Imprenditore costretto a licenziare si suicida
Catania, l'uomo gestiva una concessionaria di motociclette. Era molto depresso, aveva 47 anni
MILANO - La depressione accentuata dalla grave crisi economica che lo aveva costretto a drastici tagli nell'azienda di famiglia. Questa la miscela che avrebbe portato al suicidio un imprenditore di 47 anni titolare, assieme al fratello, di una delle più note concessionarie di moto di Catania. R.M. ha deciso di farla finita proprio la notte di capodanno. Dopo aver cenato con parenti ed amici ha ingerito degli psicofarmaci poi si è impiccato, anche se il cadavere è stato trovato alcune ore dopo. L'imprenditore non ha lasciato alcun messaggio per spiegare il suo gesto. In ogni caso, stando al racconto di amici e conoscenti, è stato accertato che da anni era in cura con antidepressivi per problemi legali anche alla sfera personale.
VENDITE RIDIMENSIONATE - Un quadro aggravato dalla crisi. Gli affari del commerciante, raccontano alcune persone che lo conoscevano bene, nel corso dell'ultimo anno avevano subito un ridimensionamento con una notevole diminuzione delle vendite. Una situazione che lo aveva costretto a fare ricorso al licenziamento dei dipendenti, che considerava come una vera e propria famiglia. Grande folla ai funerali celebrati nella chiesa di San Placido a Catania mentre la famiglia si chiude nel silenzio e chiede il rispetto della privacy.
SPIA MALESSERE - Per sindacati e organizzazioni di categoria si tratta comunque di un segnale allarmante. «È un'altra spia del malessere, dilagante, che affligge la Sicilia». «Quando muore un imprenditore da tutti conosciuto per successo e capacità, tutti devono interrogarsi - afferma Claudio Melchiorre, presidente dell'Adoc- non bastano le condoglianze, si devono fare politiche economiche degne di questo nome,e e invece da noi aumentano solo le tariffe e i prezzi dell'energia. Facendo esplodere ancora di più la crisi economica».
Redazione Online
Corriere della Sera