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ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Commenti e curiosità dalle competizioni.

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jenk
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ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 5 giu 2012, 21:41

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Alla 18.a edizione dell’Erzberg ci saranno tutti i migliori. Quasi tutti! Perché Taddy Blazusiak sarà impegnato altrove. Purtroppo per gli organizzatori e per gli appassaionati che dal 7 al 10 10 giugno si presenteranno ad Eisenerz in Austria, il grande dominatore dell’Iron Giant delle ultime cinque edizioni sarà assente. Accordi già presi con KTM vedranno il 29enne polacco impegnato a tempo pieno in America e quindi non potrà essere della partita. “Ciò non significa - ha tenuto a sottolineare Blazusiak - che all’Erzberg, dove è iniziata la mia carriera internazionale nell’enduro, non tornerò più“.
Se vi può consolare, il suo posto lo prenderà un altro ufficiale KTM: David Knight. Il gigante dell’Isola di Man ha trovato un buco tra tutti i suoi impegni per essere all’Erzberg. In questo periodo, infatti, il Mondiale di Enduro sta osservando una lunga sosta fino al 30 giugno, quando da Castiglion Fiorentino scatterà il Gran Premio d’Italia. Ma non sarà il solo britannico al via. Graham Jarvis, Doug Lampkin e Jonny Walker sono di sicuro altri elementi sui quali si può scommettere una birra. La loro abilità nell’enduro estremo è ormai leggendaria e c’è da giurarci che riusciranno ad aggirare gli ostacoli dell’Iron Giant con il solito colpo di gas ben dosato. Saranno della partita anche Xavier Galindo, Alfredo Gomez, Kurt Nicoll, Laia Sanz e il nostro specialista dell’estremo Piero Sembenini.
Per giovedì 7 giugno sono attesi quindi 40.000 enduristi incazzati duri pronto a quattro giorni di full gas e tra questi ci sarà anche il vincitore del famigerato Red Bull Hare Scramble.

fonte motocross.it
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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 6 giu 2012, 20:18

Lasciate ogni speranza...
La diciottesima edizione andrà in scena dal 7 al 10 giugno


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Quattro giorni per mettere a ferro e fuoco la montagna di ferro e spremere all'inverosimile talento, coraggio, meccanica e ... fortuna. Questo è l'Erzberg Rodeo, "la" gara di enduro estremo che si corre in Austria.
In questa edizione al prologo selettivo prenderanno parte 1.500 concorrenti, ma solo i primi 500 accederanno alla gara vera e propria, il Red Bull Hare Scramble, che si snoda attorno a una montagna "spezzata" da 15 "stint" da scalare in massimo quattro ore di tempo. Anche quest'anno, dei 500 "finalisti", in pochi, veramente pochi, concluderanno la prova.
Quest'anno mancherà Taddy Blazusiak, il pilota della KTM dominatore indiscusso della disciplina e della competizione, pertanto ci sarà una possibilità in più per tutti gli altri. Saranno 35 le nazioni rappresentate con piloti che arriveranno da cinque continenti. Il programma di quest'anno, dal 7 al 9 giugno, prevede i classici tre giorni di preparazione e di festa, durante i quali sarà possibile condividere l'invasione di migliaia di appassionati che arriveranno per l'occasione in Austria, assistere all'Iron Road Prolog e alla Rocket Ride, una competizione off limit rivolta agli audaci che tenteranno la scalata in verticale della montagna. Il 10 giugno invece, per gli oltre 1500 partecipanti, finirà la festa è inizierà l'inferno. Prima il prologo selettivo, poi il Red Bull Hare Scramble. Vinca il migliore!

fonte xoffroad.it
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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 8 giu 2012, 21:28

Prima giornata all'Erzberg Rodeo, cronaca dal nostro temerario pilota
Cronaca della prima giornata di gara del nostro eroico inviato alla gara di enduro più estrema: 1500 partecipanti nella miniera di ferro più vecchia d'Europa


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Erzberg Rodeo, il nome fa già venire la pelle d'oca al solo pensiero, ma è nulla rispetto a quello che provi quando lo vivi. Grazie ad un opportunità unica datami da KTM Italia, nella persona di Paolo Carrubba, ho questa grande occasione di esserci, di respirare l'aria, di sentire sotto la pelle ciò che trasmette questo posto magico, e soprattutto, di raccontarvi tutto quanto accade, giorno per giorno da dentro l'azione.

