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In pista con le moto dei Campioni!

MessaggioInviato: 15 ott 2009, 22:36
da jenk
Su una delle piste più insidiose d’Italia, proviamo le protagoniste del Mondiale Motocross della stagione appena conclusa

L’anno 2009 consacra ancora una volta la KTM quale vincitrice nel Campionato Mondiale di Motocross della speciale classifica riservata ai costruttori.
Da diversi anni ormai è l’unica Casa madre impegnata ufficialmente nel Circus Mondiale, e gli sforzi profusi sono culminati non solo con il primato tra le industrie, ma anche con la vittoria della MX2 grazie al velocissimo francese Musquin e a numerose vittorie di GP nella MX1 con Barragan e Nagl.
Per la ditta austriaca i risultati sono molto importanti, tanto che gran parte dell’immagine aziendale si fonda sul successo nelle competizioni agonistiche di alto livello. Queste moto, pur derivando da prodotti di serie, sono la massima espressione della tecnologia moderna nel fuoristrada e, oltre che per le linee estetiche, hanno diversi punti di contatto con la produzione di serie.
Ma per capire cos’hanno di diverso, le guidiamo una per una.


SXF 250 (MUSQUIN – GONCALVES)
La moto campione del mondo stupisce subito per la potenza espressa. Non faccio in tempo ad uscire dal rettilineo dei box, per capire che sono seduto sopra ad un propulsore mostruoso!
Già la prontezza del motore sottocoppia mi fa capire che si tratta di qualcosa di straordinario. Una volta girata completamente la manopola del gas infatti, la rapidità di accelerazione è impressionante, ma lo è ancora di più il fuorigiri che… non arriva mai!
La pista di Odolo oltretutto, sede del test, si presentava parecchio bucata e con poca aderenza, non oso quindi pensare a quali possano essere le prestazioni di questa SXF su un terreno più congeniale. Abituato a guidare un 450 standard, devo dire che ho riscontrato ben poca differenza con il tiro di questa, se non nella prima parte di erogazione, dove il 250, per forza di cose, risulta più debole. Affrontare le curve è un vero sballo, non appena inseriti, basta un colpo di gas per chiudere la svolta. Non è necessario giocare di continuo con le marce in quanto la seconda e la terza sono i rapporti ideali per affrontare gran parte degli ostacoli.
Per quanto riguarda la ciclistica troviamo un setting molto rigido. Per un utilizzo umano infatti, le sospensioni risultano molto dure e poco scorrevoli nel primo pezzo, tanto da picchiare nei polsi e ti fanno sentire bene le buche nelle caviglie. Allo stesso tempo il ritorno è molto frenato, al fine di smorzare qualsiasi genere di buca; ma, se si va veloci, queste sospensioni trasmettono una sensazione di affidabilità e fiducia invidiabile.
Questa caratteristica era resa ancora più evidente dal fatto che al Nazioni di due giorni prima, i piloti hanno dovuto indurire di molto la compressione delle forcelle, affinché non affondassero troppo nell’impatto con le rampe impressionanti della pista di Franciacorta.
In sella la posizione è quella tipica della guida di ultima generazione: manubrio dritto e molto basso, leve orizzontali, sella rigida, leggermente stondata e freno posteriore molto alto non mi hanno fanno sentire subito a mio agio, ma dopo qualche tornata la confidenza è cresciuta.
La larghezza costante del tratto serbatoio-sella-cassafiltro, come pura le larghezza oversize delle pedane fanno si che anche le mie dimensioni si adattino bene a questa moto.
Altro elemento essenziale è l’impianto frenante che completa la dotazione factory di questa KTM. All’avantreno infatti, troviamo un pinza Brembo racing, con montaggio radiale, che in quanto a prestazioni non teme rivali. Il comando era regolato in modo da ottenere un frenata molto potente, ma allo stesso tempo modulare e progressiva. Anche al posteriore troviamo lo stesso tipo di pinza ricavata dal pieno, ma con un montaggio classico.

