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La Dakar 2012

Commenti e curiosità dalle competizioni.

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Re: La Dakar 2012

Messaggioda Tomac » 3 gen 2012, 18:02

Al di la delle medie... o delle velocità.....mi aspettavo (come ogni anno) di vedere il "nuovo che avanza".... :roll: invece i primi due (tre con Chaleco....se userà la testa invece di rompersela...) sono di un altro mondo, sembra guidino col pilota automatico inserito ..... qualche anno fa sembrava che Fretignè o Casteau potessero dire la loro...invece (anche a causa di vari infortuni) sembra che si siano esauriti :roll: :roll:

Mah..speriamo, intanto godiamoci la gara... :D
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 3 gen 2012, 18:48

Tomac sono su un'altro pianeta e non vedo nessuno (nemmeno Lopez) che li possa impensierire nella generale, altro discorso sono i successi parziali.
Guarda oggi, Coma sbaglia, Despres gli "rifila" 13' e passa al comado della generale, scommettiamo che ora Coma lo marca e inizia il "gioco" psicologico.

Negli ultimi anni la differenza tra i due l'ha fatta la "fortuna" o gli errori dell'altro.
Quest'anno si giocano la prevalenza nelle vittorie assolute, sono 3 Dakar a testa.
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 3 gen 2012, 18:59

Dakar 2012, 2a Tappa. "Animali" da Corsa. Lopez, Botturi e Aubert
Ancora 800 chilometri, pochi meno, per la seconda tappa della Dakar 2012. Partenza da Santa Rosa de la Pampa ed arrivo a San Rafael


San Rafael, 2 gennaio 2012

Se fa male svegliarsi e scoprire dentro la Dakar il germe della tragedia (non è finita lì, ieri, per il capodanno della 33ma edizione: Luis Soldavini, 37 anni, ed il figlio Thomas, di 11, che sorvolavalano la corsa con un ultraleggero sono precipitati ed hanno perso la vita) fa, invece, veramente bene ritrovare una Dakar intatta sotto il profilo delle aspettative agonistiche che si sono formate nei lunghi mesi della sua infinita istruttoria. A differenza di ogni altra corsa, la Dakar è un obiettivo singolo, unico. Di una stagione intera, a volte di una vita, e per questo i moventi che ispira sono tremendamente importanti. Chiaro: il proposito di tutti è centrare quell'obiettivo, sia esso uno qualsiasi, ma non è mai di bassa lega, o uno commisurato con il proprio potenziale umano e sportivo, già precedentemente espresso, ed in questo caso l'asticella viene posizionata un po' più in alto, o in attesa di divenire manifesto.

I Piloti della Dakar sono "animali da corsa", gente con una marcia in più sotto molti aspetti. Sono caratterizzati da una resistenza fisica ed un potere di concentrazione fuori dal comune, hanno coraggio e quel livello di determinazione che vorremmo avere tutti. Credete, il tempo degli inscoscienti, estrosi ed un po' fuori di testa, che si lanciavano allo sbaraglio, è finito. Oggi il Pilota che parte per una Dakar porta sulle spalle un bagaglio di doti umane, di talento e, naturalmente, psico-fisiche fuori dall'ordinario. Un bagaglio pesante ed esplosivo, la cui miccia è comune, per tutti: la passione per questo genere di corse, per questo Rally.


