Patacca ha scritto:ma sarà ma qui in liguria tanti pezzi sono tipo quelli...
l'unica cosa è non esagerare e non guardare mai giù....solo quando ti fermi....
Anche quì in Sicilia capita spesso di affrontare passi come quello. Magari meno lunghi, ma in alcuni tratti si somigliano molto.
Bene, a me è capitato circa 3 anni fà, di arrivare un pò "allegro" in un tratto dove a destra c'è una roccia piantata che sporge, e a sinistra un burrone (per fortuna non verticale come quelli) ma con una pendenza diciamo da "scalatore".Eravamo in due ma il mio compagno di merende aveva preso una mula senza che io me ne accorgessi in quanto mi ero fermato un attimo a levare un ramo che si era infilato tra i raggi. Da quel posto non si passa mai proprio per la pericolosità. Non so per quale casso di ragione mi ero convinto che avesse preso da li (è un punto che i pastori utilizzano per congiunge diciamo due passi consentendoti di accorciare parecchi km) Ero con la zanza (ktm 250 2t) Il paramano destro andò a sbattere per un millimetro proprio sulla roccia. E' stata una frazione di secondo. Come se una forza invisibile mi avesse spinto proprio verso il vuoto. E' vero come si dice, rivedi in un flash la tua vita. Ho detto ok è fatta...
.
La ruota davanti puntò dritto sulla sinistra uscendo di strada. Vedevo il vuoto aprirsi sotto di me. Feci un salto di un paio di metri poi incomincia a strofinare sulle rocce rotolando verso valle.
Ricordo solo che ad un certo punto vidi un albero e mi ci fiondai addosso tipo rambo (ma di rambo avevo solo l'espressione di pirla di Sly in certi suoi film
).
Rimasi aggrappato come un cercopiteco a cui hanno appena rubato le banane...
Vi evito i particolari tragicomici della fase di recupero...
Alla fine me la cavai veramente con poco. Qualche graffio e ammaccatura quì e lì. Però da allora ho incominciato a soffrire di vertigini...