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Kinobi ha scritto:I loro figli faranno fatica veramente.

Purtroppo temo che quanto sopra valga per tutti i nostri figli ...per lo meno appartenenti tanto alla generazione Y (1980/2000) che alla Z (nati dopo il 2000)

Il vero bagno di sangue non saranno quelli, ma quelli dal 61 al 75.
Qualcuno si è già salvato, ma per chi non è già al salvo sarà un disastro.
A tè il perchè https://www.tuttitalia.it/statistiche/popolazione-eta-sesso-stato-civile-2021/

L'economia è una previsione, la demografia è una scienza perfetta.

Le altre generazioni lo sanno già che sarà nera e si adeguano ora. Infatti i furbi scappano prima di aver pagato per gli altri.,ù
Quelli delle generazioni citate, hanno saputo dei problemi quando era troppo tardi.

Non mi sento privilegiato,ad essere in pensione,me la sono guadagnata lavorando per 43 anni e 3 mesi, e mi son fatto il culo facendo le serali,per avere un pezzo di carta,(p.chimico)e l'ho sfruttato al meglio.

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Anche chi ha un lavoro stabile è un privilegiato rispetto a chi l'ha precario, che a sua volta è un privilegiato rispetto al disoccupato non per scelta
Essere pensionati non è un privilegio, neppure esserci andati baby in perfetta legalità. È solo l'evoluzione della vita lavorativa, piena, semipuena, vuota

Il discorso non è che si è privilegiati perché paraculi, ma perché le leggi vanno verso una direzione in cui, salvo miracoli, io verserò circa 50 anni di contributi e non prima dei 70 compiuti.
Non ho figli ma se dovesse accadere giuro che a partire da bambino gli faccio vedere i cartoni animati in inglese e se potrò permettermelo studierà all'estero

@klw per gli artigiani posso esprimermi: il mio commercialista mi fa fare fatture in anticipo a fine anno per stare negli studi di settore. Non riesco francamente ad immaginare che margine devi avere per poter non fatturare più del 5/10%.
Diverso il discorso per certe altre categorie (vedi il settore sanitario, li c'è da piangere) che secondo me fanno più nero che in regola.

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@topo78

...non vorrei sbagliarmi, ma nei paesi anglofoni la pensione neanche esiste.....ognuno si deve arrangiare da se' (e io sono pienamente favorevole)

Parzialmente vero. Nel nord Europa sono iscritti ai sindacati quali il 90% dei lavoratori. Semplicemente perché sono loro che gestiscono i fondi pensionistici.
In USA è parzialmente simile
https://www.gen-usa.com/sistema-pension ... ati-uniti/

Bisogna tenere presente che lo Stato non fallisce, i privati si. Basta che un fondo pensione sbagli gli investimenti o abbia una gestione allegra, che chi ci ha messo la propria pensione si trova senza
Come già scritto preferisco affidarmi allo stato

non dico che altrove si stia nel paese dei balocchi. Dico che per pagare migliaia di euro l'anno per Inps/Inail che non ti garantiscono risultati, in altri luoghi ci sono sistemi diversi che mediamente non portano tutti alla disgrazia.
Credo sia peggio restare in un paese in cui le aspettative sono già brutte se va tutto bene

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Allora io sono in una situazione di mezzo. Dipendente ma mai dato 1 euro alla INPS, tutto all'ente di previdenza complementare di settore, TFR compreso. Poi io integro col 2% della mia RAL e l'azienda con un 1% extra.
Ad oggi va incredibilmente meglio della INPS. In pratica ho un montante molto più alto di quello che avrei avuto se avessi deciso di lasciar fare allo Stato.
Ho scelto da subito il profilo più rischioso, che in realtà è molto prudente (titoli di Stato, obbligazioni e piccola percentuale di azioni, con molta diversificazione), praticamente è impossibile che fallisca senza che fallisca anche l'Italia tutta.

Guarda che non è così. Tu e l'azienda continuate a versare i contributi pensionistici (inps) che sono obbligatori. È il Tfr piu eventuale welfare, che va al fondo di categoria; il cosiddetto secondo pilastro
Poi eventuali accordi sindacali possono far alzare la quota versata al fondo, ma come di più e non alternativo

@klw

Non ho capito …la pensione, poi, a te chi l’elargirebbe …l’azienda/ditta per la quale ora lavori

Funziona come dice il doctor.
Ho la stessa situazione.

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nemmeno io l'ho capito.....forse nemmeno lui

Si vede che devo lavorare ancora 20 anni, vero?

Ok …ma per lo meno accertati per tempo, perché da come l’hai descritta …sembra il gioco delle 3 carte

Facciamo finta che era sera, ero stanco, ecc... In realtà ho solo detto una cazzata
Sì ovviamente è come dite voi, è il TFR più fondi extra che sono nel fondo complementare e il raffronto con la INPS è vero (arrivano report annuali) ma non relativo ai contributi per la pensione.

Ma a parte tutto, è vero che ne so poco perché alla pensione proprio non penso, mancano troppi anni e ci sono troppe variabili in gioco che rendono inutile pensare ai miei 70 anni. E per limitare il rischio di avere una pensione indecente e magari anche avere la possibilità di ritirarmi dal lavoro prima del tempo sto facendo in modo di avere redditi complementari così da rendere utile ma non indispensabile il mio stipendio.
Certo questo vuol dire rinunciare in questi anni a qualche sfizio e rimandarlo più in là negli anni. Se sia giusto o no dipenderà solo da se e come arriverò tra una decina d'anni.

FondoCometa! Anche tu?

Sul discorso di rimandar a domani ciò che si potrebbe far oggi …la mia esperienza l’ho già scritta ed ognuno si comporti come meglio creda …ma …carpe diem …un po’ come per la gnocca, ogni lasciata è persa

Io intervengo poco in questo argomento perché mi fa stare male , soprattutto da artigiano, ma come mi ha sempre insegnato mio nonno vivo la giornata , se oggi va bene sono contento , domani ci penserò , ho avuto conferma per esperienza diretta che il passo tra vita e morte è veramente sottilissimo , quindi mio consiglio se vi va di fare qualcosa o comprarvi qualcosa fatelo oggi , non aspettate mai domani , non si sa mai nella vita , naturalmente mio pensiero

Non posso non quotare Bat21.
Credo molto dipenda dalla nostra esperienza personale e famigliare.
Ne ho visti troppi pensare che in pensione se la sarebbero goduta, per poi schiattare o avere problemi seri subito.

Io ci farei una riflessione fino a che si sta abbastanza bene di mollare tutto, abbassare il tenore di vita in maniera drammatica, ma vivere. Dopo non è certo le cose vadano bene.
Il decadimento fisico e mentale, può essere realmente rapido, anche ben prima della pensione.