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Senza parole (cavo di acciaio in strada)

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda Breve58 » 18 mar 2024, 23:25

A me viene in mente la morte di quel ragazzo di colore che si chiamava Willy morto per un calcio al petto da uno dei due fratelli Bianchi noti cercarisse in quel di Roma. Nonostante il calcio mortale sia stato uno, erano in quattro e dopo 2 ergastoli hanno ridotto le pene concedendo le attenuanti generiche, nonostante ciò sono in quattro con condanne oltre i 20 anni di reclusione a testa
per omicidio volontario. Loro non volevano uccidere ma dare solo l'ennesima lezione a suon di botte. Ma per il fatto che praticavano arti marziali erano consapevoli di potere cagionare la morte. La stessa cosa vale per chi tende un cavo od una catena allo scopo di "abbattere" un motociclista. E' consapevole che può morire. Non se la cava certo con una condanna di un paio d'anni. Sempre che lo becchino e che sia vivo. Ma poi sono sicuri che la catena l'ha messa il defunto? Facile incolpare un morto...

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda sentenza » 19 mar 2024, 0:00

Omicidio volontario con dolo eventuale.
Ragazzi, capisco la volontà di dire sempre la propria, ma su questioni tecnico-giuridiche così complesse forse, chi non conosce la materia, dovrebbe evitare commenti strampalati (nonché forcaioli, frenetici e inutilmente violenti).

Breve non mi riferisco a te in particolare.

Ps, se la catena la metto sul mio terreno non è detto che lo faccio con la volontà di uccidere (dolo intenzionale), o accettando l’evento morte come altamente probabile (dolo diretto) o accettando il rischio di uccidere qualcuno (dolo eventuale).

Vedete voi stessi che la materia è complicata.

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda Bat21 » 19 mar 2024, 7:38

n.d.r.

Indipendentemente dalla formazione/studi/indirizzo lavorativo di ognuno, ciò che più destabilizza l’Italica cittadinanza, è la mancanza di pene certe commisurate all’entità/modalità del danno procurato, intendendo con danno la commissione di un fatto reato atto a limitar l’altrui libertà o provocarne offesa (fisica/psichica/morale, tanto diretta che indiretta).

Questo perché il legislatore porge troppo spesso fianco debole all’interpretazione soggettiva della norma, rendendola inapplicabile per cavilli legati addirittura alla punteggiatura, quindi pre-procedurali.

Sta poi ai legali di parte far valer quella maggiore o minore competenza “interpretativa”, che fa poi la differenza, sulla base delle derivanti decine di sfumature, riuscendo persin a sovvertire (talvolta) quel fine principe che l’iniziale indirizzo di legge avrebbe avuto.

Sono stato a stretto contatto con Procure e Tribunali per quasi 36 anni, ricavando da tale militanza in ombra una quasi certezza, che m’ha portato ad una conclusione riassuntiva (per taluni) forse spiccia …la legge non è uguale per tutti, “vince” solo chi ha più disponibilità nel portar avanti interminabili cause.
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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda topo78 » 19 mar 2024, 7:48

Semi ot: nel terreno di mio padre ci son diverse funi tese per vari motivi tra alberi ad esempio per sorreggere una pianta dalla dubbia staticità o per usarli per ancorare qualcosa. Alcuni ad altezza incriminabile. Però non preoccupatevi, l'uliveto è completamente cintato almeno a 2 metri di altezza con reti elettrosaldate anticinghiali.

Resta che come si tende ad andare su strada fuori dalle righe quello succede anche in off... Qualcuno è passato più volte dentro orto e frutteto di un mio conoscente e ha dovuto cintare il terreno. Se però il terreno è molto grande, costa ed è difficile da attuare.
Non conosco ovviamente la situazione specifica

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda ilbrazzo » 19 mar 2024, 9:21

sentenza ha scritto:Senza polemica, visto che in tanti (tutti) sui social (cassa di risonanza micidiale) dite che ai colpevoli non fanno mai nulla, ti posso chiedere di citare UN caso in cui il colpevole di un grave delitto è stato colpito da una pacca sulla spalla e basta?