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SXF 450 (NAGL)
Già a guardarla sul cavalletto, l’ammiraglia austriaca trasmette un senso di corposità assoluta: la sella con lo scalino, le forcelle oversize e l’adesivo ad alto grip nelle zone di contatto con il telaio sono chiari sintomi della potenza che si cela sotto le plastiche arancioni. Le discussioni degli ultimi tempi in termini di regolamenti e cilindrate suggerirebbero motori meno potenti rispetto al 450 attuale, in quanto quest’ultimo, a detta di molti è troppo potente, ma basta salire in sella a questo cavallo di razza per capire che per i veri piloti la potenza non è mai sufficiente. Questa quattroemmezzo infatti, a sensazione percepita sul campo, vanta almeno 7/8 cavalli in più rispetto alla moto standard, ma ciò che sconvolge è la qualità e la precisione con cui questa potenza viene scaricata a terra. Maximilian infatti trasmette la sensazione di essere molto lineare e leggero sul gas, ed è proprio lo stile di guida che richiede questa moto. La potenza massima c’è e si fa sentire solo quando viene chiamata in causa nei lunghi rettilinei o nei salitoni, ma la vera dote è la schiena che eroga a metà. Si è in grado di percorrere tutto il giro di pista con una sola marcia volendo, poiché il motore ti porta fuori in ogni circostanza. Lo scalino sulla sella, non esasperato, è comunque estremamente utile in uscita di curva quando ti permette di avere un punto di riferimento e mantenere la posizione per scaricare al meglio la potenza. Anche per questa la ciclistica è nel complesso molto rigida, pur essendo leggermente reattiva di ritorno. In termini di maneggevolezza perde un pochino, ma in quanto a stabilità trasmette una sicurezza davvero unica. Considerate le potenzialità del mezzo, non vediamo l’ora di vedere in sella il nostro Cairoli per scoprire le emozioni che ci saprà regalare!

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SXF 450 (BARRAGAN)
La KTM del Silver Action Team, diversa dalla squadra ufficiale nei colori, ma non nella sostanza, è l’altra grande protagonista della MX1 2008. Barragan è un grande interprete di questa moto ed è stato in grado di portarla nuovamente sul tetto del mondo, anche se poi, a neanche metà stagione, un brutto infortunio gli ha impedito di replicare i risultati del 2008. La sua 450 è sicuramente tra le più particolari in quanto sembra fatta su misura. A differenza delle altre ufficiali, che seppur personalizzate nel minimo dettaglio hanno una linea guida comune, la numero 7 è proprio diversa da guidare. La posizione in sella è più raccolta per adattarsi al meglio alle dimensioni del pilota, il manubrio è più basso e la leva del freno posteriore abbastanza lunga. In termini di motore non ha nulla da invidiare al compagno di marca Nagl anche se può vantare un allungo migliore. La sensazione in sella è però quella di una moto più “standard”, apprezzabile anche da chi non viaggia a velocità da mondiale.

Le KTM quindi si riconfermano tra le più potenti e quotate del Circus Mondiale, ma anche tra le più gestibili ed istintive nella guida. Per chi si vuole avvicinare alle factory, da quest’anno non potrà più acquistare le SXS che sono uscite di produzione, ma avrà l’opportunità di comprare il kit appositamente studiato per tale esigenza e che viene proposto all’interno del catalogo Power Parts.

Pregi
Potenza dei propulsori - Cura dei dettagli

Difetti
Sospensioni molto rigide per un utilizzo normale - La stabilità del telaio compromette leggermente la maneggevolezza

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fonte moto.it

Re: In pista con le moto dei Campioni!

MessaggioInviato: 16 ott 2009, 14:02
da trivella
cazzarola bellissime e .......chissa se riesco a prenderme una un giorno un bel 450 sxf

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