto non monta la valigia destra: fa un effetto più dinamico e regala preziosi centimetri di luce da terra. Si può certamente dire che dal vivo piace anche se non ti fa voltare la testa o sgranare gli occhi.
Sotto il vestito tutto
Il V2 1200cc da 125 cv. Quello che però fa davvero la differenza ed ingolosisce è la tecnologia che gestisce per intero la Aprilia Caponord 1200: tutto è governato da un’elettronica onnipresente, dalle funzioni normali, fino a quelle più complesse. Addirittura esiste la possibilità di installare sul proprio smartphone (oggi Apple, tra qualche mese anche Android) un’app che dialoga con la centralina di bordo via Bluetooth e dà la possibilità di visualizzare tutti i parametri vitali di funzionamento della moto, oltre a fornire altre funzioni utilissime. Inimmaginabile solo un anno fa, un sogno che diventa realtà per i più tecno assatanati. Tra questi due estremi troviamo innumerevoli altre funzionalità per esporre le quali ci vorrebbero ore e ore di spiegazioni. Noi proveremo a descriverle in poche righe, semplificando qua e là, ma cercando di dare l’idea dell’enorme potenza di calcolo necessaria a far dialogare ed interagire tutti i sistemi di bordo.
Cominciando dal motore, questo sì di derivazione Dorsoduro 1200, esso è stato leggermente rivisto in un’ottica di fluidità di marcia e contenimento di consumi: nonostante questo ha continuato imperterrito a mantenere quel carattere un po’ ribaldo del motore da cui deriva, pieno ai bassi e grintoso agli altri, pur addomesticato resta sempre bello sportivo, capace di far godere quando si spalanca il gas. Operazione, questa, che si può fare con piacere e fiducia grazie ad un ride by wire che non si fa notare (e questo è un complimento), tarato in maniera così lineare che sembra un normale comando a filo, e ad un controllo di trazione (ATC) di derivazione APRC , capace di combinare due logiche di intervento tarate su tre livelli di intensità: è molto progressivo e regala tanta confidenza, anche se non lo si sfrutta mai al 100% (difficile oltrepassare il proprio istinto di sopravvivenza!). I consumi sono stati ridotti e, assieme ai 24 litri di serbatoio, l’autonomia si aggira nei dintorni dei 350 km con un pieno, come dire da Roma a Reggio Calabria con una sola sosta dal benzinaio! Tre mappe (Rain, Touring, Sport) sono disposizione di chi guida, con la Rain che fornisce solo (solo…) 100 cv ed una risposta del gas particolarmente morbida, mentre le altre due sono full power con erogazione sull’acceleratore differente. I dati di targa parlano di 125 cv e 11,7 Kgm di coppia, sufficienti per permettere alla Caponord di sgomitare con le principali rivali del settore. Curato e piacevole il sound dello scarico, specie in piena accelerazione.
A tenere a bada l’esuberanza del motore provvede un impianto frenante Brembo che potrebbe tranquillamente fare bella figura su una mille carenata, con pinze monoblocco e dischi da 320mm all’avantreno, più un efficace disco da 240 al posteriore. Il modulo ABS, escludibile,dialoga con la centralina del motore e lavora su due canali lasciando a chi guida la scelta su come dosare l’intensità dei due comandi.
L'elettronica delle meraviglie
La sospensione attiva posteriore C’è però un settore della Caponord 1200 in cui Aprilia ha fatto il maggior sforzo in termini di ricerca e sviluppo ed è quello della ciclistica, dove ad un collaudato telaio misto, piastre più traliccio in tubi d’acciaio, realizzato ad hoc e con quote specifiche, si collega un telaietto posteriore realizzato in modo da reggere carichi importanti, un forcellone posteriore a doppio braccio con monoammortizzatore laterale e per finire ruote in lega molto leggere (queste sì, rubacchiate, ma alla RSV4). Restano le sospensioni che sono il vero fiore all’occhiello degli ingegneri Aprilia, potendo vantare vari brevetti che le rendono un prodotto esclusivo, unico al mondo. Tutto lo sforzo di ricerca e sviluppo è stato finalizzato all’ottenimento di un funzionamento il più possibile efficace in tutte le situazioni tanto da farlo diventare pressochè universale. Chi conosce in profondità la teoria del funzionamento delle sospensioni delle motociclette sa che non è possibile ottenere un risultato di questo genere, ma la Aprilia Caponord ci si avvicina davvero facendosi forte di una sospensione semi attiva all’avantreno e –attenzione – una sospensione attiva al retrotreno.