La strada di avvicinamento alla cava di ferro più antica d'Europa ad un tratto scollina e ti trovi divorato da questa voragine scura che risucchia lo sguardo. E' gigante, imponente, e da lontano i mega camion di trasporto del materiale della cava sembrano formiche a confronto.
Ma ciò che impressiona di più è la gente... moto che vanno e vengono, camper e furgoni in ogni dove... pubblico, elicotteri, servizio pullman e chi ne ha più ne metta. Oltre che essere decretata di sicuro la gara più estrema in assoluto è una fiera internazionale delle moto, dove tra partecipanti ed appassionati i numeri non si contano più.

Il tempo è una variabile davvero importante
Programmi serrati, attività e gare che iniziano ogni cinque minuti, è fondamentale non lasciarsi distrarre da ciò che accade attorno perché sta a te arrivare in orario. Già solo le iscrizioni sembrano essere il primo ostacolo invalicabile perché a mezzogiorno del giovedì la coda supera abbondantemente i cento metri! Con non poco imbarazzo ed il passo veloce vengo accompagnato da Eva Prievasser di Ktm direttamente al desk per la registrazione. Numero di gara, foto (ricordo?!) e via che la prima salita è fatta! Sarebbe bello che fossero tutto così!

“Sterrati larghi 40 metri e lunghi un'infinità, pietre dalle dimensioni di un camion e tornanti a strapiombo”

La mia compagna di viaggio
Arrivo a conoscere finalmente la mia compagna di viaggio, un'elegante Husaberg gallo blu 250 due tempi, con il magico bottoncino della messa in moto... sono già molto più tranquillo. Due sgasate per la carburazione e sono pronto..per cosa? Ecco che si parte tutti assieme (oltre 1500 piloti!) per un giro a passo d'uomo del percorso del prologo. Sterrati larghi 40 metri e lunghi un'infinità, pietre dalle dimensioni di un camion e tornanti a strapiombo, mi ricordano nuovamente la fama di questa gara... e metto tutte le protezioni che ho portato, anche se doppie.

Tutte le emozioni del primo giorno mi mettono già ko ed il rientro in hotel è più che mai gradito, soprattutto perché la mia partenza per il prologo è prevista per le 8 della mattina! Preparo occhiali, casco e Go-Pro (videocamera per riprese onboard NDR) e vado a dormire... Non faccio in tempo ad addormentarmi che suona la sveglia. Ci siamo! La notte è passata in un lampo e tra poco mi devo fiondare a manetta per le salite della cava. La colazione fatica a scendere data l'emozione. Il sole, già bello caldo, fa bollire gli animi di primo mattino.

Prima gara
Salto in moto e mi metto in coda per la partenza del prologo Generali. La confusione è già tanta, il pubblico è già tutto appostato e la musica batte forte. Mi accorgo di un'altra particolarità di questa grandissima manifestazione: in coda per le fotocellule che mi proietteranno verso la cima del monte, sono uno di 1500 piloti presenti in una Babele di lingue, di colori e nazioni che nessun altro evento offroad riuscirebbe a raggruppare. A lato un messicano, dietro uno spagnolo, la mia marmitta tocca la moto di un francese e poco più in là incrocio lo sguardo con un americano. Incredibile, unico!

Tocca a me! Salgo sul podio, le mani tremano, il respiro è già intenso e penso: se sono già così ora chissà in cima! Per fortuna bastano poche curve per sciogliermi un po', anche se la velocità ed i sassi mi obbligano a fare violenza su me stesso per tenere ruotata quella maledetta manopola del gas! Arrivo in cima, tutto di un pezzo, senza troppi errori e questa è già una gran cosa. Meno uno ancora due giorni da fare! Non sono convinto di aver fatto un gran tempo e domani con le buche sarà difficile fare meglio. Questa sera alle 21:00 escono i risultati sotto il tendone delle birre, vedremo come sono andato e quale sarà la mia sorte di domenica.
Una cosa oggi ho sicuramente capito: qui l'importante non è partecipare, ma sopravvivere!
A domani!

