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LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 14 mag 2009, 15:34
da corry
Non ricordo dove l'ho visto, ma ... se l'ho salvato è perchè ne valeva la pena.
L'ho ritrovato tra i " file " sul PC del lavoro ...
Un consiglio : il testo è un pò lungo; conviene stamparselo e leggerlo in posto dove nessuno " vi rompe " per un pò ... fate voi dove !
Io l'ho letto sulla tazza del W.C. !!!

Buona lettura !

" Negli ultimi centonovanta chilometri ha parlato al cellulare con la sua amica del cuore, senza spendere soldi perché hanno accumulato entrambe crediti infiniti coi punti della crema dopo sole e acquistando centinaia di profumatori da auto.
Lungo questi centonovanta chilometri non si è accorta di averne fatti almeno dieci in più solo coi cambi improvvisi di corsia, uno zig zag dovuto al fatto che deve cercare le gomme da masticare nella borsa, grande come un pozzo, costosa come una chirurgia estetica, e per via del fuma-fuma.
Intere Province sono state messe a rischio di incidente.
Non si è nemmeno accorta che un paio di TIR dietro di lei si sono agganciati tra loro per evitare di stritolarla dentro le lamiere della carrozzeria della sua auto. Una di quelle macchinette trandy, versione " D.J."
Due TIR agganciati e contorti in autostrada, come serpi in amore, bloccano l’Italia per decine di ore.
Lei non s’è accorta di nulla, stava parlando del Grande Fratello.
Arriva al cartello che avverte che mancano 1000 mt. al casello.
Ha un lampo, sa che sta per succedere qualcosa, deve interrompere la comunicazione con l’amica che però è nel mezzo della narrazione di una storia con un tipo.
700 mt. al casello, le scappa la pipì da prima del pauroso incidente scampato senza nemmeno averne avuto percezione. Le scappa tanto.
500 mt. al casello.
Sa che deve smettere di parlare e prepararsi perché deve succedere qualcosa.
Saluta in fretta l’amica, si richiameranno dopo.
Rallenta, vede in lontananza una costruzione che le blocca la strada, righe colorate in terra, cartelli gialli, blu, luci accese, X rosse, disegni di ruotine e quadretti sui cartelli bianchi, enormi T gialle su altri.
Panico, le viene un po’ da piangere ma si trattiene.
La macchina si avvicina alla muraglia, è circondata da altre auto, furgoni, camion enormi. Colpi di clacson, frena ancora.
Poi capisce.
Ci sono tanti corridoi e auto in fila. In alcuni corridoi le auto passano senza fermarsi, non pensa sia roba che possa fare anche lei. Pensa che quelli siano passaggi di servizio, per addetti all’autogrill o altro.
Botta di culo !
Tutto a destra c’è una corsia molto larga e libera, con traversone da paura passa da tutto a sinistra a tutto a destra.
Un furgone e un Tir si uniscono in abbraccio quasi mortale ma all’ultimo la giustizia del cielo ci mette una pezza e si evita una tragedia di due famiglie distrutte.
Rallenta ancora e si infila in quella corsia libera.
Non c’è nessuno.
Si affianca al casello.
Chiuso, nessuno.
La sbarra davanti a lei è abbassata.
Aspetta.
Arriveranno, no ?
Leggero dispetto.
Dietro di lei non arriva nessuno, non se ne accorge.
Aspetta.
Sguardo in avanti, la radio manda Lenny Kravitz e Cristina Aguilera.
Piacciono tanto.
Aspetta.
Di colpo, si spazientisce. “ Insommaaaa, cazzoooo! ”... dà una botta al clacson.
Niente.
Arriva nessuno.
Abbassa il finestrino.
Sbuffa verso la tendina nera del casello, immobile.
All’orizzonte si dileguano nel calore tremolante tutte le auto, i TIR, i furgoni le moto che hanno passato la barriera.
Lei invece è ancora lì.
Il motore in moto, al minimo, condizionatore a manetta, finestrino aperto.
Il motore riceve poco olio, è vicino al grippaggio, la marmitta catalitica arriva a seimila gradi, il condizionatore fa una pozzetta d’acqua sotto l’auto. Le ventole girano a tutta.
Suona ancora il clacson.
Niente.
Poi, arriva una voce,metallica. L’interfono le parla: “Signora, quello è il casello dei trasporti eccezionali, torni indietro!”
Panico. “Cazzoooo, che stronzi, cazzoooo...!” Sbuffa incazzatissima.
Mette la retro, si guarda indietro, molla la frizione di colpo, si spegne il motore con un singulto. La ventola gira al massimo dei giri, pronta al decollo.
Le viene un po’ da piangere, pensa al suo ex. “Cazzoooo...”