Francisco Lopez
Francisco Lopez, 36 anni, ha davvero rischiato la vita in Tunisia, neanche un anno fa, ed avrebbe potuto smettere di correre e dedicarsi a qualcos'altro o, in modo meno traumatico, "riciclarsi" come pilota di auto o di Camion. No. La sua passione è correre in moto alla Dakar. Sospeso per mesi tra il poter continuare a correre in moto ed essere obbligato a smettere, "Chaleco" ha perseverato nella preparazione per la Dakar, impegnandosi e sacrificandosi per un obiettivo tutt'altro che certo: riuscire a partire per la sesta volta. Non più obiettivi di gloria ma, semplicemente, come per molti amatori, riuscire ad essere al via. Pochi giorni prima della partenza Francisco ha convocato una conferenza stampa, ed io ho temuto che in quell'occasione avrebbe dato l'annuncio della sua resa. Invece non è stato così. Lopez ha riassunto freddamente la sua situazione, definendola non ottimale. Il recupero non è completo, la preparazione fisica non sufficiente per "reggere" un'intera Dakar. Ma la decisione è stata ugualmente ferma: partire, e monitorare giorno per giorno le sue condizioni. Il primo giorno non contava molto, ma ha finito per essere fondamentale. Tornare a vincere, seppure in una corta speciale come quella della prima tappa, è il visto di ritorno del Pilota, la certificazione che tutto il suo talento è ancora a disposizione. La seconda tappa era, invece, "autentica". Lunghissima, con una speciale velocissima e rischiosa, con un caldo asfissiante. Lopez ha aperto la pista per buona parte della giornata, ha concluso con un eccezionale quarto posto, è secondo in classifica generale. In tre parole: Lopez c'è (e c'è da giurare che ci sarà fino alla fine).


Alessando Botturi
Alessando Botturi, 36 anni. Campione di Rugby, Campione di Enduro. Un fisico colossale, la passione per le gare "dure", estreme, un carattere calmo, semplice e determinato. Il nuovo Team Bordone-Ferrari è nato anche, almeno un po', attorno al Campione di Lumezzane, che non si capacita ancora della fortuna che ha avuto, entrare alla Dakar... dalla porta principale. Dopo due giorni di gara Botturi è il migliore degli italiani, sedicesimo assoluto, ed anche questo è un fatto a cui stenta a credere. Per due volte Alessandro ha dovuto imparare a fare qualcosa di importante, e per due volte è riuscito a farlo bene. Nessun dubbio che cercherà di fare altrettanto la terza volta che riparte da zero. Botturi è spinto da una passione spropositata per questa corsa, è ancora più sognante che "presente", e si rammarica continuamente di non essere ancora pronto per questo genere di corse, di non essere ancora padrone delle necessarie tecniche di navigazione. Però è contento, attento, umile e determinato come non mai. Perchè la Dakar gli piace.


Johny Aubert
Quello di Johnny Aubert, 31 anni, è il debutto di questa Dakar che preferisco. Posso avere simpatia per un pilota? Essere tifoso anche io? Bene: io tifo per Johnny Aubert. Aubert è stata una grandissim promessa, mancata, del Motocross francese, ed ha buttato via una carriera, anche per colpa sua. Nell'Enduro è arrivato grazie a Filippo "Pippo" Lamotte, che dice di averlo messo "in riga". Ma Pippo scherza, perché non è vero. Johnny si è messo in riga da solo, è diventato due volte Campione del Mondo ed è uno dei più forti Piloti, in assoluto, oggi in circolazione. Talento a parte, in Aubert confluiscono due caratteristiche difficili da miscelare: una calma prossima alla freddezza e l'entusiasmo travolgente. Riuscire a dare a questa miscela esplosiva un equilibrio controllato diventa una forza (talento a parte, ancora). Sin da bambino Aubert ha coltivato un sogno, messogli in testa dal padre: correre alla Dakar. Per oltre un anno si è avvicinato con circospezione al sogno, trasformandolo pian piano in una realtà praticabile. Finalmente, chiuso il Mondiale 2011, Johny è partito per Mattighofem deciso: o lo lasciavano partecipare alla Dakar o smetteva. Ed eccolo, anche lui, "dentro" attraverso la porta principale, ufficiale KTM (anche se con un profilo più basso). Nella prima tappa Aubert si è "incartato" un paio di volte con il trip che non funzionava, nella seconda è caduto, ha piegato il manubrio ed è rimasto fermo per aggiustare la moto, perdendo una diecina di posizioni. All'inizio si è innervosito, perchè sentiva addosso la pressione del tempo perso, come il Pilota di Enduro. Poi ci ha sorriso sù e, come un Campione consumato, ha imparato la lezione della pazienza, della calma necessaria per affrontare quindici giorni di inferno con i nervi saldi. Ha capito anche quanto sia diverso correre contro il tempo ad una velocità relativamente bassa e passare, invece, un'intera giornata sempre, o quasi, lanciato come un missile. La Dakar si vince prima di tutto dentro la testa.