Aimone Dal Pozzo

fonte moto.it
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ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda Karim » 9 giu 2012, 16:17

2a heat annullata per maltempo :)
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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 9 giu 2012, 22:25

Erzberg Rodeo, il secondo giorno del nostro inviato. Diretta video domenica
Il nostro inviato Aimone Dal Pozzo, sulla sua Husaberg 250 2T fornita da KTM Italia ha superato anche il secondo giorno, ma soprattutto la serata... Segui la diretta video della domenica!


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Secondo giorno. La sveglia è puntata ancora presto, ore 6:30 perché alle 8:00 parto già per il secondo run del prologo. Oggi piove, anzi diluvia, la temperatura è scesa di dieci gradi ed il monte si fa riconoscere per quello che è veramente: cupo, pauroso, irriverente, che sembra sfidare coloro che hanno osato scalarlo il primo giorno e che lo hanno disturbato...sono cavoli amari...

La sera all'Erzberg...
Ma prima devo raccontarvi come questo posto si trasforma di notte. Ebbene ieri, dopo una veloce puntata in hotel per doccia e cambio vestiti, torniamo al paddock (in realtà è un villaggio) ai piedi della cava, dove il programma prevede la cena sotto il tendone della birra ed alle 22:00 l'esposizione delle classifiche del prologo. Questo è un momento essenziale dei tre giorni, in quanto solo i primi 500 hanno accesso alla gara dell'hare scramble della domenica.
Scorro tra le mani il telo bianco del tendone per scostarlo ed entrare e trovo qualche migliaio di persone sulle panche e tavoli stile Octoberfest, già particolarmente "accelerate". La temperatura interna è maggiore di una decina di gradi, la musica alta ed il profumo di würstel e patatine fritte la fanno da padrone. Ma questo è ancora niente...allo scorrere di litri di birra corrisponde un innalzamento dell'attività estrema.
Saltano le magliette, e in un attimo viene predisposta dai più scalmanati una fila di tavoli in mezzo alla gente, una decina a modi serpente. Ci vengono versati sopra i primi boccali a portata di mano ed è tutto pronto. Per cosa? Lo scopro poco dopo: il più imbenzinato alza la sua pinta al cielo, se la rovescia addosso dalla testa ai piedi e si lancia di corsa verso i tavoli culiminando in un volo d'angelo degno dei tuffatori olimpionici! Ed ecco a voi l'interpretazione austriaca del body surfing! Vince colui che arriva (vivo) in fondo al biscione di tavoli scivolando sulla pancia. Molti purtroppo sgusciano via prima, finendo pesantemente col muso per terra ai piedi della folla in delirio. E cosa vincono? Un altro boccale di birra! E via che il giro riparte!

Le classifiche. 126° siamo qualificati!
Ore 22:00 le classifiche vengono appese sotto ad un gazebo 3x3. In un attimo sembra di essere sulla pista di una discoteca famosa tanta è la gente ed il clamore. Tutti vogliono sapere se correranno domenica o meno. Per non alimentare false speranze inizio a leggere dal 500 in su...300, ancora niente..200, non ci sono...mi tremano le gambe..vuoi vedere che quella curva...mannaggia dovevo darci di più!....150, nulla...ahia....salgo fino al numero uno e non ci sono...ho paura a proseguire la ricerca e pareri discordanti mi passano per la testa. Così piano? Ormai è diverso tempo che non corro più, ma possibile che vado così a spinta? Decido di riprendere la ricerca con più attenzione e meno agitazione: leggo ogni nome, ogni numero e mi accorgo che manca un foglio appeso..sará mica che....lo trovo a terra quasi illeggibile che riporta la prima trentina dopo il centinaio..ci sono! 126 esimo con un tempo di 12:26! Ci sono, sono dentro, terza fila! La felicitá monta veloce e l'adrenalina per domenica inizia giá a scorrere nelle vene. Mi merito una birra!