Cerca il caso del picconatore Kabobo.
La pena definitiva, per quello che ha fatto, IMHO è assimilabile ad una pacca sulla spalla.
Ma senza arrivare all'eccesso di questa situazione, ci sono tanti casi eclatanti di reati con esito finale pacca sulla spalla.
L'ottimista dice: "Il bicchiere è mezzo pieno".
Il pessimista dice: "Il bicchiere è mezzo vuoto".
L'ingegnere dice: "Il bicchiere è progettato male perchè ha capacità doppia rispetto a quella necessaria!!!".

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda sentenza » 19 mar 2024, 9:57

Allora, io lo dico senza polemica.
Voi vi dovete informare prima di dire qualcosa, davvero.

Sai perché Kabobo è stato condannato a 23 anni di carcere?
Perché lo prevede la legge: ha scelto il rito abbreviato che comporta la riduzione NETTA di UN TERZO della pena, inoltre i medici gli hanno riconosciuto un VIZIO PARZIALE di mente, che comporta altra diminuzione di pena.
In poche parole, è mezzo pazzo. E per legge chi ha vizi parziali o totali di mente va incontro a pene più lievi o assoluzioni totali (rispettivamente).

Gli altri casi? Quali sono?

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda ilbrazzo » 19 mar 2024, 10:40

...certo... perchè un po' di "sana" infermità mentale non si nega a nessuno.

Ma a posto così, senza problemi.
Io potrei anche dire che l'attuale sistema giudiziario e relativi calcoli di pena mi sta bene così, ma ad una condizione: la certezza della pena.
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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda Breve58 » 19 mar 2024, 10:56

Resta il fatto che per i NON addetti ai lavori come me che qui chiacchiera come fosse al bar le leggi e le loro applicazioni diventano spesso incomprensibili. Punto primo si fatica a comprendere come per casi attuali come per l'ex segretario di AN (G. Fini) la moglie ed il cognato vengono richieste condanne (poi magari saranno tutti assolti)
di 8, 9 e 10 anni di reclusione per irregolarità nella compravendita di un immobile e frode fiscale, mentre a volte per chi ammazza qualcuno tra riti abbreviati e riduzioni di pena vari, seminfermità mentale, cazzi & mazzi la condanna è inferiore. Punto secondo personalmente resto basito tutte le volte, e sono tante, quando in appello viene ribaltata una sentenza e quindi sono portato a pensare (quando non sono emersi nuovi elementi) che sono degli incompetenti o i giudici di primo grado o quelli di secondo. Chiedo venia per l'OT, torniamo pure a discutere di cavi e catene tesi ad altezza d'uomo, ma visto che il fenomeno pare sia in aumento (ma non erano più democratici i sassi dal cavalcavia?) sarebbe anche utile sapere e divulgare a quali conseguenze vanno incontro questi gentiluomini che magari tendono un cavo per fare uno scherzo, un video da postare sul tubo o pensano che possa essere un deterrente per il passaggio degli enduristi (si, ma dopo che c'è scappato il morto)

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda sentenza » 19 mar 2024, 11:15

@Brazzo, sul concetto di infermità e semi infermità ci saranno qualcosa come milioni di pubblicazioni. E' materia a me, per forza di cose, sconosciuta. E' campo elettivo di medici (le varie discipline).
Se ad un soggetto viene riconosciuto questo vizio da un medico (o un collegio di medici), uscire con frasi tipo la tua è svilente per i medici. Non è che se qualcosa non ci torna o non ci è chiara si deve mandare tutto sempre in malora tipo "eh vabè allora un po' di infermità non si nega a nessuno".
Il soggetto è stato sottoposto a perizia medico-legale, l'esito è stato di parziale infermità.
Tu perchè e su che basi protesti?
Senza polemica, è solo curiosità.

@Breve
Ma è chiaro che le leggi e le relative applicazioni risultano complesse per chi non è addetto ai lavori... è una materia complicatissima che il cittadino comune si ostina a voler semplificare con proclami forcaioli ripetuti dal politico farneticante e ridotte ad evanescenti slogan come, appunto, "certezza della pena" "chi sbaglia paga" "buttate la chiave" e via discorrendo. Affermazioni che mal si conciliano con la nostra cultura giudiziaria e il nostro stato di diritto.