fonte moto.it
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda Vincenzo » 3 gen 2012, 19:50

3° Tappa San Rafael - San Juan

Immagine
Immagine





Classifica di tappa

Despres, FR, KTM, + 3h:48':38"
Verhoeven, NLD, Sherco, + 8' 37"
Goncalves, PRT, Husqvarna, +8' 39"
Rodrigues, PRT, Yamaha, + 10' 03"
Duclos, FRA, Aprilia, + 11' 12"
Casteu, FR, Yamaha, + 11' 42"
Coma, ES, KTM, + 13' 04"
Lopez, CHI, Aprilia, + 17' 59"
Farres, ESP, KTM, + 18' 19"
Ullevalseter, NOR, KTM, + 18' 32"


Classifica generale

1 DESPRES (FRA)-KTM-07:31:42
2 COMA (ESP)-KTM-07:41:54---00:10:12
3 CASTEU (FRA)-YAMAHA-07:48:58---00:17:16
4 LOPEZ (CHL)-APRILIA-07:49:19---00:17:37
5 RODRIGUES (PRT)-YAMAHA-07:51:31---00:19:49
6 DUCLOS (FRA)-APRILIA-07:52:29---00:20:47
7 GONCALVES (PRT)-HUSQVARNA-07:57:42---00:26:00---00:06:00
8 ULLEVALSETER (NOR)-KTM-07:58:00---00:26:18
9 PIZZOLITO (ARG)-HONDA-07:59:03---00:27:21
10 VILADOMS (ESP)-KTM-08:00:08---00:28:26
11 PEDRERO GARCIA (ESP)-KTM-08:00:43---00:29:01
12 FARRES GUELL (ESP)-KTM-08:02:42---00:31:00
13 VERHOEVEN (NLD)-SHERCO-08:03:06---00:31:24
14 ZANOL (BRA)-KTM-08:05:22---00:33:40
15 FARIA (PRT)-KTM-08:06:32---00:34:50
16 BOTTURI (ITA)-KTM-08:06:40---00:34:58
27 CECI (ITA)-KTM-08:30:05---00:58:23
59 CIOTTI (ITA)-RIEJU-10:04:06 ---02:32:24
116 LUCCHESE (ITA)-HUSABERG-12:27:05---04:55:23






Dakar 2012, 3a Tappa. Vince Cyril Despres (KTM)

San Juan, 3 gennaio 2012
Poco meno di 300 chilometri di trasferimento, e 270 di Prova Speciale, con partenza dalla cittadina di Uspallata. La terza tappa della Dakar 2012 scorre l'allineamento della Cordillera verso Nord e collega San Rafael a San Juan con sensibili escursioni altimetriche, tre volte ai tre mila metri s.l.m ed una "picchiata giù fino ai mille metri per il rifornimento di metà Speciale. La prova cronometrata è dura, su terreni pietrosi ed insidiosi, con passaggi molto tecnici e guidati in un contesto paesaggistico a tratti sontuoso, a tratti difficile tale da richiamare il massimo impegno di concentrazione nella guida.