La seconda giornata di gara
Torniamo ad oggi: pioggia, freddo e buche rendono molto remota la possibilità di migliorare il tempo registrato ieri, ma ci provo lo stesso perchè ora me la ricordo bene e gli scollinamenti in sesta piena non mi fregano più, i capelli bianchi mi sono giá venuti ieri. Partito! Sinistra, destra, sinistra veloce e via dentro alla strettoia di pietre..ooo ccccavoli, ci sono delle buche enormi! La mia Husaberg si ribella bruscamente agli strattoni di prima mattina e mi da subito una registrata: " se saliamo così non arriviamo in cima" mi dice sussurrando...ma no dai, il pezzo brutto è passato, voglio fare meglio! Attraverso la cava per il largo un paio di volte prima di lanciarmi sullo stradone che porta verso il finish line, metto tutte le marce anche se c'e ne vorrebbero ancora un paio. Le sbacchettate oggi sul veloce si sprecano e le braccia sono giá dure da un pezzo! Arrivo in cima tutto intero, questa volta ancora più felice, è l'ultima!

Il percorso di domenica
Rientro ai paddock ammirando con timore alcuni tratti che mi aspettano domani, studio la cava dal basso da dove si partirá e da dove bisogna venire fuori sani e salvi per incominciare. Il percorso preciso non è dato saperlo e le guide del posto fanno finta di niente. Verso mezzogiorno il tempo peggiora ulteriormente, la nebbia scende fitta e l'organizzazione annulla il prologo per i numeri ancora in griglia. Questo rende vana anche la salita di coloro che l'hanno fatta in mattinata, decretando come definitiva la classifica di ieri. Mannaggia, penso tra me e me, mi sono giocato una serie di jolly che potevo tenere per domani!

Si lavora sulla Husaberg
Ora si prepara la mia Husaberg, copiando spudoratamente ogni accorgimento da quelle dei big: protezioni a non finire, cassa filtro zeppa di ricambi ( il pistone purtroppo non ci stava) una confezione di fascette legata alla forcella, non si sa mai che mi servano per restare in sella, forcelle sfilate il più possibile per abbassare il baricentro, ventola di raffreddamento, mousse trapanata da parte a parte una trentina di volte per renderla morbida morbida e valvola dello scarico praticamente saldata. Basterá?? Domani sera ve lo saprò dire..spero!
Incrociate le dita per me e, se proprio non avete niente da fare, vi aspetto volentieri in cima ad una delle mille salite impossibili che ci sono qui, che una spinta non guasta mai!

Video e diretta
Ricordiamo che caricheremo i video di Aimone al suo ritorno perché la connessione dall'Erzberg è purtroppo troppo lenta.
Domenica sarà possibile seguire TUTTA la diretta della gara direttamente da qui. Attenzione alla Husaberg numero 32, tutti in piedi!

Aimone Dal Pozzo

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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda trivella » 10 giu 2012, 15:50

NUooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Al Checkpoint 20 Graham Jarvis è squalificato ma nn ho capito il motivo
KTM 950 SMR. . YAMAHA TTR 620..."Più salamella che Moto GP (cit. Creg)"
Improvvisare, Adeguarsi, Raggiungere lo scopo (Gunny)

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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 10 giu 2012, 23:05

rzberg Rodeo, dominio inglese. 7 check su 19 per il nostro inviato
Il nostro inviato Aimone Dal Pozzo, sulla sua Husaberg 250 2T è arrivato al 7° checkpoint su 19. Vittoria per il 20enne inglese Jonny Walker


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Dominio Ktm e quattro inglesi ai primi quattro posti. E sarebbero stati cinque se non fosse stato eliminato Graham Jarvis per aver saltato un tratto all'inizio della competizione. Una gara di una difficoltà straordinaria, resa ancora più dura dalla pioggia che ha risparmiato i primi ma si è abbattuta sugli immediati inseguitori, rendendo praticamente impossibile arrivare al termine. Alla fine hanno tagliato il traguardo in soli sette piloti, poi la direzione di gara ha fermato la competizione per evitare pericoli maggiori, impedendo di fatto a chi era vicino al traguardo di compiere l'ultimo tratto. Tra questi c'era anche il nostro "eroico" inviato Aimone Dal Pozzo su Husaberg 250 2T. Aimone si è detto felice di essere ancora sano e salvo, ma dispiaciuto del fatto che le eterne code nei punti più difficili gli abbiano impedito di chiudere la sua prima salita all'Hare Scramble. Per noi già così è un gran successo!
Nei prossimi giorni lo stesso Aimone ci racconterà la sua esperienza col supporto di foto e video.
Nel frattempo potete vedere la gara in differita da qui. (vedrete Aimone col suo numero 124 alla partenza della terza fila c.ca 1h 02min, e a 1h 47min in una scena divertente, mentre passa in scioltezza un pilota piantato in salita).