Riavvia il motore, piangina, rificca con violenza la retro ma inserisce la quinta e si ferma di nuovo. Stringe i denti: “Czzo, czzo, czzo...” Le extension dei capelli le cadono davanti al viso. Comincia a sudare un po’. Appena appena. Lo sente dalle ascelle.
Finalmente si muove, fa la retromarcia lentamente, un po’ di storto e finisce di traverso all’imbocco della corsia per trasporti eccezionali.
Tutto il flusso dell’autostrada arriva dalla sua sinistra.
La successiva corsia è chiusa, la seguente è aperta. Si infila dentro. La sbarra è abbassata. Si ferma. E’ in panico. La pipì preme un casino.
Dietro di lei arriva una macchina enorme, si ferma, fa i fari, suona, lei guarda allo specchietto e fa segni incomprensibili all’altro. Arriva una terza macchina.
Fermi in tre.
Suonano in due.
Lei tira su il finestrino, le cola un po’ rimmel da una parte. Una voce metallica le parla.
Spegne la radio, da un colpo ai tergicristalli che impastano gli insetti morti a tutta manetta.
Apre il finestrino.
La voce le parla: “Cosa succede?”
“ Non lo so, non si apre la sbarra, che devo fare ? ”
La voce trema tra le labbra e la gola.
Intanto la prima macchina dietro di lei suona il clacson, giusto per metterle fretta.
La corsia di sinistra è riservata al Telepass e i camion passano facendo un frastuono pazzesco, lei sente male la voce metallica.
Signora, ha il telepass ?
“ No ! ”
Adesso piange.
Pensa: “ Stronzi...”
Il tipo dietro se ne sta andando in retromarcia, imprecando, lei lo imita.
Altra retro.
Motore a manetta.
Non si accorge che intanto l’addetto le ha alzato la sbarra dopo averle dato delle altre istruzioni.
Un improvviso vuoto di traffico che pare sospetto le consente di entrare in una corsia libera, non vede che è a pagamento automatico. Nessun omino di servizio.
Il panico risorge come un conato.
Che ne sa lei di tutti ‘sti stronzi che mettono gli sportelli elettronici dappertutto !
Tutte le volte che andava in autostrada, pagava il papi quando era piccola, o i fidanzati quando è entrata nell’età del fare l’amore.
Che ne sa lei di caselli, Telepass, barriere, Viacard e altre stupidaggini.
Intanto Fabio Volo legge una poesia alla radio e lei se la perde per via dell’agitazione.
Ora è a fianco della macchina elettronica.
Forse troppo in centro alla corsia, forse le serve il braccio di un gorilla per arrivare ai tasti e allo sportello del denaro.
A destra e a sinistra i camion passano sferragliando nelle corsie Telepass, un frastuono della madonna.
“ Introdurre il biglietto ! ”
Molla la frizione , ma c’è la marcia dentro, il motore si spegne facendo fare un salto in avanti alla macchina.
Quei venti centimetri che non la fanno arrivare ai tasti, rimasti troppo indietro.
“ Introdurre il biglietto ! ”
“ Si, cazzooo...un momento...dov’è la borsa ? ! ”
Tira su col naso.
Dietro di lei arriva un TIR lituano.
Marmitte personalizzate.
Al minimo fa il rumore del temporale.
“ La borsa... cazz...”
“ Introdurre il biglietto ! ”
Cerca il portafogli, il panico decolla verticale.
Due cellulari finiscono sul tappetino D&G.
Prende dieci euro e li infila nella fessura riservata ai biglietti.
La fessura sputa indietro la banconota e dichiara: “ Introdurre il biglietto ! ”
“ Il biglietto ? Madonna ... il biglietto....’ fanculo...”
Apre la borsa ma c’è troppo casino là dentro.
“ Introdurre il biglietto ! ”
“ Un attimo, Gesù santo ! ”
Lo cerca nel cassettino porta oggetti ma non c’è, salta fuori una spazzola però, poi si ricorda che l’ha ficcato tra tetto e parasole.
Si tira su e dà un’altra botta al tergicristallo che riparte a manetta sgrattuggiando le croste di insetti morti. Impreca e rimette a posto la leva.
Agguanta il parasole e le cade un vecchio Arbre Magique alla vaniglia mezzo cotto dal tempo, le si sbriciola in grembo.
Trova anche il biglietto.
“ Introdurre il biglietto ! ”
Abbassa il finestrino, ma la macchina è troppo lontana dallo sportello automatico.
Digrigna i denti.
E adesso ?
In due secondi deve decidere fare manovra o scendere dalla macchina.
Ci pensa, le lacrime le lucidano gli occhi.
“ Introdurre il biglietto ”
Dietro di lei il lituano, che ha capito tutto, dà dei colpi di acceleratore, un serraglio di leoni affamati. Tanto è scarico, ha tempo.
Le ventole dei mezzi girano a tutta forza.
Scende dalla macchina.
