Nome Phillip Island Gran Prix Circuit
Sede Philip Island - Australia
Edizioni disputate 19
Giri gara 27
Lunghezza circuito 4,400 km
Numero curve 12
Lunghezza gara 120,1 km
Giro record 1’ 28” 108
Velocità massima 348 km/h
Detentore record Marc Marquez (2014)
Si trova nella regione Victoria ed è uno del GP più scenografici: la pista si sviluppa su un terreno ondulato e arriva sul ciglio della scogliera offrendo una meravigliosa vista sull'oceano. Il circuito permane è stato costruito nel 1956, ma fin dagli anni 20 in questa zona si disputavano gare automobilistiche, mentre è del 1931 per la prima competizione motociclistica. Phillip Island cadde in disuso alla fine degli anni '70 e solo nel1985 vennero avviati i lavori di restauro e modernizzazione, grazie a un finanziamento statale di 5 milioni di dollari australiani. Il Gran Premio d'Australia si svolge qui dal 1997, la pista è lunga 4.448 m ed è caratterizzata da un continuo susseguirsi di curve veloci e di ampio raggio (in tutto sono 12), senza staccate particolarmente insidiose, l’unica degna di nota è quella della curva 4, si arriva a 270 km/h e si rallenta fino a 110 km/h. L’unico rettilineo, quello dei box, è piuttosto corto, ma è in discesa e quindi velocissimo. Le temperature rigide e il meteo incerto condizionano spesso lo svolgimento della gara.
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Approfondimentro storia del circuito:
https://www.racingcircuits.info/australasia/australia/phillip-island.html
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MotoGP Starting Grid (InSella):
Tutti in pista subito a Phillip Island
Non c'è pausa per il motomondiale che torna a correre in Australia: Marquez vuole la Tripla Corona, Dovizioso e Petrucci riusciranno a fermarlo? Quartararo insegue la prima vittoria e la supremazia in casa Yamaha
La “tripla asiatica” è la malattia contagiosa che ci porta a vivere tre gare in altrettante settimane, il giro matto della MotoGP che sbarca in Oriente a ottobre, per tornare in Europa solo con il round conclusivo di Valencia. Archiviato il Giappone, Guido Sassi ci porta alla scoperta dell'Australia con MotoGP Starting Grid.
Questa è storia
Il 28 ottobre 2012 Casey Stoner vinceva per la sesta volta consecutiva il gran premio d'Australia di MotoGP: fu anche l'ultimo successo dei 45 di Casey nel motomondiale, alla sua penultima gara prima del ritiro. La superiorità che l'australiano mostrava sulla pista di casa era imbarazzante, il dominio sugli avversari totale. La Honda trovò in Marquez un più che degno erede ma, a vedere come il 93 ha addomesticato la concorrenza, non può mancare un po' di rimpianto per un duello che non abbiamo mai visto tra i due e che forse ci avrebbe regalato più di un'emozione negli anni.
Che numeri
In Thailandia Marquez ha conquistato il titolo piloti, in Giappone quello costruttori. Ora l'obiettivo di Marc si sposta sul mondiale squadre, dove il team Repsol insegue Ducati a soli 17 punti di distanza: Dovizioso e Petrucci guidano con 400 punti, ma l'otto volte campione del mondo è a quota 350, a cui vanno aggiunte le briciole racimolate da Lorenzo e Bradl per altri 33 punti. La missione di vincere la cosiddetta Triple Crown è tutt'altro che impossibile considerando il ruolino di marcia del 93. Al di là del titolo in sé – che ha un valore relativo- il vero obiettivo di Marc sembra quello di annichilire la concorrenza. Portare gli avversari alla rassegnazione di vittoria in vittoria pare il vero target del pilota di Cervera e il piano sembra in qualche modo vicino al compimento.
La novità
Non è una sorpresa, ma Fabio Quartararo ha conquistato matematicamente il titolo di Rookie of the Year in questo 2019 e si conferma anche per la statistiche il miglior esordiente della classe regina. Non tutte le stagioni sono uguali: l'anno scorso il deb Morbidelli in sella a una scorbutica Honda raccolse appena 50 punti, nel 2017 Johann Zarco invece ben impressionò con la Yamaha Tech3. El Diablo è stato capace però di fare meglio del connazionale: con 3 gare ancora da correre i punti sono solo 5 in meno rispetto all'ex pilota Ktm, le pole position 4 contro 2 e i podi 6 contro 3. Fabio è il debuttante di maggiore impatto dai tempi di Marc Marquez e il termine di confronto ormai è proprio quello. Per incorniciare la stagione e renderla speciale come gli esordi di Marc, Lorenzo o Valentino, a Quartararo servirebbe una vittoria. Senza strafare, tuttavia: Casey Stoner nel 2006 iniziò la propria carriera in top class con una stagione senza grossi acuti, per poi dominare l'anno seguente quando si trovò in sella alla moto giusta.
