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Rally. Presentata a Milano la Dakar 2013

Commenti e curiosità dalle competizioni.

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jenk
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Rally. Presentata a Milano la Dakar 2013

Messaggioda jenk » 4 mag 2012, 22:30

A Milano, nella sede del team Bordone Ferrari, ASO ha presentato l’edizione 2013 della Dakar. Dal 5 al 20 gennaio 2013, attraverserà Perù, Cile e Argentina. 8.000 km di avventura che vedranno l’Italia ancora protagonista




A Milano, presso la sede del team Bordone Ferrari, l’organizzatore della Dakar, la francese ASO, ha presentato alla stampa e ai piloti italiani l’edizione 2013 della gara. A fare da padrone di casa il titolare del team, Renato Ferrari, accompagnato da tutta la sua squadra. Sul palco abbiamo riconosciuto Chaleco Lopez, new entry della forte compagine milanese, mentre in prima fila c’era il granitico Alessandro Botturi, rookie of the year nell’edizione 2012.
Ma passiamo a raccontarvi della prossima edizione. La Dakar sarà ospitata da tre paesi, Perù, Cile e Argentina, che hanno dimostrato d’essere un palcoscenico eccezionale per il rally più famoso del mondo. Si correrà dal 5 al 20 gennaio dell'anno prossimo e per la prima volta il deserto sarà protagonista sin dalle prime tappe del rally. Dopo il ricongiungimento a Lima, i piloti entreranno subito nella polvere. Per raggiungere Santiago dovranno poi percorrere più di 8.000 km.
L’Italia ha da sempre un ruolo chiave nella Dakar. Ricordiamo le quattro vittorie di Edi Orioli, le due dell'indimenticabile Fabrizio Meoni (a cui ha dedicato un toccante pensiero Renato Ferrari), i successi di Giacomo Vismara e di Francesco Perlini.
Ci sono poi le imprese di uomini normali, che la Dakar innalza a eroi sportivi come Franco Picco (leggi l'incredibile racconto del suo incidente) o Andrea Balestrieri.

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Renato Ferrari ricorda il grande Fabrizio Meoni durante la conferenza stampa

Perú, Argentina e Cile
La scoperta del Perù ha affascinato coloro che sono riusciti ad arrivarci durante il rally 2012. Nell’edizione 2013, tutti i piloti e le squadre affronteranno le dune di sabbia più imponenti che si sono mai attraversate nel continente dal 2009. Dopo aver attraversato le Ande, dopo una incursione iniziale in terre cilene, il rally entrerà in Argentina, dove i piloti saranno chiamati a guidare su terreni di diversa natura, dalla sabbia alle difficili pietraie. Il territorio cileno ospiterà infine due fasi distinte. Il ritorno nel deserto dell’Atacama riserverà ai piloti una prova assai ardua. Prima di concludere il rally a Santiago, i piloti si troveranno ad affrontare difficoltà che renderanno incerto il risultato sino alla fine della gara.


Quanti hanno seguito la Dakar
Il rally, che da 5 anni attraversa il Sudamerica, sta riscuotendo un enorme seguito mediatico, che comporta tra l’altro un beneficio per l’economia locale di circa 270 milioni di euro ogni anno. Sono 4,5 i milioni di spettatori lungo il percorso, mentre la televisione ha garantito nel 2012 1.200 ore di trasmissioni raggiungendo 1 miliardo di utenti finali. Secondo un sondaggio realizzato tra il pubblico peruviano, il 97% degli intervistati ha dichiarato di essere orgoglioso che il loro paese ospiti il rally.
“La Dakar è stata la promozione turistica più importante nella storia dell'Argentina ", ha sottolineato Enrique Meyer, Segretario di Stato per il Turismo dell’ Argentina, in occasione della prima edizione della Dakar in Sud America nel 2009.
Inoltre il sito Dakar.com ha accolto 4,3 milioni di visitatori unici, che rappresentano un aumento del 43% rispetto al 2011. Nella sezione video circa 5 milioni di video sono stati visionati durante la gara, raddoppiando i livelli registrati nel 2011.