Appena scesa un vento pazzesco, che per l’effetto Venturi aumenta di velocità, le devasta i capelli e le strappa di mano il biglietto tenuto con le sue ditine profumate.
Urla di rabbia e imprecazioni che non usava dai tempi delle medie.
Per fortuna sua il biglietto viene sbattuto contro lo sportello aperto e ricade in terra, tremando, tra i suoi piedi. Un vuoto di vento, lo lascia lì. Lo raccoglie. L’asfalto unto e bisunto le rompe un’unghia finta. E via trenta euro che se ne vanno.
“Introdurre il biglietto!”
“Maledetta elettronica, ma non potevano mettere un deficiente qualsiasi invece di ‘sti cosi?
“Introdurre il biglietto!”
Infila il biglietto, nella fessura giusta.
Tira vento forte.
“Introdurre il denaro o la tessera!”
Rientra nell’auto, in ginocchio sul sedile cerca il portafogli mezzo aperto, il lituano si gode il panorama del perizoma celestino che esce spremuto dai vita bassa ... “ Introdurre il denaro o la tessera ! ”
“ Un momento cazzoooo...! ” ... escono un po’ di carte e una tessera di plastica, prende dieci euro esce e li infila nella fessura giusta.
L’effetto Venturi crea un nuovo furioso attacco di Bora.
“Ha qualche problema ! ”
Un addetto dell’autostrada si rende conto che dentro alla galleria del vento c’è un intoppo.
“ No...cioè...si... adesso ho fatto.
“ Introdurre il denaro o la tessera ! ”
Non capisce che l’importo è superiore ai dieci euro, mancano due euro e venti.
Quando comprende quello che l’esattore elettronico chiede, impreca di nuovo, rientra nell’auto e cerca le monetine. In ginocchio, i capelli sugli occhi.
Stesso panorama.
Il lituano vorrebbe fare fare conoscenza con la signorina, per creare l’ambiente migliore gioca con l’acceleratore, inserisce il booster perché è di animo truzzo.
Pensa che le piacerà la maschialità di certe scelte stilistiche lituane.
Il camion ruggisce, addirittura si alza sugli ammortizzatori.
Lei riemerge dall’auto ... “ ’Fanculo anche al camion, [censurato]...” infila le monete nello sportellino, mentre una Tramontana le sta mettendo i capelli sul Tagadà.
Puzza di scarico diesel.
Lei rimane in piedi, in bilico sui tacchi a spillo dei sandali che affondano in un centimetro di morchia di idrocarburi, tra lo sportello e l’auto pronta a un’altra bizzarra richiesta della voce elettronica.
“ Arrivederci ! ”
Si alza la sbarra.
E’ finita.
E’ libera.
Sale in macchina, la gonna le va su e i pezzetti di Albero Magique alla vaniglia si attaccano alle cosce, pizzicano, gira la chiave, avvia il motore, bella accelerata rabbiosa, mette la marcia ... la terza !
Non se ne accorge per via della foga, e poi le lacrime non le fanno vedere bene il pomello delle marce.
Sbaglia.
Molla la frizione e il motore si spegne.
L’auto fa un balzo.
Il lituano ne ha le balle piene, si attacca alle trombe lituane e spara un barrito spaventoso.
“ EBBASTAAAAA !...CAZZOOOO... ”
L’auto riparte.
Finalmente.
Può piangere in pace.
Fabio Volo mette su una musica romantica, di quelle che fanno piangere anche un lituano truzzo.
Le scappa la pipì.
Piange.
In ordine sparso."

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 14 mag 2009, 16:26
da leoda
posso ucciderla?

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 14 mag 2009, 19:41
da icelico
leoda ha scritto:posso ucciderla?


Posso aiutarti?

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 15 mag 2009, 13:58
da superpippo
mamma mia... me sento come il camionista lituano
me so saliti i nervi solo a leggere!!!!!!!!!!

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 15 mag 2009, 14:22
da jenk
:shock:

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 15 mag 2009, 17:57
da sangiuit
eh... quante ce ne sono.... :roll:

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 15 mag 2009, 18:29
da saso
sta storia ma fatto incakkiare :evil:

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 18 mag 2009, 13:01
da Eddy
il camionista era parmigiano non lituano.... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Re: LEI in Autostrada ...

MessaggioInviato: 18 mag 2009, 13:38
da Drake
:lol: :lol: nn ci sono più gli uomini di una volta... il camionista poteva scendere e darle una mano... no??? poi magari chiuderle la testa nel finestrino e visto che aveva aspettato 20 minuti per i comodi della signorena... lei poteva aspettare un 20 minuti i comodi del lituano... :D