La sfida
Assegnato il titolo piloti e con Dovizioso che per il terzo anno di fila è sulla buona strada per confermare il secondo posto, ad animare il paddock è la corsa interna alla Yamaha per la supremazia in sella alla M1. Il confronto si gioca sull'orgoglio personale e la volontà di attribuirsi la linea di sviluppo della moto che verrà, i protagonisti sono Vinales e Quartararo, con Rossi terzo incomodo. Il Dottore non è lontano a livello di classifica: i punti di distacco da Fabio sono 18, 31 quelli che lo separano da Maverick. Valentino però sta attraversando una crisi tecnica come non ne ha mai passate in Yamaha, mentre Vinales e Quartararo sono tra i migliori, Marquez escluso. Il francese sta recuperando sul compagno di marca con la M1 ufficiale: 5 volte meglio su 7 dalla pausa estiva in poi e 13 punti di svantaggio non sembrano una distanza incolmabile.
Hot Spot
La curva 10 a Phillip Island non ha l'onore di portare un nome famoso e nel sinuoso circuito dell'isola è l'ultima a destra prima che i piloti si riportino sul rettilineo di partenza. Si trova in fondo a una discesa, dopo che le moto hanno scollinato, in arrivo dalle esse 7-8 e dalla Lukey Heights. Non è una curva semplice perché si arriva con le gomme non perfettamente in temperatura sulla parte destra e bisogna prepararsi al deciso cambio di direzione richiesto dalla 11. La 10 è anche una bella opportunità però per chi vuole attaccare: nel 2015 Iannone infilò in un colpo solo sia Rossi che Marquez. Il Dottore aveva sorpassato il 93 in staccata, Andrea riuscì a sfruttare il pertugio per passare prima lo spagnolo all'interno e poi Valentino all'esterno con una manovra da urlo. Pochi giri più tardi Marc nello stesso punto avrebbe regolato Lorenzo per andare a vincere una delle gare più spettacolari degli ultimi 20 anni. Coraggiosi, fatevi avanti!
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Brembo Data (Brembo.com):
Intro:
Il secondo appuntamento del trittico consecutivo è il GP Australia in programma dal 25 al 27 ottobre a Phillip Island (Australia) ed è valido come 17° appuntamento del Mondiale della MotoGP.
Inaugurato nel dicembre 1956, il tracciato ospita la 500-MotoGP dal 1989 e il Mondiale Superbike dal 1990. Situato sull’omonima isola a 140 km da Melbourne, è il circuito più vicino al Polo Sud dell’intero campionato. Nelle ultime quattro edizioni i suoi 38 gradi di latitudine si sono tradotti in temperature piuttosto rigide: nel 2016 e 2019 durante la gara la temperatura dell’aria è arrivata ad un massimo di 13 gradi e nel 2018 non ha superato i 16 gradi.
Per mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia. In caso di precipitazioni i piloti potrebbero invece usare i dischi in acciaio ma a Motegi nel 2017 i primi 9 al traguardo hanno dimostrato che è possibile correre con la pioggia anche con i dischi Brembo in carbonio senza risentirne ma anzi traendo grandi benefici.
Secondo i tecnici Brembo che assistono il 100 per cento dei piloti della MotoGP 2019, il Phillip Island Grand Prix Circuit rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1, valore registrato solo da Assen. Lo stesso punteggio ha ottenuto anche per la Superbike.
L’impegno dei freni durante il GP:
Pur disponendo di 12 curve la pista australiana presenta solo 7 punti in cui vengono utilizzati i freni dalle MotoGP, lo stesso numero delle frenate delle Superbike.
Su nessun’altra pista del Mondiale MotoGP si registrano meno frenate: sono 7 anche a Buriram e a Spielberg. In media a Phillip Island i freni sono usati per 22 secondi al giro, equivalenti al 25 per cento della durata della gara.
Oltre tutto la vicinanza con le gelide acque dell’Oceano Pacifico facilita la dispersione del calore accumulato. La decelerazione media è di 1,07 g ma per 4 delle 7 frenate non supera 1 g.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si sfiorano i 5,9 quintali, il valore più basso dell’intero campionato. Per le Superbike il valore è invece vicino ai 4,9 quintali ma le loro gare sono di soli 22 giri contro i 27 giri delle MotoGP.
Le frenate più impegnative:
Delle 7 frenate del circuito solo una è considerata altamente impegnativa per i freni, un’altra è di media difficoltà e 5 sono light.
Con i suoi 268 metri di spazio di frenata, la prima curva dopo il traguardo è la più dura per l’impianto frenante: le MotoGP passano da 341 km/h a 189 km/h in 3,8 secondi durante i quali i piloti sono sottoposti ad una decelerazione di 1,5 g.
