Dopo aver sofferto perché a novembre 2020 sono rimasto orfano dell’EICMA e il mese scorso del BikeExpo di Verona (due appuntamenti cui presenzio da anni), apprendo la news che BMW anche post pandemia rinuncerà ai saloni fisici.
Li sostituirà a “nuovo formati live e digitali” e parteciperà solo a “saloni motociclistici regionali”.
È evidente che si tratti di un risparmio economico impressionante per loro, ma essendo un “non giovane”, conservatore romantico tradizionalista, la trovo una notizia sgradevole.
Per me, da ragazzino, il “Salone del ciclo e motociclo” rappresentava un momento magico, di aggregazione, pane e salamella, moto scintillanti, “hostess” meravigliose e irraggiungibili come certe motociclette di grande cilindrata… all’Intermot ero stato una volta sola, con mio padre, e ne conservo un bel ricordo. E anche da quasi cinquantenne, che sia andare con mio figlio a Verona o a Rho o a Novegro (che è tutt’altra manifestazione), trovo sia una figata.
Poi so anche io che magari delle moto si sa già tutto da YouTube, blogger, Twitter etc etc, ma l’evento è l’evento.