Altroconsumo e i test sui caschi: le reazioniLe Case sono sul piede di guerra per l'ennesimo test della rivista dedicata ai consumatori che dichiara fuori norma diversi loro prodotti. Ecco le prime reazioni
Come era prevedibile, la vicenda dell'ennesimo test sui caschi effettuato da Altroconsumo ha scatenato un vespaio di polemiche.
Da una parte alcuni lettori ci stanno accusando di fare muro contro l'evidenza dei fatti, perché non abbiamo pubblicato la lista con i risultati dei test. Dall'altra i costruttori si difendono e attaccano. Di seguito pubblichiamo integralmente alcuni comunicati ricevuti.
Prima però ci interessa ribadire come noi abbiamo fatto corretta informazione, dando notizia della cosa e segnalandovi il link ad Altroconsumo dove reperire l'articolo completo della lista dei caschi. Ma anche segnalandovi i dubbi che ci sono su tale test.
E ora cosa succederà? Sappiamo che per i prossimi giorni è convocata una riunione nella quale i produttori di caschi decideranno il da farsi. Tutte le opzioni sono aperte, compresa quella di un'azione legale. Torneremo dunque a informarvi a breve su questa vicenda.
Nel frattempo vi segnaliamo un altro sito sul quale sono pubblicati i risultati di diversi test sui caschi:
http://sharp.direct.gov.uk/. Si tratta di un ente che effettua prove con uno standard diverso da quello d'omologazione e che rilascia dei giudizi con le stellette, un po' come fa EuronCap per le automobili.
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In riferimento al test comparativo sui caschi per moto di tipo "Jet" realizzato e reso pubblico da Altroconsumo, Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ed ACEC (Associazione Costruttori Europei Caschi), rendono noto di aver già formalmente richiesto ad Altroconsumo informazioni in merito al laboratorio presso il quale sarebbero stati realizzati i suddetti test nonché riscontri oggettivi dei dati pubblicati.. Confindustria ANCMA e ACEC hanno inoltre fatto richiesta alla stessa di poter ripetere i test alla presenza di un rappresentante delle Aziende coinvolte. Tale richiesta trova giustificazione nel fatto che già nel 2009 Altroconsumo aveva, con le medesime modalità, esaminato i caschi moto di tipo "Integrale" e pubblicato i risultati ottenuti, nonostante le perplessità già allora avanzate, creando notevoli danni commerciali alle Aziende coinvolte salvo, successivamente, dover prendere atto che quegli stessi caschi, nuovamente testati dalle Autorità competenti, erano conformi alla normativa di sicurezza vigente. In un momento di crisi generalizzata, che ha colpito pesantemente anche il settore dei caschi moto, screditare pubblicamente prodotti senza dare la possibilità di verifica in contraddittorio, non solo non dà alcun vantaggio alla generalità dei consumatori, ma penalizza ingiustamente le Aziende ed i lavoratori che producono i caschi stessi. Confindustria ANCMA ed ACEC hanno a cuore la qualità e la sicurezza dei prodotti offerti ai consumatori, ma ritengono un censurabile esercizio di giornalismo scandalistico pubblicare risultati di test senza che si sappia né da "chi" né "come" tali caschi siano stati testati, rifiutando altresì di fornire prova della oggettività dei risultati alle Aziende che legittimamente lo avevano richiesto.
Confindustria ANCMA ed ACEC auspicano che Altroconsumo, in un'ottica di reciproca autonomia e con mutuo rispetto anche nei confronti dell'operato delle Autorità, nell'interesse di una corretta informazione, non continui a rifiutare il confronto come sino ad oggi avvenuto.
CONFINDUSTRIA ANCMA
Associazione Nazionale Ciclo Moto e Accessori
ACEC
Associazione Costruttori Europei Caschi -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In riferimento al test effettuato dalla rivista Altroconsumo secondo il quale il casco Premier modello JT3 non avrebbe superato la "prova di scalzamento" facciamo presente quanto segue.
P.H.I. E' certa sia della sicurezza del casco Premier JT3 che della sua piena corrispondenza alla normativa prevista dall'omologazione ECE 22-05 ed è pronta, in qualsiasi momento, presso qualsiasi ente certificato ed abilitato (ed a proprie spese) a testare di nuovo i caschi attualmente in possesso di Altroconsumo al fine di provare in maniera oggettiva, inconfutabile ed in contraddittorio che quanto sostenuto da Altroconsumo è falso, infondato e non corretto.
P.H.I. chiede in questo caso che uno dei suoi tecnici possa presenziare alla ripetizione dei test. Quanto sopra è più volte stato richiesto ad Altroconsumo che ha però ignorato le ns. legittime richieste omettendo qualunque replica in merito.
Teniamo a far notare come l'unica prova che – a detta di Altroconsumo – il casco non avrebbe superato riguarda lo scalzamento, vale a dire un test eseguito manualmente sul sistema di ritenzione del casco e quindi soggetto a possibili errori nel caso che l' operatore preposto non sia adeguatamente preparato e competente. Abbiamo chiesto in più occasioni il nominativo dell' ente o della struttura che aveva effettuato le prove, al fine di poter verificare congiuntamente ai i loro tecnici ed ai tecnici di Altroconsumo, i dati e le modalità del test.
Anche questa richiesta è stata disattesa.
Non ci è stata concessa alcuna possibilità di replica a quanto asserito da Altroconsumo; anche dopo che, in corso di analisi dei dati inviati, abbiamo evidenziato tempestivamente ai referenti di Altroconsumo una serie di errori, incongruenze e sviste a dir poco imbarazzanti.
Siamo stupiti ed amareggiati dall' atteggiamento di Altroconsumo. Un atteggiamento scorretto e dittatoriale, volto a far notizia ed a danneggiare aziende che, come la nostra, si impegnano ogni giorno per produrre caschi adeguati alle aspettative del mercato ed per far fronte ad una dura crisi economica e che, come se non bastasse, si trovano a subire tentativi di affossamento del tutto gratuiti ed infondati che comporteranno per quanto riguarda la nostra attività, gravi conseguenze economico finanziarie. Siamo tuttavia rassicurati e confortati dalla ferma presa di posizione di Confindustria-Ancma che si sta muovendo per tutelare le aziende accusate ingiustamente da Altroconsumo.
Vogliamo infine ricordare che già nel 2009 Altroconsumo aveva sottoposto a test , con le medesime modalità, caschi per motociclisti del tipo "Integrale". Anche in quel caso aveva pubblicato i risultati creando notevoli danni alle Aziende coinvolte, salvo successivamente dover prendere atto che quegli stessi caschi, nuovamente testati dalle Autorità competenti, si dimostravano conformi alla normativa Europea ECE 22-05.
P.H.I. srl
Luca Madeo fonte motonline.com