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KTM SX-F Factory 2012 | In pista con le moto ufficiali di Ca

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jenk
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KTM SX-F Factory 2012 | In pista con le moto ufficiali di Ca

Messaggioda jenk » 5 nov 2012, 23:30

KTM SX-F Factory 2012 | In pista con le moto ufficiali di Cairoli, Herlings e Nagl!
Provare le moto campioni del mondo è il sogno di ogni appassionato. Sulla pista di Mantova abbiamo guidato la splendida SX-F 350 di Cairoli, la leggera SX-F 250 di Herlings e la brutale SX-F 450 di Nagl


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KTM SX-F Factory 2012. In pista con le moto ufficiali di Cairoli, Herlings e Nagl
E’ difficile descrivervi l’emozione che segue la telefonata del nostro direttore. Ci ha appena comunicato che nell’arco di pochi giorni scenderemo in pista per provare le due moto campioni del mondo di motocross, classi MX1 e MX2.
Il ricordo delle gare di questa incredibile stagione è ancora vivissimo, come limpide sono le immagini nella nostra mente di Antonio Cairoli e di Jeffrey Herlings che volano sulla sabbia di Lommel mortificando i talenti e le intenzioni del dream team americano durante l’ultimo Motocross delle Nazioni.
Ora toccherà a noi affrontare la più amichevole sabbia di Mantova in sella alle moto ufficiali del Team Red Bull KTM: sotto i gazebo della squadra di Claudio De Carli ci attendono la splendida SX-F 350 di Cairoli (campione del mondo MX1), la leggera SX-F 250 di Herlings (campione del mondo MX2) e la brutale SX-F 450 di Nagl (16esimo nel mondiale MX1 e autore di un finale di stagione esaltante, culminato nella vittoria al Nazioni in Belgio).

Rappresentano lo stato dell’arte nella tecnica motociclistica applicata al motocross e coronano gli sforzi della Casa austriaca nel raggiungere i vertici dell’offroad che conta. KTM, dopo avere dominato nell’Enduro (suoi due titoli su tre nell’EWC 2012), ha stracciato la concorrenza anche nel mondiale di cross. Merito di due autentici fuoriclasse come Antonio e il giovane olandese, ma non si può che lodare anche il rendimento in pista dei mezzi meccanici: affidabili e dotati di motori potentissimi che hanno spesso portato i due portacolori KTM al primo posto nelle infuocate partenze dal cancelletto.
KTM anche nella stagione appena conclusa ha seguito la sua strada, che la vede credere nel telaio in acciaio e in mezzi ufficiali che non si discostano significativamente da quelli in produzione. Ci sono una cura maniacale dei dettagli e l’uso massiccio di parti speciali prese dal catalogo Power Parts. Come dire: anche l’appassionato (dotato di un bel portafogli) potrebbe farsi la sua factory bike nel garage di casa.

Cosa cambia rispetto alla serie
Come anticipato, non bisogna aspettarsi chissà quale cambiamento rispetto alle moto che possiamo comprare nei concessionari KTM. A livello di motore c’è una precisa messa a punto. Cosa cambia esattamente su tutte e tre le cilindrate? Ce lo spiega il responsabile tecnico Dirk Gruebel: "abbiamo le valvole in titanio e uno speciale pistone Pankl. Cambia anche il corpo dell’iniezione elettronica, mentre gli ingranaggi del cambio a 5 marce sono realizzati con un acciaio speciale. Differente è anche la frizione della Hinson. Più significative sono le modifiche alla ciclistica. Su tutte spicca l’adozione della poderosa forcella WP con steli da 52 mm; nuovo è anche il mono, sempre WP, con pistone in titanio. Di questa lega sono fatte anche le pedane, i raggi e l’impianto di scarico completo realizzato per noi da Akrapovic".
Notiamo dei particolari speciali anche nei freni: le pinze sono Brembo, che fornisce anche le pompe (sia dei freni che della frizione idraulica). La componentistica è italiana anche a livello di pneumatici, dove troviamo i leggendari Pirelli MT32 montati sulle mousse fornite sempre dal costruttore lombardo. Non mancano i dettagli in fibra di carbonio, a protezione della culla del telaio e del disco del freno anteriore.



La nostra prova sul Circuito Tazio Nuvolari di Mantova
La sabbia di Mantova, teatro di tante sfide mondiali e della prima stagionale dello Starcross, una volta tanto è decisamente favorevole al test in pista dei giornalisti. È spianata a meraviglia, bagnata quel tanto che basta a dare una grip eccellente alle Pirelli dei gioielli che andiamo a guidare. Riusciamo a scaricare a meraviglia i cavalli della 250, ma il terreno che lega ci permette di saggiare la potenza anche della belva di Nagl.
Andiamo con ordine, non di cilindrata, ma di ”prestigio”. La moto che scotta di più è sicuramente quella di Tony Cairoli, che si è imposto nella classe regina MX1 e ha vinto due manche su tre al Nazioni. A lei il primo posto anche nella nostra prova.