Il primo test espressamente "dedicato" alla robustezza della meccanica, della ciclistica e dell'allestimento delle macchine da "guerra" della Dakar. Cyril Despres deve andare all'attacco del "nemico", sin dai primi chilometri della Speciale, se vuole erodere la distanza, quasi 3 minuti nella generale a San Rafael, che lo separa dal leader della provvisoria, Marc Coma. Il francese parte a testa bassa, sfruttando l'ordine di partenza, due minuti di intervallo tra un concorrente e l'altro. Al primo Controllo di Passaggio, attorno al 40° KM, Despres recupera una ventina di secondi. Cyril mette pressione a Coma, la sua strategia è chiara e senza alternative: sfruttare le partenze posticipate rispetto ai battistrada, ed evitare di aprire la pista e di correre "navigando" per gli altri. Niente di "moralmente" scorretto. Una volta che un concorrente passa a comando, gli altri possono "sfruttare" il suo lavoro. Al rifornento, però Marc Coma ha già reagito all'attacco del "collega", e torna in testa con 15 secondi di vantaggio su Despres. L'olandese Frans Verhoeven ed il portoghese Goncalves si lanciano alla conquista di un podio, e si contendono la terza piazza provvisoria, due minuti più in basso degli inarrivabili Coma e Despres. Ancor più indietro, a partire da tre minuti (e stiamo parlando dei primi cento Km della Speciale!) Lopez, che si è perso per alcuni chilometri, Rodrigues, i "portatori d'acqua" di Coma e Despres, Marc Pedrero e Ruben Faria.

Si delinea abbastanza chiaramente, così, anche un altro spartiacque tattico, non nuovo alla Dakar da ormai diversi anni: se Coma e Despres hanno rotto gli indugi e lanciato la loro sfida personale uno contro l'altro e contro la Dakar, agli altri piloti non resta che optare per una tattica più attendista, quasi in un atto di sottomissione ai due iper-Campioni. Lopez, Rodriguez, Pain, Casteu, tutti hanno scelto questa strada. Ed è a questo punto che si mettono in mostra quelli che vivono la Dakar giorno per giorno, andando alla ricerca di un momento di gloria, come Verhoeven, Goncalves, appunto, o Przygonski.

A meno di 80 chilometri dal traguardo il colpo di scena che da una nuova forma alla tappa e alla corsa. Marc Coma, che è passato dal CP 3 con soltanto due secondi di vantaggio, parte su una pista nella direzione sbagliata, e copre un "extra" percorso di una diecina di chilometri, perdendo il comando della tappa e la leadership della corsa. Un errore di navigazione, importante, che costa allo spagnolo un ritardo vistoso. Il momento è particolarmente proprizio per Cyril Despres, che può rallentare e controllare il finale della sua tappa, consapevole di aver ricevuto un regalo importante, e sinceramente "inedito" ed insperabile, proprio dal suo avversario "storico". Al traguardo Cyril è molto stanco, provato dalla durezza della tappa e dal caldo sofferto, ma la sua classifica diventa il miglior ristoro per il nuovo leader della generale, oltre dieci minuti davanti a Coma. Forti distacchi alle spalle del vincitore della terza tappa, Verhoeven e Goncalves e otto minuti, Helder Rodrigues a dieci, Alain Duclos e David Casteu a undici. Marc Coma taglia il traguardo in settima posizione, 13 minuti alle spalle di Despres.

Cade ed è costretto al ritiro l'americano Quinn Cody, soccorso dall'assitente veloce di Marc Coma, Marc Pedrero. Dakar dura? Sì, Dakar durissima, sin dalle prime battute. Nel corso della seconda tappa si è ritirato Alex Zanotti, fermato da un problema di mousse (i "salsicciotti" usati al posto delle camere d'aria) e di motore a causa di un rifornimento con carburante "sporco". Alex è rimasto a lungo fermo nel deserto, sotto il sole, tentando di aggiustare, e non ha esitato a chiamare i soccorsi quando ha avvertito i primi sintomi di un colpo di calore.

Fa molto caldo, oltre 40 gradi all'ombra al bivacco disposto nell'autodromo El Zonda di San Juan. Peggio è andata al francese Sebastien Coue, trovato privo di conoscenza nelle dune di Nihuil per una crisi ipertermica, e trasportato all'ospedale di San Rafael ormai in coma. Ora Sebastien sta meglio, la crisi è superata. Sta meglio anche Bruno da Costa, il simpatico francese che ha avuto un terrificante incidente andando a collidere con una... mucca (la sua moto è andata a fuoco) lungo il percorso della seconda Speciale, ed è ripartito l'argentino Sergio Cerdera, che ha investito un cavallo durante il trasferimento.

