Buell 1125 R e 1125 CR
Inviato: 26 ago 2009, 18:10
L’altra faccia delle Buell, quella sportiva. Semicarenata e... "seminuda"
Castrezzato - Jeremy Mc Williams ha alle spalle 12 anni di Motomondiale, una vittoria e diversi podi: la sua collaborazione allo sviluppo di una tranquilla Buell potrebbe sembrare uno spreco. Ma le cose non stanno così: le Buell più sportive sono due - la semicarenata 1125 R e la seminuda 1125 CR, più stradale - e non sono equipaggiate col tradizionale, pacifico bicilindrico a V di 45- Harley-Davidson, ma sfruttano il nuovo motore Helicon dalle caratteristiche piut tosto racing, prodotto dalla Rotax.
È un capitolo diverso questo, non sono proprio le solite moto da passeggio, ricche di coppia e restie a far salire il contagiri. Anzi… Sulla 1125 R la posizione di guida è da vera sportiva, con semimanubri bassi ma non estremi, e piuttosto larghi. La sella è accogliente ma “tonica” per non far sprofondare il conducente, cosa che risulterebbe sfavorevole nella guida sportiva. Le pedane sono abbastanza alte ed arretrate, per consentire di viaggiare senza posture innaturali ed accucciati sotto al cupolino. Lo si potrebbe definire “cupolone”, viste le dimensioni, ma se esteticamente lascia il tempo che trova, ha dalla sua parte la protettività: quando si è “in carena” sembra di essere fermi anche ad alta velocità, e non arriva un filo d’aria.
All’avviamento del motore è strano non sentire il pulsare tipico delle Buell: l’Helicon sale e scende di giri assai rapidamente, facendo vibrare parecchio le pedane. La 1125 R ha più voglia di correre che di andare a passeggio. All’apertura del gas la risposta è pronta e tenendo aperta la manetta si gode di una gran spinta di coppia e di un ottimo allungo. Addirittura l’intervento del limitatore arriva a guastare il distendersi del motore: sembra tagliare l’allungo (a 10.500 giri) troppo presto, rinunciando ad altri 500 giri che paiono sfruttabilissimi. Il cambio ha innesti fluidi e marce ben spaziate.
Sulle prime il comando freno al manubrio appare un po’ cedevole, ma anche con l’andare dei giri la leva non perde il registro. Inserendo la moto in traiettoria con il freno anteriore pinzato si incontra una certa resistenza, perché il particolarissimo disco freno tangenziale crea un effetto auto-raddrizzante abbastanza pronunciato, se lo si “pela” in curva. Dunque conviene anticipare il termine della frenata. Così facendo la 1125 R è ben più propensa a correre svelta alla corda, e sfodera un’ottima maneggevolezza a bassa velocità e nelle varianti strette. Ben tarata la frizione antisaltellamento, grazie alla quale risulta facile far “pendolare” il retrotreno in frenata. Per contro, nelle staccatone all’ultimo metro è meglio non esagerare, in quanto la ruota posteriore tende a sollevarsi. Ottima invece la trazione in uscita di curva, frangente nel quale, anche aprendo la manetta con decisione, si gode di una notevole regolarità nello scaricare la potenza a terra.
Diverso il comportamento dell’avantreno: sempre molto preciso, trasmette fiducia, è scevro da sbavature o perdite di aderenza. È il suo pregio ed è anche il suo limite, perché non avvisa e c’è il rischio di avvertire che si è arrivati sul confine del grip quando ormai è troppo tardi. Comunque, in sintesi la 1125 R è molto piacevole, una vera sportiva, capace di far divertire tra i cordoli di una pista tortuosa. PER LE STRADEvere e proprie invece c’è la 1125 CR, la naked cattiva della gamma Buell, che tecnicamente differisce poco dalla sorella carenata ma regala sensazioni completamente diverse. Intanto, con il manubrio alto e senza il cupolone, la moto si fa sentire più corta e permette di percepire l’interasse ridotto che caratterizza i modelli del marchio americano.
Se poi si impugna il manubrio “largo” offerto come optional, la ruota anteriore sembra sparire e pare di averla tra le ginocchia. Si sta abbastanza eretti, sentendo i piedi un po’ arretrati. Questo in compenso aiuta nella guida, quando c’è bisogno di spingere sulle pedane – che anche qui vibrano parecchio – mentre si danza tra i cordoli. E danzare è il termine giusto perché con il manubrio alto, la 1125 CR si lascia mettere proprio dove si vuole. Rispetto alla carenata, la mappatura più dolce del motore permette maggiori confidenze nello smanettare e spesso anche di tenere una marcia in più, e si usa meno il cambio. Senza carena e con questa posizione di guida, la 1125 in versione naked diviene un giocattolone, col quale – in circuito – divertirsi in lunghe impennate e staccate col retrotreno a spazzolare l’asfalto: pur avendo un forcellone più lungo della R non perde in maneggevolezza. L’impianto frenante, invariato rispetto alla carenata, rimane di buona qualità e garantisce il medesimo comportamento e le medesime sensazioni della versione sportiva; è invece inferiore la tendenza a sollevare la ruota posteriore se si frena forte. In conclusione, la 1125 CR non dà affatto l’impressione di avere tra le mani una over 1000, a meno di spalancare repentinamente il gas: i cavalli (dichiarati) sono sempre 146 e anche se più docili, si sentono tutti. Per cui, in strada, occhio...