Results Erzberg Rodeo Red Bull Hare Scramble 2012
1. Jonny Walker (GB), KTM 300 EXC, 1:41 h
2. Dougie Lampkin (GB), Gas-Gas, 2:05 h
3. Ben Hemingway (GB), KTM 300 EXC, 2:17 h
4. Paul Bolton (GB), KTM 300 EXC, ? h
5. Taichi Tanaka (J), KTM 300 EXC, 3:00 h
6. Lars Enöckl (A), KTM 300 EXC, 3:05 h
7. Dan Hemingway (GB), KTM 300 EXC, 3:17 h

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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 11 giu 2012, 20:52

Erzberg Rodeo Hare Scramble 2012

Jonny Walker etichetta d'oro!
Podio tutto britannico con Dougie Lampkin e Ben Hemingway


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Strepitosa vittoria del giovane pilota inglese Jonny Walker all'Erzberg Rodeo Hare Scramble 2012. Il ventunenne pilota della KTM ha preceduto di 20 minuti il secondo classificato, Dougie Lampkin, con la Gas-Gas. Dei 500 partenti solo sette piloti sono riusciti a tagliare il traguardo dopo tre ore e mezza di gara, con un anticipo di mezz'ora rispetto al previsto a causa della nebbia. Al via Walker è scattato subito dietro all'austriaco Lars Enöckl, inseguito da Graham Jarvis e Andreas Lettenbichler che sono però stati squalificati per un errore di percorso, causato probabilmente dalla nebbia. Alla fine, Walker ha preceduto di 24 minuti Lampkin e di 36 minuti l'altro connazionale Ben Hemingway. Quarto posto di Paul Bolton davanti al sorprendente giapponese, Taichi Tanaka.

Results Erzberg Rodeo Red Bull Hare Scramble 2012
1. Jonny Walker (GB), KTM 300 EXC, 1:41 h
2. Dougie Lampkin (GB), Gas-Gas, 2:05 h
3. Ben Hemingway (GB), KTM 300 EXC, 2:17 h
4. Paul Bolton (GB), KTM 300 EXC,
5. Taichi Tanaka (J), KTM 300 EXC, 3:00 h
6. Lars Enöckl (A), KTM 300 EXC, 3:05 h
7. Dan Hemingway (GB), KTM 300 EXC, 3:17 h

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Re: ERZBERGRODEO. NO BLAZUSIAK, SI’ KNIGHT

Messaggioda jenk » 12 giu 2012, 21:49

Erzberg Rodeo. La sfida alla montagna di ferro
"Ci siamo, questo è il giorno del giudizio… Il meteo resta incerto. Già sono numerosi i pensieri di primo mattino..." Ecco il racconto dell'Erzberg dal punto di vista di chi lo ha vissuto in prima persona




La gara
Ci siamo, questo è il giorno del giudizio… Il meteo resta incerto, piove, poi sole e di nuovo piove. Già sono numerosi i pensieri di primo mattino ma il tempo ci mette del suo per rendermi ancora più indeciso…cosa mi metto? Antipioggia che poi mi sciolgo al sole o magliettina che poi muoio di freddo nella tempesta? Quali occhiali uso? Lenti a strappo, roll-off, mamma mia… Mi rivolgo diverse volte al mio compagno di viaggio, Bruno Salina di Motosprint per chiedergli come mai, avendola lui fatta già nel 2007, non avesse cercato, nelle settimane prima della gara, di dissuadermi da questa pazza idea! Mi rendo conto, allo stesso tempo, di avere un grande vantaggio nei suoi confronti, in quanto non ho la più pallida idea a cosa sto andando incontro!

