wave75 ha scritto:vedo con piacere che la discussione è andata avanti!
tutte osservazioni giuste.
Certo l'argomento è complicato e non saprei da dove cominciare..
be intanto la premessa: io sono una guida, son quello che tanti locals della mia zona (magari non io in particolare ma ll categoria) prende come capro espiatorio di tutti i propri mali....
premesso questo devo dire che innanzitutto l'enduro per me è a tutti gli effetti una risorsa turistica e che deve essere sfruttata.
Io abito in liguria, nella mia zona ci sono centinaia di migliaia di km di sentieri, mulattiere, strade e spesso è facile girare per km senza incontrare anima viva... eppure ogni tanto salta fuori il comune, il tesserato cai, l'appassionato di passeggiate, il ciclista di turno che si lamenta di qualcosa di non ben definito, additando tutti gli enduristi come un cancro da estirpare....
mi chiedo: ma in sardegna allora?? cos'e', uno stato indipendente?
Alcuni di voi sono venuti con me, ebbene, in tutti i ns giri, quanta gente abbiamo incontrato? poca, pochissima.
E le guide sono davvero il male di tutti gli enduristi? io penso di no, penso che quelle professionali (anche se in realta purtroppo non si riesce ancora a far si che venga riconosciuta come figura) possano fare solo bene all'enduro:
i) perchè conoscono bene il territorio leggevo da qualche parte che la protezione civile lazio ha un gruppo di enduristi che ha utilizzato anche per recuperare gente dispersa
II) perchè conoscono bene la realtà locale
III) perchè potrebbero essere un anello di congiunzione tra il popolo degli enduristi e la comunità
Ovvio ci va un po' di cervello, la guida che si porta dietro un gruppo in una zona "sensibile" e non rispetta alcune semplici regole, beh, tanto furba non è perche si tira la zappa sui piedi.
E sfruttare questa risorsa è un male? per me no, provate a chiederlo ai vari locali o alberghi che riempiamo nei giri....E' solo un modo come un'altro per cercare di portare TURISTI in zona.
discorso che avevo cercato di affrontare dalle mie parti (basso varesotto)
la fmi non protegge per nulla i motociclisti, o non ha potere o non lo vuole far valere. Mentre le categorie che hai citato sembrano gli unici che tengono all'ambiente.
io ci avevo provato con il comune ad organizzare una cavalcata abbinata alla festa del paese, attiri gente=soldi, ma il discorso non è, purtroppo, sufficiente; ho provato, prendendo spunto da esempio di un mc siciliano, di garantire il ripristino del tracciato e di pulire anche zone boschive rese discariche a cielo aperto.
La risposta è stata naturalmenente negativa.
Andando a fondo nell'argomento con un assessore di mia conoscenza, è scaturito che il problema maggiore non sono tanto gli ambientalisti, ma bensì i contadini/agricoltori/possedenti terrieri.
Questa gente ha, purtroppo, una forte influenza nell'opinione pubblica di paese e genererebbe quindi una serie di lamentele anche da parte di chi non ha mai frequentato un bosco.
lamentele della gente=meno voti
adesso, essendomi trasferito, il discorso è decaduto ma, secondo me, una soluzione, alquanto difficile, potrebbe essere cercare una colaborazione con queste categorie "lamentose".
arduo compito, perchè loro (la maggiorparte) vedono le moto come il diavolo, e difficilmente vogliono collaborare per la scelta del percorso ed il suo ripristino.
purtroppo però vedo, per ora, solo questa soluzione: collaborare
ps: nella mia stessa zona si organizza ogni anno la green pistons: naturalmente non è ben vista dalle categorie sopra citate ma, non so come, nè per grazia di chi, la riescono ad organizzare, lasciando per tutto il tracciato canali da pista da cross.
pps: bravo wave ottima discussione