da klw » 29 apr 2011, 17:23
Un tema che mi pare nessuno abbia ancora affrontato è la conseguenza a lungo termine della nostra dipendenza energetica da altri Paesi.
Quello che un governo deve fare è pensare a mettere in sicurezza il proprio Paese anche nel lungo periodo e nei casi più improbabili.
Oggi viviamo un periodo di stabilità in Europa, abbiamo buoni rapporti con la Russia fornitrice di gas, con la Libia (gas e petrolio) e compriamo sul mercato il petrolio estratto in Medio Oriente e in Venezuela.
E' possibile che un domani i rapporti con qualche nostro fornitore volgano al peggio? Che scoppi una guerra che ci veda coinvolti direttamente e non su richiesta ONU? Sicuramente si. La storia insegna e già oggi vediamo tante piccole fibrillazioni che vengono ricondotte a normalità più per interessi economici che per convinzione.
Ovviamente ci si augura che questi eventi nefasti non abbiano mai a verificarsi, ma un Paese deve mettersi in sicurezza rendendosi autosufficiente almeno per quello che riguarda energia, telecomunicazioni e trasporti (servono anche capacità di produrre cibo e disponibilità di acqua, ma almeno in questo l'Italia non ha problemi).
Al momento noi compriamo materie prime per la produzione di energia dall'estero, oltre a una quantità di energia già trasformata.
E' stato già notato che le fonti rinnovabili potrebbero (e dovrebbero) essere sfruttate di più e meglio, ma che comunque da sole non sono sufficienti.
E' un fatto che allo stato attuale delle cose solo una certa (elevata) quantità di centrali nucleari possano renderci autosufficienti, anche se il materiale radiattivo dovremmo comunque comprarlo.
Per tutto questo sarei portato a dire SI al nucleare.
Però...
- non posso non tenere conto che non mi fido di chi sceglie i siti per la costruzione di centrali e quelli per lo stoccaggio;
- meno ancora mi fido di chi dovrà fare progetti a prova di super-terremoti e manutenzione;
- non mi fido neanche a dare il via ai lavori con la concreta possibilità che un governo di diverso colore un domani chiuda il progetto prima ancora di metterlo in esercizio, peraltro film già visto, con conseguente perdita di tempo e di soldi (nostri);
- temo che ormai sia tardi per cominciare a costruire centrali nucleari. Sono assolutamente ignorante, ma credo che il treno sia stato perso nel 1986. Oggi mi pare che siamo in quella fase di mezzo in cui il nucleare è vecchio e "prossimo" alla fine ma ancora non abbiamo un valido sostituto, anche se forse siamo "prossimi". Uso le virgolette perché si parla sempre di diversi anni, forse 10 o 20, chissà.
Il tema diventa quindi difficilmente valutabile da un normale cittadino come me, servirebbe un'analisi molto seria delle tecnologie attuali, di quelle raggiungibili a breve termine, della loro efficacia e dei costi di produzione e gestione e solo con tutti questi elementi si può veramente dire se oggi il nucleare è una soluzione necessaria per mettere in sicurezza l'Italia da rischi futuri, ovvero se è preferibile rischiare ancora qualche anno, investire in ricerca e puntare a qualcosa di nuovo (es. fusione a freddo, idrogeno).
Io onestamente oggi non potrei dire SI o NO con piena cognizione di causa.
Chiudo sul discorso tanto bello quanto ipocrita sulla riduzione dei consumi. Non me ne vogliate ma a far proclami siamo bravi tutti, mentre a dare il buon esempio noto tante difficoltà in più.
Bene la produzione di mezzi meno affamati di energia, e si faccia sempre di più su questo punto, ma il fabbisogno energetico crescerà sempre di più a prescindere. Aumenterà perché aumenta il benessere medio della popolazione mondiale (pensate alla Cina, India, Brasile, ecc) e quindi i consumi, tra cui il materiale elettronico. Per lo stesso motivo, ma in misura minore, crescerà anche il nostro fabbisogno.
Si potrebbe ridurre il fabbisogno invece di aumentarlo, magari solo in Italia tanto per restare in casa nostra? Si, in teoria. No, in pratica.
No, perché nessuno vuole rinunciare a una comodità acquisita (aria condizionata, uso dell'automobile, gadget elettronici, ecc). Consumiamo meno solo ed esclusivamente se costretti, per esempio dalla crisi economica.
Poi tutti dicono di avere il pollice verde, che fanno la differenziata, che guai a consumare più energia del necessario, però quando vado in ufficio fanno a gara a chi ha la stanza più calda (tanto non pago io), quando vado in strada vedo quasi tutte automobili con una sola persona a bordo e guai a usare il servizio pubblico, e via dicendo.
Per favore, ditemi tutto e il contrario di tutto ma risparmiatemi questa insopportabile iprocrisia. Gli italiani sono egoisti, ha scritto qualcuno, dimenticando però che siamo NOI gli italiani, compreso lui, compreso me.