Fonte Moto.it
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda Vincenzo » 3 gen 2012, 20:18

Inizia male per Coma....10 minuti non sono proprio pochi.....la gara è ancora lunga e si stà facendo interessante.....
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 3 gen 2012, 20:24

10' non sono nulla ....
ora vediamo come naviga "Cirillo" :mrgreen:
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda klw » 3 gen 2012, 20:30

Mi spiegate come funzionano i trasferimenti? Ok, si fanno in moto ma mi pare che non contino per la classifica, vero? Quindi non c'è bisogno di correre come forsennati oppure mi sfugge qualcosa?

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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 3 gen 2012, 20:41

I trasferimenti non fanno classifica, si ha però un'orario imposto con i margini di sicurezza (nel caso di trasferimento alla speciale).
Finita la speciale il trasferimento ha solo il limite del tempo massimo per poter ripartire il giorno dopo.
Chiaro che prima arrivi, prima sistemi la moto (parlo di privati), riesci a rifocillarti e magari avanzi il tempo di dormire qualche ora.
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda alfaromeo_ » 3 gen 2012, 20:45

jenk ha scritto:I trasferimenti non fanno classifica, si ha però un'orario imposto con i margini di sicurezza (nel caso di trasferimento alla speciale).
Finita la speciale il trasferimento ha solo il limite del tempo massimo per poter ripartire il giorno dopo.
Chiaro che prima arrivi, prima sistemi la moto (parlo di privati), riesci a rifocillarti e magari avanzi il tempo di dormire qualche ora.

Finalmente ho avuto anche io un chiarimento su questo aspetto tecnico che non conoscevo bene e che non ho mai chiesto per non fare la figura del pirla. Grazie Jenk.

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Re: La Dakar 2012

Messaggioda klw » 3 gen 2012, 22:32

Grazie Jenk.
Che competizioni affascinanti e al tempo stesso assurde. Macinare migliaia di km stancanti, col rischio di cadere e rovinare la gara o di rompere la moto per.... niente. Vero che di queste cose non capisco nulla ma mi sembra tutta un'assurdità.
E' come se nel Tour de France una tappa da 300 km fosse fatta di 250 di inutilità e 50 a cronometro. Bah... C'è una qualche ragione che mi sfugge?

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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 3 gen 2012, 23:32

L'unica ragione è cercare di offrire speciali un pò differenti, ma anche di "stancare" un pò i piloti.

Se non "concepisci" questi trasferimenti, non oso immaginare cosa pensi delle origini della VERA Dakar.
La partenza (non cronometrata) era dalle città degli stati confinanti con la Francia (Milano per l'Italia dal Castello Sforzesco) per concentrarsi a Parigi.
Da li una breve speciale e il trasferimento fino a traghettare in Africa dove iniziava la GARA.
Chilometri su chilometri "inutili" ai fini della classifica, ma alcuni si ritiravano prima di arrivare al traghetto (non c'era la ASO come ora, che è contenta di avere meno concorrenti "non pilotoni" in gara .... scusate la "velata" polemica).
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda Vincenzo » 3 gen 2012, 23:46

Questa non è piu una gara stile Dakar, è piu un susseguirsi di prove speciali........
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 3 gen 2012, 23:55

Dakar 2012 - Terza tappa
La giornata di Despres

Caldo e pietre a non finire nella terza giornata della Dakar. Coma sbaglia strada e il francese vola in testa alla generale