L’ordinamento in griglia
Ore 10:30 iniziano le operazioni di posizionamento in griglia, bisogna muoversi. Butto dentro le ultime cose nello zainetto, carico il camel back talmente tanto che sembra un gavettone, ed inforco la mia Husaberg col numero 124. Mentre scendo verso la parte più profonda della cava chiedo umilmente perdono in anticipo alla mia moto, perché ho la sensazione che verrà un “pochino” maltrattata. Nella spianata di fondo, ci organizzano in file a seconda dei numeri sulle moto: nella prima fila dall'1 al 50 ovvero i primi 50 classificati del prologo, nella seconda dal 51 al 100 e così via. Io sono in terza fila, mi posiziono parecchio all’interno per girare al palo, o meglio, alla lattina gigante di Redbull, ma sono dentro una pozza gigante. Tra i mille pensieri che mi corrono nella testa questo non è certo quello che mi preoccupa di più.

Sono le 11:30 e tutto è pronto. Mancano ancora 30 minuti, ma la tensione sale e si fa sentire sempre di più. Esce timido un raggio di sole per aiutare le riprese aeree, ma sarà anche l’ultima volta che lo vedremo nell’arco della giornata. Il pubblico è numeroso, appollaiato sulle creste più alte che guarda giù verso la buca come gli indiani dai bordi di un canyon in un film western. La musica pompa in maniera violenta, tutti i piloti si confrontano per l’ultima volta ed io vado a guardarmi la prima salita di pietre: verticale, impestata, ma che è l’unica strada verso la salvezza.

Si parte!
Ore 12:00. Dopo un rombo di motori colossale, dovuto alle operazioni di riscaldamento delle moto, cala il silenzio, quello assoluto. La partenza infatti è tassativa a moto spenta e solo all’alzarsi della bandiera a scacchi tenuta, niente di meno che dall’inventore e patron della gara Karl Katoch, è possibile partire alla conquista del monte di ferro.

Partiti!!! Prima fila svolta la prima curva e si lancia per la salita. Passano i primi 10-15, ma in un attimo si crea un mucchio di moto e piloti in cima alla prima vetta. Figurati, penso tra di me, se han fatto mucchio i primi, chissà la mia fila! Circa un minuto dopo parte la seconda e quello davanti a me, mi fa la doccia ancora prima di partire, per fortuna gli occhiali sono salvi… anche questo gruppo si pianta, andiamo bene!

Tocca a noi: la tensione è ormai alle stelle, il limite di sopportazione è superato e solo partire può calmare gli animi. Via! La mia Husaberg non parte subitissimo ed arrivo alla prima curva a metà gruppo, viro e riparto cercando di stare fuori dai guai. A destra si forma nuovamente un bel gruppo, ma data la mia scarsa partenza riesco agevolmente a schivarlo e salire facile. Sinistra e subito a fuoco di nuovo, peggio che in una manche di cross, con l’aggravante che nei primi 100 metri ho già fatto fuori 3 lenti a strappo ed ho le braccia già dure. Via per la seconda salita, la terza e la quarta, poi di nuovo giù ed ancora su. Scorro particolarmente bene, ma le cose a cui devi stare attento sono infinite: la tua traettoria, i sassi che piombano giù, le moto ferme, quelle che scendono, quelle che salgono attaccate a te, il tutto in un caos totale... che bello!!! Ogni salita fatta è una conquista che ti fa salire l’adrenalina alle stelle, ed ogni salita successiva ti riporta immediatamente con i piedi per terra.

Il primo tappo
Ci sono quasi, sono fuori dalla cava, ma ecco che mi imbatto in una salita diventata impraticabile. Gli occhiali sono già inutilizzabili e privi di ogni visuale, in una pozza di qualche metro prima sono stato completamente cosparso di melma fangosa che mi rende difficile stare anche in sella talmente è diventata scivolosa. Ci sono già ferme un centinaio di moto ed il fumo che sale dai motori è tale da farti bruciare gli occhi. Nonostante la traettoria di salita sia unica, la fila che si è creata è difficilmente definibile come tale: chi se la sente parte a manetta sperando di rimbalzare fino in cima, creando un effetto visivo simile ai salmoni che risalgono i fiumi. Provo e riprovo anche io, nulla da fare, non si sale. Mi rimetto in posizione ancora una volta ed ad un tratto un marshall di percorso ci fa segno di deviare lungo la strada. Giro la mia Husaberg e parto a manetta, ma la deviazione non è tracciata e vedo moto e piloti arrampicarsi ovunque. Centro metri dopo colgo i segni del giro originario e mi fiondo senza pensieri su per l’ultima salita prima del checkpoint 1.