Il calendario del 2013
Fine novembre 2012: Imbarco dei veicoli europei
Dal 2 al 4 gennaio 2013: Verifiche amministrative e tecniche a Lima
5 gennaio 2013: Briefing e partenza
Dal 5 al 20 gennaio 2013: Rally Dakar in Perú, Argentina e Cile
13 gennaio 2013: Giornata di riposo a San Miguel de Tucumán (Argentina)
20 gennaio 2013: Arrivo a Santiago del Cile.

fonte moto.it
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Re: Rally. Presentata a Milano la Dakar 2013

Messaggioda jenk » 4 mag 2012, 22:33

Dakar World Tour

Presentata in Italia l'edizione 2013
Il Dakar World Tour ha fatto tappa ieri in Italia, a Milano. Nella scorsa edizione il numero dei concorrenti italiani è aumentato non meno del 37%. Quest'anno, siamo sicuri che la qualità si aggiungerà alla quantità...


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Non è un segreto che gli sport motoristici sono tra le principali "religioni" in Italia. Questa passione è stata alimentata dalle gesta dei piloti italiani nel passato, vale a dire gli otto titoli conquistati nel corso della storia della Dakar (Edi Orioli e Fabrizio Meoni nella categoria moto, Giacomo Vismara, Giorgio Villa e Francisco Perlini nella categoria camion). In considerazione dei risultati ottenuti lo scorso gennaio, è finito il tempo della "discrezione" per i piloti italiani che da sempre hanno dimostrato una vocazione "cosmopolita" in grado di scalare le classifiche.
Il Dakar World Tour non avrebbe potuto scegliere uno scenario migliore per la sua tappa italiana: il quartier generale Bordone-Ferrari a Milano, dove il "pioniere" Nicola Bordone costruì le sue prime moto negli anni '30. Il luogo perfetto per festeggiare gli eccellenti risultati dei piloti Bordone-Ferrari, tre dei quali si sono inseriti nella Top 10 all'ultima Dakar: Viladoms 4°, Farres Güell 7° e Alessandro Botturi 8° (primo rookie e primo italiano). E 'stata anche l'occasione per la squadra di presentare ufficialmente la sua "new entry" ai molti giornalisti presenti, niente meno che Francisco López, che ha deciso di intraprendere la nuova avventura Bordone-Ferrari per la prossima edizione del rally, che terminerà per la prima volta a Santiago, la capitale del paese, la sua casa: "La Dakar 2013 sarà speciale visto che terminerà nel mio paese e voglio portarla a termine a qualunque costo. Sono entusiasta di aver abbracciato questa nuova avventura con Bordone-Ferrari" spiega Chaleco.
Oltre ai bikers esperti, altri piloti italiani presenti alla Dakar edizione 2012 hanno condiviso le emozioni vissute in Sud America con quelli desiderosi di fare il grande passo il prossimo anno. Tra questi Silvio e Tito Totani, arrivati a Lima in 66^ posizione, unica auto italiana al traguardo: "E 'stata un'esperienza incredibilmente intensa. E, ragazzi, siamo pronti per un'altra". Non è quindi una sorpresa che il 5 gennaio 2013 sia marcato in rosso sulla loro agenda.

DAKAR 2013: L'ECCEZIONALE COME NORMA
Inutili le presentazioni. Durante la sua quinta incursione in terre sudamericane, la Dakar sarà ospitata da tre paesi che hanno sviluppato il loro fascino negli ultimi anni. Non ha senso mantenere il mistero, il percorso parlerà forte e chiaro dal 5 al 20 gennaio dell'anno prossimo. Per la prima volta, entra in scena il deserto in tutta la sua grandiosità sin dalle prime tappe del rally. Dopo il ricongiungimento a Lima, i piloti entreranno subito nella polvere. Il giorno di riposo a San Miguel de Tucumán rappresenterà la grande salvezza per i piloti. Per raggiungere Santiago essi dovranno poi percorrere più di 8.000 km.

Perú, episodio II
La scoperta del Perù ha affascinato coloro che sono riusciti ad arrivarci durante il rally 2012. Nell'edizione 2013, tutti i piloti e le squadre potranno verificare con i propri occhi le dune di sabbia più imponenti che si sono mai attraversate nel continente dal 2009. Mai prima nella sua storia, la Dakar è iniziata in pieno deserto. Nonostante il dosaggio delle difficoltà farà sì che la tensione salga a poco a poco, è chiaro che la Dakar 2013 non lascerà spazio all'improvvisazione.