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Una Dakar veramente rovente: dopo due giorni ad oltre 40 gradi, l'autodromo di San Juan, sede d'arrivo della terza tappa è una fornace allucinante. La tappa di oggi è stata molto dura, piste di montagna che si spingevano oltre i 3000 metri, sui contrafforti della Cordigliera Andina. Tante pietre, attraversamenti di fiumi e soprattutto tanto trial tra pietre enormi. Una speciale veramente dura, con anche alcuni punti dalla navigazione difficile. Al termine dei 270 chilometri della prova speciale la vittoria è andata a Cyril Despres, che ha approfittato di un grave errore di navigazione di Marc Coma per portarsi in testa alla classifica generale.
Francisco Lopez è arrivato solo ottavo a oltre 18 minuti dal vincitore. Il cileno è arrivato al traguardo veramente provato, lo scarso allenamento si è fatto sentire in una giornata così massacrante, ma Chaleco ha stretto i denti concludendo la tappa senza grossi problemi. Solo una piccola caduta in cui ha picchiato la carena contro una pietra e un po' di difficoltà nei tratti "trialistici". Nella classifica generale il pilota dell'Aprilia è stato superato da David Casteu e ora è quarto a 17 minuti da Despres e a 7 da Coma, mentre a Casteu lascia solo pochi secondi.
Per quanto riguarda i piloti italiani, innanzitutto dobbiamo segnalare il ritiro di ieri di Alex Zanotti. Il sammarinese della TM ha dapprima sgretolato la mousse posteriore e gli è uscito lo pneumatico da cerchio. Ha trovato una camera d'aria di fortuna, ma ha bucato di nuovo. Dopo aver smontato per la terza volta la ruota posteriore, sotto un sole terribile, è finalmente ripartito e a quel punto la sua moto ha iniziato ad avere problemi di alimentazione. Stremato dalla fatica a questo punto Alex ha dovuto chiamare i soccorsi, dato che erano tre ore che non beveva e la situazione stava diventando rischiosa. Ritiro ieri anche per Maurizio Frigerio, con la Beta.
Nella tappa di oggi è stato ancor una volta Alessandro Botturi il più veloce tra le moto. Il forte endurista ha trovato pane per i propri denti nelle pietraie di oggi ed ha concluso al 14° posto. Paolo Ceci, 32° al traguardo, ha sofferto molto l'altitudine ed è caduto sette volte praticamente da fermo. A quel punto a pensato solamente a finire la tappa. Buona gara oggi per Filippo Ciotti, 49°, mentre Edouard Boulanger è 74°
Per la quarta tappa di domani si preannuncia un'altra giornata terribile, soprattutto se il caldo non diminuirà. 750 chilometri totali e una speciale di 326 chilometri, con tratti ancora oltre i 3200 metri.

Stage Three Results
1, Cyril Despres, France, KTM, 3:48.38
2, Frans Verhoeven, Netherlands, Sherco, at 8:37
3, Paolo Goncalves, Portugal, Husqvarna at 8:39
4, Helder Rodrigues, Portugal, Yamaha, 10:03
5, Alain Duclos, France, Aprilia, at 11:02

Overall Results after Stage Three
1, Cyril Despres, France, KTM 7 hours 31: 42
2, Marc Coma, Spain, KTM at 10 minutes 12 seconds
3, David Casteu, France, Yamaha at 17:16
4, Chaleco Lopez, Chile, Aprilia, 17:37
5, Helder Rodrigues, Portugal, Yamaha at 19:49

fonte xoffroad.it
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda klw » 4 gen 2012, 9:53

Non seguendo le gare non so neanche come fossero le prime Paris-Dakar, ma se i trasferimenti erano limitati all'Europa lo capirei, una sorta di prologo per aggregare persone e dare il via in Africa. Se poi in Africa ogni km o quasi valeva per la classifica allora tutto bene, altrimenti...

Io i raid li concepisco come i grandi giri ciclistici. Si parte la mattina, si arriva entro un tempo massimo seguendo pochi (e dico pochi) waypoints, vinca il migliore. In pratica una gara contro il tempo ma molto votata alla navigazione dove non vince semplicemente il più veloce e meglio attrezzato, anche se alla fine della fiera le case ufficiali ingaggeranno comunque i piloti più adatti al tipo di corsa. Resterebbe comunque la possibilità per un non ufficiale di vincere o piazzarsi tra i primissimi.