Fatto, arrivato, sono carico! Finalmente un tratto in piano per tirare il fiato, ma poco dopo scopro che è decisamente peggio: massi enormi da scavalcare, radici lucide come il marmo trattato e contropendenze quasi verticali mi obbligano a centellinare ogni accelerata e controllare con attenzione dove posa ogni tassello delle mie ruote. La mousse preparata sapientemente ieri dal mio meccanico “Diesel” attacca da paura ed in queste situazioni fa davvero la differenza. Finalmente sono abbastanza solo e riesco ad avanzare con un buon ritmo, ma ecco che arriva il primo spavento: dopo una pietraia faccio per mettere la seconda e non trovo più la leva del cambio… oh nooo, l’ho picchiata via e adesso come faccio? Rallento un istante e guardo giù, rischiando nel frattempo di finire giù dal dirupo e ammiro con grande piacere che è solo rimasta incastrata chiusa…che bello, è tutto a posto!

Ancora qualche salita e discesa e mi trovo in un bosco fitto fitto dove le moto che mi hanno preceduto hanno già “usato” ogni centimetro di terra a disposizione. Quando passo io ci sono solo le radici… mi invento uno zig zag tra le piante che si rivela particolarmente efficace che mi porta fuori da quell’inferno in un batter d’occhio. Nell’ultimo tratto viene in mio soccorso anche una compagnia della spinta locale che mi aggancia la cinghia legata sulla forcella con un moschettone e corda ed inizia a tirare fortissimo, talmente forte che mi sfilano la moto da sotto al sedere!!! Grandiosi! Arrivato in cima ringrazio, offrendo birre a fine gara a tutti! Se parli il tedesco vieni aiutato, e questo pensiero me lo tengo ben presente per le prossime!

Prosegue il calvario
I checkpoint successivi scorrono bene, oltre ogni previsione, tanto che, al di là della fatica, l’umore è alto, le aspettative pure ed il divertimento è grande. Passo il 2, il 3 e pure il 4 velocemente, con la strada libera e senza tappi il percorso rimane impegnativo, ma assolutamente fattibile. Tempo di pensarlo ed ecco che scollino da un bosco e mi trovo davanti una cinquantina di moto in coda ferme. Perché mi domando? Poso la moto sul cavalletto e vado a vedere a piedi… rimango a bocca aperta. La salita successiva è verticale, non solo, ma dopo un primo strappo ha pure una sporgenza che devi in qualche modo saltare... e non ci sono alternative! Provo a farmi spazio nella coda per avanzare più velocemente, ma vengo subito messo al mio posto. Anzi, vedendo chi mi precede apprendo che esiste una gerarchia insita nella coda dell’Erzbergrodeo che sancisce che chi non sale al primo colpo deve rimettersi in fondo alla coda. Sbagliare non è un’opzione quindi.

Tocca a me: inserisco la moto nel canale scavato dalle sgasate, indietreggio a spinta più che posso cercando di non cadere di sotto all’indietro, inserisco la prima, ricontrollo con il piede che sia inserita a dovere, stringo gambe piedi, mani e fondoschiena a più non posso e parto a manetta per la verticale…scarto, rimbalzo, riattacco, salto eeee... sono su!!! Sono ancora più carico e soprattutto contento di essere su al primo colpo senza aiuto. In queste situazioni, sbagliare un passaggio ti può costare, oltre che un mare di tempo, anche un’infinità di fatica!

