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Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

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Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda bradipo ita » 22 ago 2009, 14:18

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C'e' chi sogna le avventure e chi invece ne e' protagonista alla grande.



Davide Cacciatore ritiene che il viaggiare in moto sia sinonimo di libertà e, allo stesso tempo, rappresenti una grande opportunità di conoscere per conoscersi, sfruttando i ritmi lenti da slow-biker piuttosto che quelli frenetici del mondo in cui viviamo.
Davide viaggia da sempre in moto, che considera il mezzo più aperto a relazioni e ad incontri, e a bordo della sua Royal Enfield è partito il 23 luglio alla volta dell’India con l’iniziativa Terre dell’Anima, per affrontare su due ruote un suggestivo itinerario dove la vita quotidiana si intreccia in modo indissolubile con l’aspetto religioso e spirituale.

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Il motoviaggio lo porterà a percorrere lunghi tratti in solitaria, durante i quali il feeling con la sua moto sarà fondamentale: si tratterà di un percorso alla scoperta di volti, paesaggi e riti legati al passato ma anche di una civiltà che cambia, pur rimanendo orgogliosamente legata alle proprie tradizioni.
Prima di partire ha passato una settimana all' officina di Andrea Fontana della Royal McQueen per una full immersion su come aggiustare la sua motocicletta. Poi da solo e' partito per questo viaggio verso l' India con la sua magica Enfield. L'intero progetto e' autofinanziato.
Sono queste persone che mi fanno pensare a quanto sia bello andare in moto.
Attualmente e' arrivato sino a Nuova Delhi.

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Scrive nel suo sito :




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Il saluto del motociclista...

E' un antico gesto che pare risalga all'epoca medievale.
La leggenda narra infatti di un cavaliere solitario, da molti giorni in sella al suo destriero, che percorreva in salita un sentiero di montagna in una tranquilla giornata di sole.
In alcuni tratti egli si divertiva a spronare il cavallo per sentire il vento attraverso le fessure della sua armatura, per poi rallentare e godersi i rumori del bosco che stava attraversando. Intanto più in alto e più in là verso l'orizzonte si scorgevano già le torri del castello dove era diretto.

Al cavaliere si illuminarono gli occhi dalla gioia.

Quand'ecco scorgere in lontananza ed in direzione contraria la figura di un altro cavaliere che si avvicinava anch'egli felice. Quando i due si incrociarono, quello proveniente dal castello, sollevando la mano destra, con l'indice ed il medio disposti a "V", esclamò: "Mi spiace amico, arrivi secondo, la principessa l'ho già fatta mia!" e si allontanò al galoppo... Ecco quindi come è giunto fino a noi, cavalieri di oggi, il gesto di salutarsi con le classiche dita a "V", poichè quello che non saluta, automaticamente impersonifica il cavalier cornuto...
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda Narnonet » 22 ago 2009, 22:49

Anche a me piacerebbe un giorno partecipare a queste mega-gite...

Il problema è che dovrei prima trovare un mezzo che non mi faccia 130Km un pieno di benzina... :(

infatti mi piacerebbe avere una bella TRIUMPH BONNEVILLE per far questi viaggi

Ciao
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda bradipo ita » 22 ago 2009, 23:07

Sai,una Kappa o una Godlwing piuttosto che un GS, ti danno la certezza che in tutta comodita' ti portano da A a B.
Pero' pensandoci bene,quando leggo di gente senza il fisicone ne sponsor che si prendono e partono per un tour di tre o piu'
mesi in groppa a moto che noi nemmeno prenderemmo in considerazione come una einfield o una vecchia Transalp...
beh...forse loro ci dimostrano che la moto e' il mezzo e l'uomo fa l'impresa e noi forse sotto sotto ci piace fare i fighetti sopra la Kappona.

Tempo fa leggevo il report di un ragazzo che con un vecchio California e' andato fino in cima alle Ande spazzolandosi mezza America del Sud,
senza il ben che minimo problema.

Io credo che tra me che sono tutto casa e lavoro e questa gente che prende e parte,ci sia solo una questione di apertura mentale,
di vedere la vita da un altro punto di osservazione.... :roll:
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda mchanic » 23 ago 2009, 9:34

:D Io ho tre moto "funzionanti" in garage e sono l'ADV990, un DRZ 400s e una Yamaha xt350 del 1988. Se dovessi partire x un viaggio tipo questo so io quale sceglierei :whistle: :whistle:
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda bradipo ita » 23 ago 2009, 11:17

mchanic ha scritto::D Io ho tre moto "funzionanti" in garage e sono l'ADV990, un DRZ 400s e una Yamaha xt350 del 1988. Se dovessi partire x un viaggio tipo questo so io quale sceglierei :whistle: :whistle:


XT 350.... :wink:
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda mchanic » 23 ago 2009, 12:45

:D Ogni tanto passano su MotoTV dei film sull'India e le Royal Enfield, ci sarebbe veramente da partire , compri la moto là, fai il tuo viaggio (con assistenza tecnica indi :bike2: ) e poi la rivendi. Ce n'è uno con dei ragazzi Israeliani che finito il servizio di leva di 3 anni vanno là x rilassare la mente e lo spirito :mrgreen: che è tremendo , su montagne di 4-5000 metri, pietraie infinite, piste interminabili...e ste RE che si fermano ogni 10 minuti,arriva il mecca ,regolatina , e si riparte. :mrgreen:
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda bradipo ita » 23 ago 2009, 22:52

Facendo un cerca su internet,leggendo i commenti di chi le ha,hanno i classici difetti della
moto anni '50,pisciano olio,guarnizioni che non tengono e freni da bicicletta.
Vabbe',sono moto vintage... :roll:
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Re: Viaggio in India alla velocita' di una Royal Enfield

Messaggioda jenk » 23 ago 2009, 22:55

bradipo ita ha scritto:Facendo un cerca su internet,leggendo i commenti di chi le ha,hanno i classici difetti della
moto anni '50,pisciano olio,guarnizioni che non tengono e freni da bicicletta.
Vabbe',sono moto vintage... :roll:

Più che altro le repliche degli ultimi anni .... sono peggio delle originali d'epoca.
Una moto che ha il suo fascino, rovinato con le riedizioni.
A dar risposte sono capaci tutti, ma a porre le vere domande ci vuole un genio..
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