Altra possibilità è che si faccia una gara massacro tipo la RAA di ciclismo. Si parte un certo giorno, si seguono dei waypoints e vince chi primo arriva al traguardo finale. Pasti, rifornimenti, assistenza e sonno sono tutti elementi che fanno perdere tempo perché c'è solo il punto di arrivo, non tappe intermedie. Non sono un fautore di queste gare ma almeno hanno un senso.

Così organizzati i raid, boh... non sanno né di carne né di pesce.
Ultima modifica di klw il 4 gen 2012, 11:54, modificato 1 volta in totale.

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Re: La Dakar 2012

Messaggioda F3D3 » 4 gen 2012, 10:50

Rivoglio le tappe maraton :crycry: :crycry: :crycry:
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 4 gen 2012, 18:10

Come volevasi dimostrare, 10' non sono nulla ....
CP1 Coma prende quasi Despres partito 2' prima .... 1'51"
CP2 Coma passa prima di Despres di 1'49" .... quindi 3'49" in totale.
Se la progressione continua, all'arrivo ha dimezzato, se non di più, lo svantaggio nella generale.
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 4 gen 2012, 18:22

Recuperati 2'02" all'arrivo, avrà tirato il fiato, o avrà commesso un'altro errorino??
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 4 gen 2012, 18:42

Dakar 2012, 3a Tappa. Anche i campioni sbagliano
Come è possibile che uno come Marc Coma sbagli strada? E quanto può contare un errore come questo? Tipi di errore


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San Juan, 3 gennaio 2012.

La modalità dell'errore di Coma è stata chiarita. Marc ha sbagliato strada al chilometro 162, là dove sulla pista si presentava un bivio di non secondaria importanza. Il percorso della terza tappa, infatti, prevedeva due tracciati diversi per le moto e per le auto, con una prima parte, fino al KM 162, appunto, in comune. Le piste prendevano direzioni diverse per poi ricongiungersi in prossimità dell'arrivo di tappa a San Juan. Caldo infernale, piste dannate disseminate di sassi e trabocchetti, navigazione, guarda caso, "appuntita", andatura decisamente sostenuta, nessuna traccia sulla pista, poichè nessun altro pilota era passato prima di lui, ed il compito ingrato di decifrare in perfetta solitudine le note del road book aprendo la strada ai piloti che lo seguivano, primo fra tutti Cyril Despres con "il dento avvelenato". Questo è lo scenario in cui si è trovato Marc. La nota "incriminata" era stata evidenziata sul road book di Coma, come tutte quelle che rappresentano un potenziale di errore che può essere determinante (o che riferiscono di una situazione potenzialmente pericolosa), ma in quel punto Marc, pensando ad un CP che gli organizzatori avevano inizialmente previsto, e che poi era stato cancellato, si è confuso, quel tanto che basta per sbagliare e lanciarsi ignaro sulla pista riservata alle auto. Sfortuna vuole che la nota successiva fosse posizionata sei chilometri più avanti, e così solo dopo aver percorso quel tratto Coma ha potuto rendersi conto che si trovava sulla pista sbagliata. Sei KM ad andare, sei a tornare per riprendere la direzione corretta, ed ecco che dieci minuti si erano aggiunti alle fatiche, non poche, della giornata, e venivano offerti su un vassoio d'argento al vincitore della terza tappa e nuovo leader della corsa, Cyril Despres. Coma ha provato a forzare l'andatura per limitare i danni, ma la pista era in quel tratto particolarmente insidiosa, e prendere dei rischi per recuperare una piccola parte del tempo perduto avrebbe potuto rapresentare un errore ben più grave.