Sul caso Fini, hai letto sul giornale le richieste di pena. Ti sei incuriosito a tal punto da verificare per quali reati è a giudizio? Hai visto che pene sono previste per questi reati? Sono molto elevate.

Chi ammazza qualcuno va incontro ad una pena non inferiore a 21 anni.
Se scegli il rito abbreviato, può scendere a 14 anni. Parlo di pene MINIME.
Se oltre al rito abbreviato ci sono anche ulteriori circostanze attenuanti, la pena può essere ancora più bassa.

E' la legge. L'ha votata il parlamento, che abbiamo votato noi.

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda ilbrazzo » 19 mar 2024, 13:28

@ Sentenza - Potrà essere svilente come dici tu ma, perdonami, se ne leggono e se ne sentono parecchie di presunte (semi)infermità mentali che saltano fuori di colpo e vanno a ridurre pene importanti.
A volte anche dopo "imbeccata" dello stesso collegio giudicante, come sembra essere succeso nella vicenda della mamma che ha lasciato morire di fame la piccola figlia mentre era via in vacanza. E come potrebbe forse accadere per i tre casi di omicidio recente che hanno fatto più scalpore (Alessandra Matteuzzi, Giulia Schettini e Giulia Tramontano i nomi delle vittime)
Dai, caspita, possibile che sono tutti infermi di mente? Io qualche dubbio ce l'ho...
Il tutto con rispetto parlando per i medici che lavorano con coscienza e professionalità.


Inoltre, perdonami ma non sono d'accordo con questa tua frase:
ridotte ad evanescenti slogan come, appunto, "certezza della pena" "chi sbaglia paga" "buttate la chiave" e via discorrendo. Affermazioni che mal si conciliano con la nostra cultura giudiziaria e il nostro stato di diritto.
Cultura giudiziaria, stato di diritto E certezza della pena IMHO non sono nè in antitesi nè inconciliabili.
Dal mio punto di vista si è innocenti fino a prova contraria e l'onere di dimostrare la colpevolezza spetta a FdO, magistratura e apparato giudiziario in generale.
Poi, e solo poi, dimostrata la eventuale colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio, allora la pena comminata DEVE essere certamente applicata, senza se e senza ma.
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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda Breve58 » 19 mar 2024, 14:15

@Sentenza: tornando in topic, visto che mastichi bene la materia, ci potresti spiegare a grandi linee, semplificando, a quali condanne penali (da un min. ad un max) va incontro chi tende un cavo ad altezza d'uomo e poi ci scappa il morto? Ricordo tanti anni fa sull'Appennino modenese un endurista è morto sgozzato e dissanguato da un filo spinato teso apposta contro il transito dei motociclisti. In un caso come questo non c'è l'aggravante della crudeltà? Il malcapitato non è "semplicemente" morto ma ha fatto una fine orribile.

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda klw » 20 mar 2024, 16:08

@sentenza giusto per sorridere un po' ma anche a proposito di "pacche sulle spalle"
https://video.corriere.it/cronaca/davig ... refresh_ce

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda sentenza » 21 mar 2024, 0:01

@Breve scusa il ritardo.

Dunque, la risposta presuppone una riflessione su alcuni principi generali del diritto penale.
Non sono un professore e non ho intenzione di insegnare niente a nessuno sia chiaro.

Innanzitutto, cagionare la morte di una persona espone chi ha commesso l'azione o l'omissione ad una sanzione penale, ad esclusione dei casi in cui operano cause di esclusione della colpevolezza o cause di giustificazione (tra queste, la più famosa è la difesa legittima di cui all'art. 52 codice penale) che però terremo in disparte perchè altrimenti si complica troppo il discorso.

Il nostro codice penale disciplina varie ipotesi di omicidio: a) omicidio volontario, b) omicidio colposo, c) omicidio preterintenzionale, d) morte come conseguenza di altro delitto (che non analizzeremo perchè è molto complesso come reato). La premeditazione è una particolare circostanza aggravante che opera solo nel caso di omicidio volontario.

