Targhe fotocopiate - Non sono un falso
Inviato: 13 gen 2012, 21:34
Tre motociclisti multati dalla Forestale per la targa fotocopiata fanno ricorso al Giudice di pace che dà loro ragione
La vicenda è partita nel Veneto nella scorsa primavera, quando, durante un controllo lungo gli argini del Brenta, gli agenti del Corpo Forestale di Bassano del Grappa hanno fermato un gruppo di enduristi, elevando loro sanzioni amministrative per 9.000 euro e sequestrando una delle moto. L'accusa: avere riprodotto abusivamente le targhe. Insomma il classico caso delle targhe fotocopiate.
Solo che stavolta, Eric Rebellato, Manuel Bortolazzo e Paolo Ros, gli enduristi fermati, non si sono dati per vinti e tramite l'avvocato Nicola Salvestrin, di Asolo, hanno presentato un ricorso al Giudice di pace il quale ha dato loro ragione. L'avvocato ha evidenziato che è usanza fra gli enduristi sostituire la targa con una fotocopia per evitare di danneggiare o smarrire l'originale. Il giudice Giorgio Dioli, pur sottolineando che si tratta di "usanza riprovevole in quanto irregolare", ha stabilito che "la targa in questione non è da considerarsi prodotto abusivo e realizzato in violazione del monopolio statale" e ha accolto il ricorso dei motociclisti annullando i verbali emessi dal Corpo Forestale dello Stato. Quindi nessuna violazione e moto dissequestrata.
Una sentenza che farà discutere, perché fino ad oggi l'uso della targa fotocopiata è sempre stato considerato una grave violazione in quanto implicava il reato di falsificazione. In pratica era meglio viaggiare con i numeri della targa scritti a mano sul parafango, piuttosto che utilizzare la targa fotocopiata.
Da oggi le cose potrebbero cambiare, in quanto questa sentenza rappresenta un precedente a cui molti altri fuoristradisti potrebbero fare riferimento in ricorsi analoghi. Rimane il fatto che quello della targa, rimane uno dei problemi all'ordine del giorno per la pratica del fuoristrada e la FMI sta lavorando per risolvere questa situazione con la propria Commissione Normative Fuoristrada.
fonte xoffroad.it
La vicenda è partita nel Veneto nella scorsa primavera, quando, durante un controllo lungo gli argini del Brenta, gli agenti del Corpo Forestale di Bassano del Grappa hanno fermato un gruppo di enduristi, elevando loro sanzioni amministrative per 9.000 euro e sequestrando una delle moto. L'accusa: avere riprodotto abusivamente le targhe. Insomma il classico caso delle targhe fotocopiate.
Solo che stavolta, Eric Rebellato, Manuel Bortolazzo e Paolo Ros, gli enduristi fermati, non si sono dati per vinti e tramite l'avvocato Nicola Salvestrin, di Asolo, hanno presentato un ricorso al Giudice di pace il quale ha dato loro ragione. L'avvocato ha evidenziato che è usanza fra gli enduristi sostituire la targa con una fotocopia per evitare di danneggiare o smarrire l'originale. Il giudice Giorgio Dioli, pur sottolineando che si tratta di "usanza riprovevole in quanto irregolare", ha stabilito che "la targa in questione non è da considerarsi prodotto abusivo e realizzato in violazione del monopolio statale" e ha accolto il ricorso dei motociclisti annullando i verbali emessi dal Corpo Forestale dello Stato. Quindi nessuna violazione e moto dissequestrata.
Una sentenza che farà discutere, perché fino ad oggi l'uso della targa fotocopiata è sempre stato considerato una grave violazione in quanto implicava il reato di falsificazione. In pratica era meglio viaggiare con i numeri della targa scritti a mano sul parafango, piuttosto che utilizzare la targa fotocopiata.
Da oggi le cose potrebbero cambiare, in quanto questa sentenza rappresenta un precedente a cui molti altri fuoristradisti potrebbero fare riferimento in ricorsi analoghi. Rimane il fatto che quello della targa, rimane uno dei problemi all'ordine del giorno per la pratica del fuoristrada e la FMI sta lavorando per risolvere questa situazione con la propria Commissione Normative Fuoristrada.
fonte xoffroad.it