Argentina, multicolore
Dopo aver attraversato le Ande, dopo una incursione iniziale in terre cilene, il rally entrerà in un'America ben diversa, dove i piloti si troveranno ad affrontare una grande varietà di terreni che favorirà i più versatili. In Argentina, la capacità di adattamento sarà la chiave per passare a un tipo di guida e una gestione della gara diversa. Anche se la dose di sabbia sarà meno consistente, la deviazione per la terra dei gauchos si concluderà con un test in cui solo i veri piloti del deserto si sentiranno a proprio agio. Cile, in doppia versione e nella capitale Il territorio cileno ospiterà due fasi ben distinte, entrambe di carattere decisivo. Il ritorno al paese del deserto dell'Atacama riserverà ai piloti un terreno che li metterà a dura prova. Come ultima prova di resistenza, si susseguiranno sessioni tra le dune fino al giorno prima dell'arrivo. Prima di concludere il rally a Santiago, i piloti si troveranno ad affrontare difficoltà di prima categoria.

LIMA E SANTIAGO: FINESTRE SUL PACIFICO
Lima
La capitale del Perù è un centro abitato da oltre 10 milioni di persone, una cifra che la colloca quinta nella classifica delle città in America Latina. Fondata nel 1535, colpisce soprattutto per la conservazione degli edifici del centro storico, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1991. Le tendenze architettoniche che hanno segnato la costruzione e lo sviluppo della città spaziano dalla Cattedrale barocca coloniale allo stile creolo che caratterizza il Palazzo di Torre Tagle, attuale sede del Ministero degli Affari Esteri, passando per il neoclassico di ispirazione francese, riconoscibile nel Teatro Comunale e nella Piazza di San Martin. Nella Città dei Re, i piloti e i team che hanno terminato la Dakar 2012 hanno vissuto l'ultima grande sorpresa per andare in Plaza de Armas, dove sono stati celebrati con la grande cerimonia sul podio. Un milione di spettatori si sono radunati nel cuore della capitale per festeggiare i grandi piloti del deserto, un'affluenza di pubblico che ci si aspetta anche per la grande partenza della prossima edizione, il 5 gennaio 2013.

Santiago
A priori potrebbe essere difficile trovare il centro esatto di gravità di un paese come il Cile, che si sviluppa in lungo. Tuttavia, a Santiago ci troviamo nel centro del paese, nel senso più letterale della parola. Geograficamente, la città si trova equidistante da Arica, al confine settentrionale del territorio, e Puerto Toro, nella Terra del Fuoco. Ai piedi della Cordigliera delle Ande, la capitale è anche vicino al Pacifico, separati da Valparaiso dalla Cordigliera de la Costa. Demograficamente, Santiago rappresenta il polo più importante e attraente, con 5,5 milioni di persone, che rappresentano un terzo della popolazione cilena. Le opere di Pablo Neruda, scrittore e premio Nobel (1971), ricordano che la sua città natale ispira poesia, perché Santiago è stata teatro di importanti eventi storici del paese.
Nel 1541, il conquistatore Pedro de Valdivia, fondatore della città, la battezzò con il nome Santiago del Nuevo Extremo. Una chiamata a cui la Dakar ha risposto 470 anni più tardi. Nel frattempo, Santiago ha avuto il tempo di affermarsi come cattedrale dello sport sudamericano, con la celebrazione della fine dei Mondiali di calcio del 1962, che vide vincitore il Brasile, come punta massima della sua storia sportiva

TRE STATI: PERÚ - ARGENTINA - CILE
Perú
Epicentro del potere e dell' espansione coloniale spagnola nel XVI secolo, il Perù rimane, nonostante la separazione dalla Bolivia (un tempo conosciuta come Alto Perù) il terzo paese più grande del Sud America. Il suo territorio è diviso tra la costa, dove si concentra il 60% della popolazione, la Sierra delle Ande e la foresta amazzonica, che occupa la parte orientale del paese. Le scarse precipitazioni hanno creato zone completamente desertiche e il prolungamento dell' Atacama cileno, zone che la Dakar cominciò ad esplorare durante l'edizione 2012.
Anche se piloti e copiloti non avranno l'opportunità di scoprire le rovine Inca di Machu Picchu o le rive del maestoso lago Titicaca, il soggiorno a Lima e il percorso attraverso il paese permetterà loro di vivere la ricca diversità culturale del paese, che conta quasi il 50% della popolazione di origine mista amerinda ed europea, ed essendo il Quechua la principale lingua parlata da quasi il 15% della popolazione. Durante la prima incursione della Dakar in Perù, solo i piloti più coraggiosi hanno avuto l'onore del podio a Lima. Il biker locale Carlo Vellutino ha migliorato di due posizioni il suo miglior risultato (89°), mentre Fer nando Ferrand padre e figlio sono riusciti a terminare la gara per il terzo anno consecutivo, in quello che è stato senza dubbio uno spettacolo magnifico. Inoltre, tre squadre peruviane erano presenti nella classifica finale della categoria auto.