Dati dichiarati
Prezzi: 13.395 euro c.m. la R; 12.395 euro c.m. la CR
Potenza: 148 CV a 9.800 giri/minuto
Coppia: 11,3 kgm a 8.000 giri/minuto
Peso a secco: 170 kg
Colori: rosso, nero; la R anche bianco
fonte motosprint.it
Castrezzato - Jeremy Mc Williams ha alle spalle 12 anni di Motomondiale, una vittoria e diversi podi: la sua collaborazione allo sviluppo di una tranquilla Buell potrebbe sembrare uno spreco. Ma le cose non stanno così: le Buell più sportive sono due - la semicarenata 1125 R e la seminuda 1125 CR, più stradale - e non sono equipaggiate col tradizionale, pacifico bicilindrico a V di 45- Harley-Davidson, ma sfruttano il nuovo motore Helicon dalle caratteristiche piut tosto racing, prodotto dalla Rotax.
È un capitolo diverso questo, non sono proprio le solite moto da passeggio, ricche di coppia e restie a far salire il contagiri. Anzi… Sulla 1125 R la posizione di guida è da vera sportiva, con semimanubri bassi ma non estremi, e piuttosto larghi. La sella è accogliente ma “tonica” per non far sprofondare il conducente, cosa che risulterebbe sfavorevole nella guida sportiva. Le pedane sono abbastanza alte ed arretrate, per consentire di viaggiare senza posture innaturali ed accucciati sotto al cupolino. Lo si potrebbe definire “cupolone”, viste le dimensioni, ma se esteticamente lascia il tempo che trova, ha dalla sua parte la protettività: quando si è “in carena” sembra di essere fermi anche ad alta velocità, e non arriva un filo d’aria.
All’avviamento del motore è strano non sentire il pulsare tipico delle Buell: l’Helicon sale e scende di giri assai rapidamente, facendo vibrare parecchio le pedane. La 1125 R ha più voglia di correre che di andare a passeggio. All’apertura del gas la risposta è pronta e tenendo aperta la manetta si gode di una gran spinta di coppia e di un ottimo allungo. Addirittura l’intervento del limitatore arriva a guastare il distendersi del motore: sembra tagliare l’allungo (a 10.500 giri) troppo presto, rinunciando ad altri 500 giri che paiono sfruttabilissimi. Il cambio ha innesti fluidi e marce ben spaziate.
Sulle prime il comando freno al manubrio appare un po’ cedevole, ma anche con l’andare dei giri la leva non perde il registro. Inserendo la moto in traiettoria con il freno anteriore pinzato si incontra una certa resistenza, perché il particolarissimo disco freno tangenziale crea un effetto auto-raddrizzante abbastanza pronunciato, se lo si “pela” in curva. Dunque conviene anticipare il termine della frenata. Così facendo la 1125 R è ben più propensa a correre svelta alla corda, e sfodera un’ottima maneggevolezza a bassa velocità e nelle varianti strette. Ben tarata la frizione antisaltellamento, grazie alla quale risulta facile far “pendolare” il retrotreno in frenata. Per contro, nelle staccatone all’ultimo metro è meglio non esagerare, in quanto la ruota posteriore tende a sollevarsi. Ottima invece la trazione in uscita di curva, frangente nel quale, anche aprendo la manetta con decisione, si gode di una notevole regolarità nello scaricare la potenza a terra.
Diverso il comportamento dell’avantreno: sempre molto preciso, trasmette fiducia, è scevro da sbavature o perdite di aderenza. È il suo pregio ed è anche il suo limite, perché non avvisa e c’è il rischio di avvertire che si è arrivati sul confine del grip quando ormai è troppo tardi. Comunque, in sintesi la 1125 R è molto piacevole, una vera sportiva, capace di far divertire tra i cordoli di una pista tortuosa. PER LE STRADEvere e proprie invece c’è la 1125 CR, la naked cattiva della gamma Buell, che tecnicamente differisce poco dalla sorella carenata ma regala sensazioni completamente diverse. Intanto, con il manubrio alto e senza il cupolone, la moto si fa sentire più corta e permette di percepire l’interasse ridotto che caratterizza i modelli del marchio americano.
Se poi si impugna il manubrio “largo” offerto come optional, la ruota anteriore sembra sparire e pare di averla tra le ginocchia. Si sta abbastanza eretti, sentendo i piedi un po’ arretrati. Questo in compenso aiuta nella guida, quando c’è bisogno di spingere sulle pedane – che anche qui vibrano parecchio – mentre si danza tra i cordoli. E danzare è il termine giusto perché con il manubrio alto, la 1125 CR si lascia mettere proprio dove si vuole. Rispetto alla carenata, la mappatura più dolce del motore permette maggiori confidenze nello smanettare e spesso anche di tenere una marcia in più, e si usa meno il cambio. Senza carena e con questa posizione di guida, la 1125 in versione naked diviene un giocattolone, col quale – in circuito – divertirsi in lunghe impennate e staccate col retrotreno a spazzolare l’asfalto: pur avendo un forcellone più lungo della R non perde in maneggevolezza. L’impianto frenante, invariato rispetto alla carenata, rimane di buona qualità e garantisce il medesimo comportamento e le medesime sensazioni della versione sportiva; è invece inferiore la tendenza a sollevare la ruota posteriore se si frena forte. In conclusione, la 1125 CR non dà affatto l’impressione di avere tra le mani una over 1000, a meno di spalancare repentinamente il gas: i cavalli (dichiarati) sono sempre 146 e anche se più docili, si sentono tutti. Per cui, in strada, occhio...
Dati dichiarati
Prezzi: 13.395 euro c.m. la R; 12.395 euro c.m. la CR
Potenza: 148 CV a 9.800 giri/minuto
Coppia: 11,3 kgm a 8.000 giri/minuto
Peso a secco: 170 kg
Colori: rosso, nero; la R anche bianco
fonte motosprint.it