Aprilia Dynamic Damping
Volendo semplificare, senza banalizzare perché sarebbe ingiusto, il sistema battezzato ADD (Aprilia Dynamic Damping) sfrutta un approccio differente da quello dei concorrenti alla problematica della sospensione semiattiva, utilizzando un metodo più sofisticato per “leggere” il movimento di forcella e monoammortizzatore e gestirne in tempo reale lo smorzamento idraulico. All’avantreno viene utilizzato un sensore di pressione della camera d’aria, mentre al posteriore si usa un potenziometro. Questi dati vengono letti e ricalcolati da una centralina con algoritmi estremamente complessi e sofisticati, pensati per agire come se fossero sottoposti ad una sola strategia e quindi tararsi in automatico per qualsiasi situazione, non più confinati al concetto del “riding mode”. Gestire le sospensioni, in definitiva, diventa più facile e nello stesso tempo la Aprilia Caponord 1200 può essere sia una confortevole turistica che una grintosa sportiva, senza nemmeno bisogno di un clic.
Dove si raggiunge il top è sulla sospensione posteriore che ha la capacità di regolare, anche qui in tempo reale, non solo l’idraulica ma anche il precarico della molla, diventando di fatto una vera e propria sospensione attiva. Morale, non serve più dire alla moto (anche se volendo i nostalgici potranno ancora farlo) se sulla sella c’è il solo pilota oppure anche la sua compagna con le motovaligie piene di abiti, scarpe , borsette, trucchi, phon e piastre per capelli. La Caponord è in grado di stabilire autonomamente quale sia il precarico giusto di volta in volta e se alla prima “sosta bagno” deciderete zitti zitti di svuotare le valigie laterali, abbandonandone tutto il prezioso contenuto vicino ad un bidone dell’immondizia, solo una delle due vostre compagne di viaggio se ne accorgerà al volo, indovinate quale…
A parte gli scherzi, un sistema così ben congeniato riesce davvero nell’impresa impossibile di mettere a disposizione di chiunque una moto che sappia essere sportiva quando il polso destro prude e confortevole in tutte le altre situazioni, mantenendo sempre un handling ottimale e senza richiedere a chi guida una laurea in ingegneria.
Tutte le opzioni possono essere comodamente gestite dalla strumentazione, finalmente di nuovo disegno, ricca di informazioni, ma con alcune indicazioni un po’ fuori standard, cui si dovrà fare abitudine.
I blocchetti sono i soliti di Aprilia, con il destro che gestisce anche le manopole riscaldabili ed il comodissimo cruise control (anch' esso essenziale e facile nell’utilizzo): a questo proposito sarebbe stato preferibile demandare ai blocchetti sul manubrio anche le funzioni (e sono tante) gestibili da strumentazione, così da uniformare l’interfaccia di comando.
Come va?
Già da ferma la Aprilia Caponord 1200 fa di tutto per rendersi amichevole. Nonostante un peso abbondante (228 kg a secco la versione con Travel Pack in prova) la sella alta solo 84 cm da terra aiuta molto nella gestione della moto da ferma. Una volta in movimento si percepisce subito un buon posizionamento delle masse: la guida diventa leggera e priva di sforzo come non ci si aspetterebbe da una moto di questa stazza e la posizione di guida davvero naturale per piloti di media statura migliore la confidenza ed il senso di sominio sul mezzo.
