Il collaudatore della Casa italiana pare stesse provando la moto nei dintorni dell’azienda “sotto falsa carenatura”. Cosa significa? Che la moto “indossava”, per rimanere nell’anonimato, le carene della F4-312. Ancora non ben definito il nome di questo nuovo mostro, anche se pare che il titolo più azzeccato sia quello di F3, visto il numero dei cilindri.
La F3 pare decisamente compatta, stretta di fianchi e con il carter frizione del nuovo motore (è infatti sito in posizione più alta della sorella maggiore). Guardando alla ciclistica poi, si notano delle differenze sostanziali, quali steli più sottili ed un forcellone che in questo caso è bibraccio in alluminio.
E’ auspicabile un peso inferiore ai 170 Kg, grazie all’utilizzo di diversi materiali pregiati, quali magnesio e carbonio.
Quanto alle prestazioni si vocifera di addirittura 140 CV a 14.000 giri di strumento, vero e proprio record della categoria. Sicuramente la moto sarà poi dotata di bassi generosi, grazie allo schema tre cilindri (vedesi Triumph Daytona 675 N.d.R.) ed all’utilizzo di cornetti ad aspirazione variabile, per la prima volta proposti dalla Yamaha sulla sua supersportiva R6.
La maggior parte della tecnologia impiegata sarà naturalmente di provenienza F4. Parliamo infatti di cambio estraibile, cilindri inclinati verso l’anteriore e distribuzione che si avvale di valvole radiali. Non ci sarà poi contralbero e le masse volaniche saranno ridotte per ottenere un’accelerazione superiore. La gestione elettronica (accensione-iniezione) sarà innovativa.
Questo progetto vuole essere, secondo Claudio Catiglioni, l’arma per uscire dalla crisi. Naturalmente tutto questo è potuto avvenire grazie ai fondi “freschi”, ricevuti dall’acquisizione di MV Agusta da parte di Harley-Davidson.
La nuova “F3”, ci spiace deludervi, ma non la vedrete al prossimo EICMA, bisognerà infatti attendere il prossimo anno.
Intanto noi, già fantastichiamo su una Brutale 675!
(fonte:Top Fuel)
