Il fatto che il presidente della Honda (Hrc) si chiami Suzuki, potrebbe confondere. Per non aumentare il rischio, il signor Tetsuo Suzuki, nella breve conferenza stampa tenuta pochi minuti or sono all'autodromo di Brno, è stato talmente stringato ed elusivo da non lasciarsi sfuggire assolutamente nulla, a parte ciò che aveva deciso in partenza di annunciare.
In sintesi:
a) Hrc ha rinnovato il contratto tanto a Dani Pedrosa che ad Andrea Dovizioso. Firma biennale.
b) La trattativa con Lorenzo è confermata; non è detto che non possa riprendere in un prossimo futuro, ma al momento Hrc ha concluso che la scelta migliore fosse mantenere la formazione attuale.
c)non si esclude la possibilità che la Honda, l'anno prossimo, produca sette moto per la categoria maggiore, sottolineando però che, se si intende mantenere la qualità, il numero che esce oggi dal garage di Tokyo (sei) è quello massimo.
d)Simoncelli: il suo contratto, ha detto Suzuki-san, è con Gresini, non con HRC. Avrà una moto ufficiale? Il concetto di ufficialità, ha spiegato il Presidente, si esprime nella differenza di tempo con cui i team satelliti ricevono gli aggiornamenti. In altre parole (questo però non lo ha affermato lui: lo si desume) avrà una Rc212V molto, molto simile a quella di Pedrosa e Dovizioso. Magari la stessa, ma il GP seguente. In ogni caso, sarà una moto che “accontenti il suo desiderio di fare molto bene”.
d)Non ci saranno riduzioni di budget per Hrc.
e)La scelta di confermare Dani e Andrea con un contratto biennale è stata dipesa anche dalla lunga militanza con la Honda, iniziata addirittura in 125.
Astensione da qualunque commento sul ruolo futuro di Alberto Puig e sulla Moto1.
Le rivelazioni di Suzuki, per la Honda, lasciano ora Jorge Lorenzo in mezzo ad un guado. Il maiorchino, infatti, non ha più alcun appiglio per chiedere di più (economicamente o sportivamente) alla Yamaha. Ciò significa che non bisogna aspettarsi grandi sconvolgimenti nel mercato piloti. I giochi (perlomeno quelli importanti), sono fatti.
fonte gpone.com