Il tratto seguente è davvero impossibile da fare in moto, stare in piedi è già un'impresa. Mi affido alle proposte indecenti, offrendo birre a destra e a manca e con diversi strattoni e spinte riesco ad arrivare in cima anche qui, altro checkpoint, ma ho perso il conto. Da qui torno a scorrere in maniera fluida, il sentiero è più enduristico anziché estremo fino ad una discesa che è assolutamente verticale. Impossibile da fare in moto, unica alternativa è quella di scivolare a fianco della moto. In fondo, c’è già un ragazzo con una Suzuki che è appena rotolato giù. Inizio la discesa, parto piano piano, ma i tentativi di tenere la moto sono a dir poco ridicoli. Rotolo fino in fondo, la mia Husaberg mi segue a ruota, fino a schiantare contro il ragazzo della Suzuki che mi guarda con una discreta disapprovazione… contraccambio con un “grazie, mi hai salvato, ti devo una birra!” Cercando di recuperare il misfatto lo aiuto a rialzarsi, ci incastriamo, cadiamo di nuovo, ho capito che questo mi odia… Prendo allora il mio mezzo e quatto quatto riparto per la via crucis. Si ritorna poco dopo su una strada e di lì in avanti qualche chilometro di respiro che mi consente di ciucciare l’anima dal mia camel back.

La salita detta: The machin
Ne avevo sentito parlare, l’avevo anche intravista durante il giro di ricognizione del prologo e sinceramente non mi sembrava impossibile, pur essendo un’area dove è vietato l’aiuto esterno. In gara ci arrivo ad 1:30 dallo scadere del tempo regolamentare, con l’ambizione di salire in una quindicina di minuti. Ma quando ci arrivo trovo una trentina di moto a metà salita incastrate una sopra l’altra, nessuno si muove, tutto è fermo. Aspetto un attimo per escogitare una soluzione alternativa, ma non c’è nulla da fare. Abbasso la testa ed inizio a spingere, in cima c’è il checkpoint 7 e lo voglio a tutti i costi! Tira, alza, sposta, spingi e dopo quaranta minuti sono ancora a metà… il problema è che bisogna passare di qui, ma chi è davanti non si muove. Decido di mollare la moto, salire qualche livello ed aiutare chi mi sta davanti per levarlo di mezzo. Nel frattempo però chi è rimasto sotto di me vede lo spazio e passa addirittura sopra la mia moto! Ah no eh! Con tutte le forze me la metto quasi in spalla e salgo per la machin. Inizia a diluviare, assieme ad una compilation di lampi e di lì a poco l’omino a guardia del checkpoint, che ormai era a dieci metri, alza le braccia ed urla “tutto finito, gara terminata, tornate al paddock”. Ma come, non è possibile! Ed invece sì, a causa del tempo la gara viene sospesa con mezz’ora d’anticipo rispetto alle quattro ore canoniche, rendendo vana la mia ultima ora di sofferenza.

Esperienza indimenticabile
Mentre scendo verso il campo base sotto al diluvio universale, rifletto sulla mia gara e nonostante l’interruzione prematura, sono davvero divertito e contento! E’ un’esperienza davvero unica, difficile da trasmettere come positiva se si vedono le immagini ed i filmanti di sofferenza e fatica, ma la sfida con il monte di ferro è qualcosa di magico, unico! Più vai avanti è più lui ti sfida, più vai avanti e più tu ti senti figo!
La magia non avviene subito, perché quando sei lì, continui a chiederti cosa diavolo avevi per la testa quando hai pensato di partecipare, ed oggi, il giorno dopo, ogni muscolo ti ricorda quanto lo hai fatto faticare, ma sono certo che tra qualche giorno, è un’esperienza talmente bella e forte che la mia mente ci tornerà continuamente e mi pruderanno già le mani per tornare nel 2013!

Grazie
Un sentito ringraziamento a KTM per il supporto logistico nelle persone di Paolo Carrubba ed Eva Priewasser, Arnaldo Nicoli per la preparazione della moto, a Christian Diesslbacher, detto Diesel, per l’assistenza tecnica in loco, al mitico Pierangelo Leoni, detto il DeCoster di Bergamo, per non avermi fatto mancare nulla come suggerimenti, incitamenti e consigli sulla gara. Infine alla Husaberg 250 numero 124 che mi ha portato a casa sano e salvo.

Ciao Erzberg, alla prossima!

fonte moto.it
A dar risposte sono capaci tutti, ma a porre le vere domande ci vuole un genio..
by Oscar Wilde
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