Ufficiale semplice
La moto del finlandese è la più "standard" tra le moto titolate del 2011
La configurazione dell'Husqvarna TE 250 con cui corre Salminen è la stessa da circa tre anni. Non ha fatto troppe storie Juha, ha preso la moto di Matti Seistola dello scorso anno, se l'è aggiustata di sospensioni e stop... tanto che nelle ultime quattro gare del Mondiale 2011 non ha toccato più niente: la quadratura perfetta era stata trovata! Il motore è lo stesso che usavano Meo e Seistola nel 2010, su cui si è lavorato sull'iniezione e sullo scarico, con un collettore un po' più lungo per avere, così, più spinta sotto. Se sul 310 di Meo l'iniezione è Keihin, sul 250 di Salminen centralina e iniezione sono Mikuni, come sulla TE di serie. I componenti però non sono esattamente standard, perché anche su questa TE il sistema di iniezione è di tipo batteryless. La testa lavorata nei condotti, invece, è quella del Cross 2011.
Per la ciclistica Juha ha voluto piastre con off-set da 20 mm rispetto a quelle standard da 25, un po' più corte insomma, per aumentare la maneggevolezza. Kayaba Factory le sospensioni, con forcella da 48 mm. Sul fronte dei freni, i dischi sono Braking - come su tutte le quattro campionesse del mondo - mentre per il resto ci pensa "San Brembo". Le due pompe sono della serie Racing, anche se Juha ha deciso di utilizzare la pinza del 449 con i pistoni più piccoli. E il telaio? Standard, così come il forcellone.
Quando il nostro tester, nel 2008, provò la KTM 450 di Juha Salminen, rimase sconvolto da quanto fosse rigida di sospensioni. Oggi no e, a sorpresa, questa Husky è molto diversa: si è ammorbidita parecchio, riuscendo a essere semplice anche in situazioni esasperate. Appena sali ti ci trovi subito bene. Juha usa un'impostazione di guida abbastanza standard, niente di troppo particolare, se si esclude il comando del freno un po' lungo. Il motore non ha una spinta esagerata. Rispetto alla TE 250 di serie, è molto più pieno su tutto l'arco di rotazione ma, di certo, non è la cosa che impressiona di più. A stupire, invece, è la semplicità di questa moto, la sicurezza che è capace di infondere, sia a livello di stabilità che di ingresso curva. La forca lavora bene: la prima parte è neutra, con i primi 6/7 cm molto liberi, così da garantire maggior comfort. Il pacchetto Kayaba è molto progressivo, perché dopo il primo tratto morbido, le sospensioni, diventano sempre più dure, fino ad assorbire completamente il colpo... e il pilota ringrazia.
fonte xoffroad.it