Dopo 4 anni e mezzo a girare su un'ambulanza 118 penso di poter dire qualcosa in merito
Allora, andiamo con ordine, la PRIMA cosa da fare è rendersi conto che
SE NON SI SA COSA FARE, E' MEGLIO NON FARE NIENTEnessuno vi accuserà mai di omissione di soccorso, fermatevi, contattate il 118 ma se non siete sicuri di quello che fate NON TOCCATE NIENTE. Salvo ovviamente i casi di pericolo immediato di vita (ad esempio l'auto che sta prendendo fuoco), in questi casi tutto il resto passa in secondo piano.
Contattate il 118 ed accertatevi immediatamente di tre cose fondamentali: ovvero che l'infortunato sia
COLLABORANTE (che non vuol dire che vi aiuta ad alzare la moto
ma che risponde alle domande ed è in grado di "connettere")
SVEGLIO (facile da valutare, ma attenzione, sveglio non vuol dire necessariamente collaborante, potrebbe anche non essere lucido)
IN GRADO DI RESPIRARE DA SOLO E CON BATTITO CARDIACO (se il paziente è incosciente potete valutarlo appoggiando un'orecchio al torace, o osservandone il movimento, o se sapete come e dove si prende, controllando il polso radiale o carotideo, se riuscite contate anche le pulsazioni al minuto, potrebbero essere utili al centralinista del 118)
Una volta che vi siete assicurati di questo, se il paziente è collaborante, o sveglio, chiedetegli tutte le informazioni che potete ottenere (anche le domande più stupide), da un lato serviranno a tenerlo sveglio e presente, dall'altro potrebbero essere utili al centralinista del 118 che resterà in linea con voi fino all'arrivo dell'ambulanza.
Come già scritto NON TOGLIETE IL CASCO; la manovra per toglierlo è complessa e viene fatta (dall'equipaggio dell'ambulanza) da TRE PERSONE che lavorano in sincrono, quindi evitate improvvisate.
Potete, anzi è consigliato, aprire la giacca, slacciare la cintura dei pantaloni, il colletto, i polsini e qualsiasi altra cosa costrittiva, anche la fascia del paraschiena, ma non cercate di muovere l'infortunato. Se questo cerca di farlo da sé cercate di convincerlo a restare fermo. Ovviamente se decide di alzarsi evitate di tirargli un cartone per farlo stare sdraiato
Una cosa di cui pochi sono al corrente, nella malaugurata ipotesi di dover praticare respirazione e massaggio cardiaco, gli ultimi protocolli prevedono di TRASCURARE LA RESPIRAZIONE a favore del massaggio, quindi, iniziate a pompare come dei forsennati (la tecnica la trovate su un miliardo di siti, non sto a spiegarla qui), senza preoccuparvi di insufflazioni, espirazioni e roba del genere. Mantenere il circolo sanguigno è più importante che mantenere la ventilazione, e l'azione stessa del massaggio cardiaco fa gonfiare e sgonfiare i polmoni quel tanto che basta da dare una ventilazione sufficiente. Se anche vi sembra che il massaggio non abbia effetto, continuate a pompare finchè non arriva l'ambulanza o un medico vi dice di smettere.
In caso di emorragia la cosa migliore da fare è costruire una "compressa" (maglietta piegata, fazzoletto o qualcosa di simile) ed esercitare una forte pressione sul punto interessato, il laccio emostatico (soprattutto quelli improvvisati) possono essere molto pericolosi. Se per caso decideste di usare qualcosa come laccio, evitate ASSOLUTAMENTE lacci sottili, usate una cintura larga, un foulard arrotolato, una sciarpa a monte della ferita, annodate e stringete, ma non dimenticatevi due cose, la prima è controllare A CHE ORA ESATTA VIENE APPLICATO IL LACCIO, la seconda è ALLENTARLO OGNI 10-15 MINUTI anche a costo di perdere un po' di sanque, questo per non rischiare cancrena o ristagno di tossine nell'arto infortunato. Quando arriverà l'ambulanza vi verrà chiesto da quanto tempo avete messo il laccio, dovete essere in grado di dirlo con la migliore approssimazione possibile.
Per quanto riguarda fratture e cose simili, di fatto senza preparazione specifica è meglio non fare nulla se non cercare di tenere immobile l'arto o la parte, non cercate di riallineare fratture scomposte o ridurre quelle esposte, sono procedure che richiedono preparazione specifica.
Queste sono le prime tre cose che vi verranno chieste dal centralinista del 118