In questa curva la frenata delle Superbike richiede meno tempo (3,3 secondi) e spazio (224 metri) perché le moto sono più lente di una trentina di chilometri. La curva 4 invece si mette in luce per i valori elevati del carico sulla leva del freno (4,5 kg) e la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T che arriva a 9,7 bar.
Parecchi considerando che le MotoGP iniziano a frenare ad una velocità abbastanza modesta, si fa per dire, di 223 km/h e continuano a farlo per 4,8 secondi. La Superbike presenta valori identici tranne per la pressione del liquido Brembo che è parecchio più bassa.
Nelle altre 5 frenate la diminuzione di velocità è sempre inferiore ai 100 km/h e di conseguenza i relativi spazi di frenata non superano mai i 140 metri. Per la curva 9 i freni sono in funzione per soli 2,7 secondi, sufficienti a scendere da 222 km/h a 144 km/h.
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Orari (motogp.com):
l programma è lo stesso, quello che cambia sono gli orari per vivere in diretta l’azione del Pramac Generac Australian Motorcycle Grand Prix non dimenticare che domenica torneremo all’ora solare, dovremo quindi spostare le lancette un’ora indietro.
La conferenza stampa dei piloti aprirà la tappa australiana, giovedì 24 ottobre alle 17:00 locali (08:00 ora italiana). Tra i protagonisti ci sarà Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha MotoGP) che in Australia disputa il suo 400° Gran Premio.
Venerdì, i piloti inizieranno a scaldare i motori per affrontare la prima sessione di prove libere. I primi a scendere in pista saranno i protagonisti della Moto3™ che, dalle 09:00 per i successivi 40 minuti, avranno la pista a disposizione (00:00 in Italia). Seguiranno i piloti della categoria intermedia a partire dalle 09:55, mentre la MotoGP™ sarà impegnata dalle 10:50 (in Italia saranno le 01:50). Sarà di nuovo la Moto3™ ad inaugurare la seconda sessione a partire dalle 13:15 per altri quaranta minuti; toccherà poi alla Moto2™, infine, la classe regina chiuderà la giornata tornano in pista a partire dalle 15:05 (in Italia saranno le 06:05). Venerdì, i piloti della MotoGP™ avranno una terza sessione per provare gli pneumatici.
Il sabato inizierà di nuovo alle 09:00 locali, con la categoria cadetta impegnata in 40 minuti di FP3 prima di lasciare il posto alla Moto2™ ed alla MotoGP™ che scenderà in pista alle 10:50 (in Italia sarà 01:50). La Q2 della Moto3™ inizierà alle 13:00 (quando in Italia saranno le 04:00) e disputeranno subito il Q2. Lo stesso vale per la categoria di mezzo che scende in pista alle 13:30 locali (quando in Italia saranno le 04:30) e, per concludere, troveremo i piloti della MotoGP™ impegnati nella FP4 alle 14:25 (05:25 in Italia) e, a venti minuti dal termine della sessione utile per provare il passo gara, inizierà la battaglia della Q1 seguita dalla qualifica che inizierà alle 15:30 (quando in Italia saranno le 06:30).
Domenica si svolgeranno le gare delle tre categorie. Il warm up inizierà alle 09:40 locali (in Italia saranno le 00:00). Alle 12:00 si spegnerà il semaforo per dare inizio alla Moto3™, alle 13:20 sarà il turno della Moto2™, in fine, alle 15:00 (ore 05:00 italiana).
Potrai consultare gli orari di tutte le sessioni, clicca qui.
Venerdì 25 ottobre:
09:00-09:40 – Moto3™ - FP1
09:55-10:35 – Moto2™ - FP1
10:50-11:35 – MotoGP™ - FP1
13:15-13:55 – Moto3™ - FP2
14:10-14:50 – Moto2™ - FP2
15:05-15:50 – MotoGP™ FP2
15:55-16:15 - MotoGP™ Test pneumatici
Sabato 26 ottobre:
09:00-09:40 – Moto3™ - FP3
09:55-10:35 – Moto2™ - FP3
10:50-11:35 – MotoGP™ - FP3
12:35-12:50 – Moto3™ - Q1
13:00-13:15 – Moto3™ - Q2
13:30-13:45 – Moto2™ - Q1
13:55-14:25 – Moto2™ - Q2
14:25-14:55 – MotoGP™ - FP4
15:05-15:20 – MotoGP™ - Q1
15:30-15:45 – MotoGP™ - Q2
Domenica 27 ottobre:
09:40-10:00 – Moto3™ - Warm Up
10:10-10:30 – Moto2™ - Warm Up
10:40-11:00 – MotoGP™ - Warm Up
12:00 – Moto3™ - Gara
13:20 – Moto2™ - Gara
15:00 – MotoGP™ - Gara
16:45 – MotoGP™ - Conferenza stampa