Argentina
Con quasi 3.500 chilometri di distanza tra la frontiera boliviana e la punta della Terra del Fuco, l'Argentina ha l'apertura alare di uno stato-continente. La sua estensione, sia sull'asse nord-sud che su quello est-ovest, concede al Paese diverse facce. Per quanto riguarda il clima, il terreno o lo stile di vita, la varietà è certamente uno dei tratti distintivi delle molte regioni del paese. Mentre ci sono molti contrasti tra i paesaggi, la passione per il motor sport esiste in tutto il territorio. Da Buenos Aires, dove i piloti hanno avuto il loro primo bagno di folla, a Mar del Plata, dove i villeggianti hanno abbandonato la spiaggia per incontrare i piloti della Dakar durante le verifiche e la cerimonia del podio di partenza 2012, l'entusiasmo popolare è stato una costante. Quasi cinque milioni di spettatori si sono spostati per vivere in prima persona lo spettacolo della Dakar fin dal suo arrivo in Sud America. Gli argentini hanno vissuto gioie e dolori dei loro piloti. Il suo fiore all'occhiello Orlando Terranova, fu costretto a lasciare la gara prematuramente nel 2012, mentre il suo compagno di squadra Lucio Alvarez ha brillato di luce propria vincendo il 5° posto al volante di una Toyo ta Hilux, motivo per cui i fan sognano di vederlo nuovamente sul podio in futuro. Al momento, l'entusiasmo patriottico viene ricompensato in particolare nella categoria quad da Marcos Patronelli, che ha difeso con successo il suo titolo nel 2012, e suo fratello Alejandro, in ciò che costituisce una saga familiare quasi senza precedenti nella storia della sport.

Cile
Lungo e stretto. La fisionomia del Cile, i cui confini sono delimitati da un lato dall'Oceano Pacifico e dall'altro dalle montagne delle Ande, lo rende uno dei paesi più allungati del pianeta. Con 4.300 km da nord a sud (quasi 5.400 chilometri di costa in totale!), il Cile non ha rivali in questo senso. Tuttavia, la sua larghezza non supera i 349 km, si assottiglia a soli quindici chilometri nella sua parte meridionale. In questo territorio filiforme, c'è spazio per tutti i tipi di clima e di terreno.
Dal deserto dell' Atacama, il più arido del mondo, fino alle montagne della Cordigliera, i piloti e i loro team si dilettano da quattro anni con un'ampissima varietà di paesaggi. In termini sportivi, i cileni hanno preso l'abitudine di vivere il rally in base al ritmo del loro portabandiera, Francisco López, vincitore di 6 tappe da quando la Dakar attraversa il territorio del Cile. Mentre Chaleco, che partecipò all' edizione del 2012 non in perfette condizioni fisiche, è stato costretto ad abbandonare la gare per infortunio alla fine della settima tappa, un altro cileno si è fatto notare al volante di una BMW X3. Si tratta di Boris Garafulic, che ha dimostrato che le sue aspirazioni erano legittime, concludendo la gara al 12° posto in quel la che è stata la sua seconda partecipazione alla Dakar. Dovremo seguire da vicino questo pilota, che aspira ad arrivare nella Top 10 all'arrivo a Santiago.

fonte xoffroad.it
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Re: Rally. Presentata a Milano la Dakar 2013

Messaggioda jenk » 21 mag 2012, 21:23

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Re: Rally. Presentata a Milano la Dakar 2013

Messaggioda Poldo_xxx » 31 mag 2012, 17:27

Bellissimi video :D :shock:


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