Purtroppo il meteo davvero inclemente non ci ha permesso di testare i limiti di guidabilità e motore della Caponord e si è potuto intuire poco del modo in cui le sospensioni elettroniche riescono a governare l’handling della moto. Di certo la scelta è stata quella di privilegiare una taratura sostenuta più che soffice, contando poi sulla capacità di ammorbidirsi ove necessario o, viceversa, irrigidirsi qualora le esigenze dinamiche lo richiedano. In compenso ci siamo potuti rendere conto di quanto le sospensioni aiutino la moto a mantenere un assetto ottimale in frenata, con ridotti trasferimenti di carico, effetto che migliora la sicurezza anche in termini di efficacia della frenata, con l’ABS che entra in funzione molto meno frequentemente del previsto pur in presenza di abbondantissima acqua sulla strada del percorso di prova. A questo contribuiscono anche le gomme di primo equipaggiamento, le Dunlop Qualifier II, ottime per grip su fondi bagnati e freddi e dalla resa kilometrica elevata. Il loro profilo svelto si sposa bene con la ciclistica tendente allo stabile, aiutandola specialmente negli inserimenti di curva e nei cambi di direzione, dove l'ADD fa la differenza rispetto agli altri sistemi semi attivi.
Altro attore chiamato in causa con una certa frequenza è stato il controllo di trazione, la cui spia gialla e lampeggiante di quando in quando richiamava la nostra attenzione in situazioni come le uscite di curva con il gas usato un po’ troppo allegramente. Il suo intervento è sempre stato apprezzabilmente morbido e non ha mai compromesso la stabilità della moto, rendendo anzi divertenti alcune situazioni che altrimenti sarebbero state da sudore freddo.
L’acceleratore si è sempre comportato in maniera prevedibile ed il motore è così lineare e mansueto sotto i 7.000 giri che non è nemmeno necessario usare la mappa Rain. Un po’ fastidiosa, al contrario, l’irregolarità di funzionamento a regimi bassissimi (sotto i 3.000 giri), con la catena che in accelerazione sbatte chiedendo a gran voce di scalare una marcia. Frizione e cambio peraltro funzionano come si deve quindi la cosa non pone problemi di sorta. Altrettanto fastidioso (ma rimediabile o con un aggiornamento software qualora fosse disponibile o più semplicemente facendoci l’abitudine) il freno motore, che è fin troppo abbondante appena si chiude il gas.
Il parabrezza è efficace contro il vento e la pioggia, adatto a piloti di bassa statura o corporatura snella. I più corpulenti probabilmente lo troveranno poco protettivo, mentre il meccanismo di regolazione con due viti è un passo indietro rispetto quanto a funzionalità e comodità. Si finisce per lasciare la vite di destra sempre aperta e stringere solo quella di sinistra. Allora forse tanto valeva metterne una sola…
Quindi come è?
Il meteo sfavorevole ha purtroppo permesso di mettere alla frusta solo alcune delle possibilità offerte dalla Aprilia Caponord 1200. Abbiamo capito che può essere una moto da turismo comoda e sicura, in grado di portare i propri passeggeri ovunque nelle migliori condizioni. Quello che ci manca è di verificarne l’anima sportiva, se davvero arrivati a destinazione possiate scaricare passeggero e valige e senza bisogno di un solo clic essere subito in grado di spremere il massimo del divertimento, raggiungendo valori uguali o superiori a quelli delle concorrenti più agguerrite. Conoscendo la bravura di Aprilia nel creare moto sportive e guidabili a livelli di eccellenza non facciamo fatica a pensare che anche la Caponord 1200 possa regalare momenti indimenticabili ma ci ripromettiamo di effettuare un supplemento di indagine non appena ne avremo un’altra a disposizione in un periodo più soleggiato. Nel frattmpo la potrete trovare nelle concessionarie Aprila già da questo mese di Marzo.
Aprilia Caponord 1200 Base: Euro 13.500 (con ABS, ATC, parabrezza e paramani)
Aprilia Caponord 1200 con Travel Pack: Euro 15.900 (come la base con ADD, cruise control, valigie laterali, cavalletto centrale)
DADE -