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I NOSTRI PIATTI TIPICI

Tutto... proprio tutto quello che non ha sezioni dedicate.

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Gherardo
 
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Re: I NOSTRI PIATTI TIPICI

Messaggioda Gherardo » 16 apr 2009, 7:18

A parte:

1) i "leggerissimi" piatti della tradizione romana:
- rigatoni con la pajata
- cacio e pepe
- carbonara
- trippa
- coda alla vaccinara
- frattaglie
nelle quali mi esibisco spesso

2) il motto del mio motoclub "virtuale":
IRI - Internet Riders of Italy
"Piano, ma pieni"
http://www.internetriders.org/iriweb/

... a parte tutto cio', dicevo, mio figlio fa il CUOCO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

:P :P :P :P :P :P
Buona strada!
Gh & Humphrey

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inigo
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Re: I NOSTRI PIATTI TIPICI

Messaggioda inigo » 16 apr 2009, 10:24

STO PER SVENIRE PER ECCESSIVA ACQUALINA!!! :?
FAMEEEEEEE!!!
Cos'è il genio??

proud to be diversamente settentrionale , diversamente veloce e diversamente a dieta

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tocram
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Re: I NOSTRI PIATTI TIPICI

Messaggioda tocram » 16 apr 2009, 12:07

from Pavia

- Miccone pavese
L' impasto è duro, ossia con solo il 35/40% di acqua:in tal modo il pane potrà mantenersi a lungo fragrante in zone con clima tanto umido

- Salame di Varzi.
Uno degli insaccati più tipici di carne cruda di suino lavorato nel nord Italia è il salame di Varzi. E'ottenuto dalla macinazione a pasta grossa di carne e grasso suino, con l'aggiunta di sale,pepe nero in grani,noce moscata e aromatizzato con un infuso di aglio e vino rosso . Viene insaccato in budello legato stretto. Il peso non è inferiore ai 700 g. Durante Il periodo di stagionatura, minimo 6-7 mesi, le muffe ricoprono il budello. Al taglio si presenta di un colore rosso vivo inframmezzato dal bianco del grasso. E' un tipico insaccato della Valle Staffora.
- Pancetta
La fattura è semplicissima e tende a valorizzare il gusto intrinseco delle carni dei suini lombardi e i profumi dovuti all’ambiente della lunga stagionatura
- Coppa
La coppa, ovvero l'omonima parte del maiale (il muscolo sopra al collo) salata, insaccata e conservata a crudo, che si fa nell'Oltrepò pavese è molto diversa da quella piacentina

- Risotto al salto
per la serie non si butta via niente, se non avete finito il risotto a pranzo, alla sera mettetelo in padella con un filo d'olio, cosi che venga bello dorato. Va benissimo il classico riso giallo e il risotto ai funghi
- Zuppa alla pavese
La zuppa alla pavese prende nome da un episodio che vide protagonista il Re Francesco I° che durante la battaglia di Pavia sollecitò una contadina per un frugale pasto.

- Gallina ripiena
La gallina, come tutti gli animali da cortile, è stato un cardine della cucina tradizionale contadina dell'Oltrepò tanto che, insieme ai ravioli, era il piatto tradizionale delle festività più importanti
- Faraona
Arrosto o ripiena al forno, è uno degli elementi che compongono il secondo di arrosti misti di animali da cortile tipico di tutte le aree contadine; considerato uno dei piatti dei giorni di festa, la faraona era tradizionalmente servita insieme a tacchino, oca, gallina, anatra.
- Funghi
Oltre ai classici porcini di alta collina, l’Oltrepò è ricco di chiodini detti “vuncei” molto usati nei risotti e con la polenta; è ormai raro, invece, trovare le “loffe”, funghi tipici del periodo vendemmiale che crescevano nelle piane interfilari dopo la raccolta delle barbabietole.

- Torta del paradiso
Creata nel 1878 da Enrico Vigoni, è la più classica delle torte casalinghe, quella che piace a tutta la famiglia.
- Risumata
Dolce altamente energetico ottenuto montando i tuorli con lo zucchero e aggiungendo il vino bianco aromatico fino ad ottenere una consistenza bevibile (è tipo zabaglionne CONSIGLIATA ALGI SPORTIVI :appoggio: )
- Schita
Acqua, farina, strutto e latte: è la ricetta della “schita”, frittella che accompagnava i salumi locali.
- Castagne
Se ne trovano molte nell’Oltrepò pavese montano. Un alimento da sempre presente nella tradizione gastronomica oltrepadana, vengono usate nella preparazione dei dolci (la “patona”, una sorta di castagnaccio), ma anche nelle paste ripiene.
- Ciambelle/Ciambellone
Dette anche "brasadè", costituiscono il dolce tipico della zona; ogni comune ne vanta l’invenzione e l’originalità della ricetta. Le più conosciute sono le ciambelle di Mornico – ottenute con impasto per dolci non lievitato – e quelle di Broni, preparate con un impasto di pane leggermente dolcificato e, una volta ben cotte, chiuse ad anello. Si conservano diversi giorni. Un tempo le bambine le portavano come collane. Il "brasadlö" è invece il ciambellone, solitamente con uvetta.

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