Nel primo caso il soggetto agente vuole uccidere e si muove in tal senso: ti sparo, ti accoltello alla gola, ti butto giù da un palazzo di 15 piani.
La pena è di minimo 21 anni di reclusione. Con le aggravanti si arriva all'ergastolo.

Nel secondo caso il soggetto non vuole uccidere, anzi non vuole fare alcunchè. Il caso di scuola è l'omicidio stradale (che è un omicidio colposo in senso stretto, solo che il legislatore ha creato un reato ad hoc per far felice l'opinione pubblica, ma non cambia nulla) in cui, per colpa ad es. dovuta ad eccesso di velocità su strada bagnata o con scarsa visibilità, pur non volendo, investi ed uccidi un passante.
La pena base va dai 6 mesi a 5 anni. Con le aggravanti si arriva a 10 anni. Nel caso di omicidio stradale si arriva a 12 anni, in residualissimi casi anche a massimo 18 anni di reclusione.

Nel terzo caso, il soggetto vuole commettere atti diretti a percuotere o ledere qualcuno ma, senza che ciò sia da lui voluto o immaginato, cagiona la morte di quacuno. Il caso di scuola è il pugno dato a qualcuno durante una lite, il malcapitato cade, sbatte la testa sullo spigolo e muore. Si chiama omicidio preterintenzionale perchè si va "oltre" l'intenzione. Volevo farti male, ti ho ucciso accidentalmente.
La pena va dai 10 ai 18 anni di reclusione.

Fatte queste premesse, capirai tu stesso che tutto dipende dal caso concreto.
Tu hai detto che è stato accertato che il soggetto ha messo il filo spinato. Ma per cosa lo ha fatto? Perchè?
Se si riesce a provare che:
-tizio ha messo il filo spinato sapendo che da li sarebbe passato il motociclista
-tizio sapeva che il motociclista sarebbe passato ad una velocità tale da provocargli quelle ferite letali
-l'altezza del filo era calcolata sull'altezza di un motociclista seduto su una moto di quel tipo
etc etc..
Allora, a mio avviso, puoi configurare l'omicidio volontario.

Nel diritto penale è necessario provare sia l'aspetto oggettivo della vicenda (nesso di causalità tra azione/omissione ed evento) sia l'elemento soggettivo, cioè la volontà del soggetto (dolo, colpa e loro sfumature: dolo intenzionale, dolo diretto, dolo eventuale, dolo alternativo; colpa semplice, colpa con previsione etc.)

E tutto deve essere provato in un processo, con pubblico ministero, avvocato e giudice. Testimoni, consulenti di parte, periti, persone offese...e chi più ne ha più ne metta.

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda Breve58 » 21 mar 2024, 8:37

@Sentenza: grazie per il tempo dedicato alla risposta. Ne deduco, sempre da profano, che chi dovesse mai essere imputato in una situazione del genere certo non si sarà confidato con qualcuno e certo non dirà mai di averlo messo il filo spinato per l'odio verso un endurista ed il gusto di vederlo sgozzato, anche fosse la realtà troverà mille giustificazioni, di averlo teso per tutt'altro motivo. Insomma se la caverà con poco. Spero solo che il legislatore in futuro di un giro di vite (in anni) alle aggravanti quando si parla di "futili e abietti motivi".

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Re: Senza parole (cavo di acciaio in strada)

Messaggioda Kinobi » 25 mar 2024, 18:33

Ot
Sono appena tornato dal TET in Spagna. 1200 km circa di sterrato.
La sera prima di cosa dico dopo, leggiamo del fatto del poveretto e del cavo di acciaio.
Il giorno dopo, non potevo non pensare "al cavo". Ad un certo punto facevo da battistrada, e noto che per le vacche, mettevano due tondini di ferro con delle molle (tipo porta saloon), sulla strada. Non era un cavo, non una catena, ma questo tipo di ferretti... Che si autochiudono. Fissati dai due lati della strada.
In un tratto tratto dove per le mie capacità di davo del gas, ho intravisto i ferretti, ho provato a rallentare, ma li ho presi ad almeno 40/50 kmh.
Se era il cavo dell'assassinio in Italia, non ero qui a raccontarla.
Paese diverso, cultura e rispetto per le moto diverse
Fine OT

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