Un "semplice" errore, dunque, un attimo di confusione, che molti hanno definito clamoroso, condannando allo stesso tempo la corsa di Coma. Non è vera né l'una né l'altra cosa. Innanzitutto di errori come questo i Piloti ne fanno più di uno durante una corsa lunga come la Dakar, quello che cambia è la "gravità", in termini di conseguenze, dell'errore, ed in questo caso è comprensibile che dieci minuti "regalati" all'avversario siano da considerare "clamorosi". E non è vero che la corsa di Coma è condannata. Non è certo come in quel venerdì nero del gennaio 2007 quando Marc Coma, proprio lui, largarmente in testa alla corsa ad una tappa dalla fine, sbagliò strada e, preso dal panico, andò ad urtare il ramo di un albero, cadde e rimase per qualche attimo privo di conoscenza, a sei chilometri dalla pista giusta, e fu costretto al ritiro. Cyril Despres, fino a quel momento anni luce dietro al campione catalano, ebbe in "regalo", come ieri la terza tappa della 33ma edizione, la vittoria della Dakar.


Gli errori di navigazione
L'errore di navigazione è un elemento chiave nello svolgimento dei Rally, ed è la dimostrazione pratica di quanto sia importante la navigazione e complessa la disciplina, specialmente per i motociclisti che devono fare tutto da soli. L'errore di navigazione è fondamentalmente di tre tipi. C'è quello legato alla cattiva interpretazione della nota del road book, quando cioè in presenza di una cambio di direzione lo sbaglio è totale, quello dello scambio di note per il non perfetto allineamento delle note con il tripmaster (il conta chilometri delle "navi" del deserto della dakar), ed in questo caso succede che uno interpreta correttamente la nota del road book... salvo che la nota giusta non è quella, ma lo è quella subito prima o subito dopo, e quello derivante da una disattenzione, anche di un solo, brevissimo attimo, nel quale il pilota per un motivo o per un altro pensa ad altro o non presta sufficiente attenzione alla navigazione. Marc Coma ha commesso quest'ultimo tipo di errore, come detto abbastanza comune e solo più raro in un Campione come il catalano. Un errore che dovremmo considerare banale, non fosse che è stato punito con una "sanzione" rilevante, esemplare.


Le conseguenze
Lo scenario che si presenta adesso è tutt'altro che deludente. Mancano "solo" undici tappe alla fine. Il che vuol dire che Marc Coma deve recuperare meno di un minuto al giorno, in media, all'avversario, per recuperare l'errore della terza tappa e ri-allinearsi al pronostico che lo vuole principale favorito. Credo che Coma tenterà di compiere "l'operazione" in un numero minore di tappe, diciamo tre non consecutive, scatenando un altro tipo di inferno di cui solo lui è capace, avendolo già dimostrato in passato. Questo non vuol dire fare i conti senza l'oste, ovvero considerare Despres alla stregua di uno sparring partner. A Despres è data l'occasione di amministrare la corsa con un vantaggio vistoso, e di gestirla rintuzzando gli attacchi del nemico utilizzando tutto il talento di cui il francese è depositario.

Despres non ha ancora vinto, e Coma non ha ancora perso. La corsa si accenderà di un nuovo, stimolante interesse, ed a farne le spese, probabilmente, saranno "the others", che si vedranno ulteriormente rubata un'altra fetta di scena.

fonte moto.it
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda karotènite » 4 gen 2012, 21:41

"Prima di tutto vorrei fare i complimenti a tutti coloro ci aggiornano sempre sui fatti di questa fantastica gara qui sul forum.....GRAZIE ! :giorno:

Poi, visto che io sono un vero profano del fuoristrada in genere,vorrei chiedervi....ma noi di myktm per chi tifiamo ??

Coma o Despres :roll:

e comunque io tifo entrambi........hanno la ktm

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: La Dakar 2012

Messaggioda jenk » 4 gen 2012, 22:01

Non ho mai nascosto che il preferito è Coma, anche se "Cirillo" :mrgreen: non è da meno (per me solo .... poco poco).
Oltre a tutti gli Italiano, dal primo all'ultimo in classifica.
Anche altri attirano la mia attenzione, ma la "lotta" per la generale è PURTROPPO circoscritta ai due EXTRATERRESTRI ORANGE.
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