con i ragazzi del web magazine con cui collaboro abbiamo trattato questo tema, ed io ho scritto questo ''articolo'', che ne pensate sull'argomento?....e sull'articolo?
Le moto superportive rappresentano il fiore all'occhiello della produzione motociclistica italiana, nomi come Ducati, Mv Agusta, Bimota hanno fatto la storia del motociclismo con modelli supersportivi, la moto ''da corsa'' ha sempre esercitato un fascino irresistibile per gli appassionati, e non.
L'ultimo decennio ha visto un sensibile calo delle vendite di questa tipologia di moto, colpa della crisi? Beh analizzando i dati delle vendite vengono fuori dati interessati e forse inaspettati.
Nel 2011 sono state vendute circa 255.000 moto e scooter, di cui circa 7.800 supersportive, nel 2000 furono vendute circa 520.000 unità di cui circa 48.500 supersportive. Quindi, parlando in percentuali nel 2000 circa 10% delle moto vendute erano race replica, nel 2011 solo il 3%, mentre il mercato ha registrato un calo del 50% circa, le supersportive hanno perso una consistente fetta di mercato.
Certo c'è la crisi, la moto non è un bene primario, e quindi quando non si puo' piu' sosterne i costi si vende (complici anche le assicurazioni schizzate alle stelle, l'aumento dei carburanti ecc ecc...ma questo è un altro discorso), magari ci si orienta verso uno scooter, piu' economico e piu' sfruttabile quotidianamente. Se andiamo a vedere le classifiche di vendita degli scooter troveremo al 4° posto, con circa 7000 unità immatricolate, lo Yamaha T-Max 500, uno scooter da oltre 10.000€! Quindi non è solo colpa della onnipresente crisi economica, anche perchè tra le moto piu' vendute nel 2011 troviamo sul gradino più alto del podio la BMW R1200GS, una moto da oltre 15000€...BMW piazza anche la R1200R e la R1200GS adventure rispettivamente al 3° ed al 4° posto.
Sicuramente questi modelli sono piu' razionali e sfruttabili rispetto ad una moto carenata e quindi in qualche modo sono piu' ''giustificabili''...puo' essere che i popolo dei motociclisti si sia trasformato da appassionati irrazionali pronti ad ogni sacrificio per la propria amata in persone fredde e razionali che calcolano bene i pro ed i contro di ogni modello prima dell'acquisto? Penso proprio di no! E' solo una questione di moda? Piu' probabile!
Il brand BMW è di moda, fa tendenza, e pensare che fino a non molto tempo fa le bmw le acquistavano solo i panciuti giramondo a cui non interessavano le prestazioni o lo style, ma solo l'affidabilità... BMW ha lanciato il segmento delle endurone stradali, ora tutte le aziende hanno a listino almeno una ''anti r1200gs'', sono loro le regine del mercato.
In tale contesto le supersportive diventano un prodotto di nicchia (la piu venduta è comunque la BMW S1000rr al 41° posto), sembra passato un secolo da quando le 4 sorelle japponesi ogni anno sfornavano aggiornamenti per le loro supersportive, ogni due anni un modello tutto nuovo, una yamaha R1 o una cbr1000rr invecchiavano di colpo al lancio del modello successivo; oggi si fa veramente fatica a distinguere i vari model year, è un settore che non vende e le aziende non investono piu'? Difficile a dirsi, difficile anche capire se le aziende producono cio' che noi motociclisti vogliamo, o noi compriamo cio' che le case vogliono produrre.
Forse la filosofia KAIZEN del rinnovamento continuo, adottata dai japponesi, è stata fin troppo aggressiva, hanno sfornato innovazioni a ripetizione, hanno sperimetato e messo da parte (troppo presto) molte innovazioni che oggi stanno tornando (vedi yamaha r1 a scoppi irregolari ad esempio).
Anche per il discorso design sembra che oggi non sanno più cosa inventarsi, le varie R1, CBR, GSX-R e Ninja attuali, per molti, sono piu' brutte delle sorelle piu' datate.
La politica delle case europee, invece, basata principalmente sullo sfornare un modello completamente nuovo ogni 4/5 anni col senno di poi si è mostrata vincente, soprattutto in termini di design.
Non è solo ''colpa'' della moda, le supersportive odierne sono moto molto piu' estreme di quanto non lo fossero anni fa, le potenze sono cresciute a dismisura sfiorando i 200cv rendendole di fatto inutilizzabili su strade (anche considerando la situazione penosa delle strade), gli assetti sono diventati ''impiccati'' come non mai, oggi è quasi impossibile convincere un passeggero a salirci su. L'elettronica è diventata massiccia e le ha rese molto piu' complicate e specialistiche, il prezzo che ormai si aggira sui 15000€ scoraggia molti, e non ultimi i costi altissimi delle piste (per non parlare della quasi totale mancanza di circuiti adatti a Supersportive di grossa cilindrata al Sud), in questo contesto spicca la ''soluzione trasponder'' adottato dal Misano World Circuit che permette di pagare solo quanto effettivamente si è girato contenendo i costi.
Anche l'avvento delle moderne maxi naked ha contribuito al lento declino del segmento, oggi questa nuova tipologia di sportive vanta tra le sue schiere modelli che sviluppano potenze di oltre 150cv, ma con assetti e quote cilcistiche piu' utilizzabili su strada, con manubrio alto e largo e che comunque offrono la possibilità di divertirsi in pista.
Eppure l'interesse per queste moto c'è ed è ancora molto forte, basti pensare lo scalpore che ha suscitato la presentazione della nuova ducati 1199 Panigale, o della Mv Agusta F3, indiscutibilmente le regine dell'EICMA 2011, per un appassionato il fascino di una carena che lascia intravedere la meccanica sofisticata è conturbante quanto una minigonna su una bella donna!
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