KTM SX-F 350 Antonio Cairoli (numero 222)
Non ci sono dubbi, è la migliore moto in prova. Dimostra tutta l’efficacia del Cairoli pilota e di quello collaudatore. La moto fa scintille tra le sue mani, ma fa anche godere l’ultimo degli amatori al via di una gara di regionale in virtù di un equilibrio pazzesco tra prestazioni motoristiche ed eccellenza delle sospensioni.
Sprigiona l’impressionante potenza di 58 cavalli che proiettano i 102 chili a secco da una curva all’altra del circuito con una facilità e una rapidità disarmanti. Non c’è la botta del 450, ma nemmeno l’iniziale pigrizia di un 250: il motore di Antonio risponde immediatamente al richiamo del gas con dolcezza, salvo poi distendersi agli alti dove sfodera una potenza a livello di un buon quattroemezzo. Ti dimentichi della frizione e sfrutti l’immenso range di utilizzo di questo motore. Superbo!

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Il bilanciamento della moto di Antonio Cairoli è semplicemente fantastico!

Il nostro peso fa lavorare basso il retrotreno (pesiamo 85 kg contro i circa 75 di Cairoli), lasciando un po’ alta la forcella. In uscita di curva emerge così un leggero sottosterzo, mentre la trazione è sempre semplicemente fantastica. La WP da 52 mm ha un funzionamento perfetto e mantiene la moto in assetto anche quando si sbaglia la sequenza di whoops o si atterra scomposti proprio dentro l’avvallamento vigliacco che “avviterebbe” la forcella di qualunque moto di serie. Anche a livello ergonomico la moto di Cairoli si rivela meravigliosa grazie a le leve regolate alla perfezione e a un manubrio dalla piega abbastanza dritta, che ti fa sentire subito a casa. Anche i freni sono perfetti e coniugano potenza e modulabilità.

KTM SX-F 250 Jeffrey Herlings (numero 84)
La moto campione del mondo della MX2 è generosa con noi e sul pistone di Mantova ci regala badilate di divertimento. Non si può chiedere di più a una moderna moto da cross, davvero. Dove il motore della 350 impone di parzializzare (come nelle esse della pista), i 45 cavalli della moto di Jeffrey consentono di tenere il gas aperto e di impennare il piacere di guida sulla sabbia. Bisogna chiamare in causa spesso la frizione per essere ancora più rapidi in uscita di curva, ma la SX-F Factory è comunque tutt’altro che pigra ai bassi.
Il monocilindrico ha una grande schiena ai medi e un allungo imperioso che consente di sfruttare alla grande la terza marcia su gran parte del tracciato lombardo.

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La 250 ha 45 cavalli, sfruttabili dal primo all'ultimo

La forcella WP conquista con lo stesso fantastico comportamento conosciuto sulla 350, mentre il monoammortizzatore ha più precarico e dà un assetto neutrale alla moto. Herlings tiene le leve al manubrio basse, ma ci si fa presto l’abitudine. Fastidiosa è invece la posizione alta del pedale del freno, che tra l’altro pecca in modulabilità. Lo sfiori appena e lui inchioda subito la ruota. Al giovane campione MX2 piace così, noi durante il test abbiamo limitato al massimo il suo utilizzo troppo on/off (o tutto o niente).

KTM SX-F 450 Max Nagl (numero 12)
Pesa quasi come la moto di Cairoli (104 kg a secco), ma di cavalli ne ha 63. Esatto, sessantatre! Un dato esagerato, che ricorda le vecchie bestie di 500 cc a due tempi di qualche lustro fa. Per fortuna la moto del tedesco è trattabile ai bassi, dove comunque il lavoro di frizione aiuta a gestire la trazione in uscita di curva, e lineare ai medi. Oltre questa soglia la SX-F spara al cielo la sabbia di Mantova, a ogni manata sul gas corrisponde un colpo di cannone dello scarico e una botta di adrenalina al cuore.

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Il nuovo motore monoalbero conserva tanta potenza (63 cv), ma è molto più lineare ai medi regimi

Al cancelletto è una tempesta, ridicolizza le altre cilindrate che in confronto sembrano minicross.
Ma come diavolo faceva Cairoli a battere Nagl in partenza? E’ divertente giocare con lei e vedere di cosa è capace nei rari allunghi della pista, ma i tempi sono un’altra cosa e vengono fuori – cronometro alla mano – con le cilindrate più basse. Per assurdo la 450 sa anche essere una moto bonacciona, basta decidere di usare le marce alte e sfruttare la grande coppia ai medi per fare strada senza che il motore urli agli alti. L’assetto ricorda la 350 di Antonio, con una forcella rigida ma molto scorrevole, e un mono che tende a chiudersi leggermente sotto il nostro peso.
E’ maneggevole e molto stabile anche nei tratti della pista che via via si bucano; il merito va in particolare alla ottima WP che digerisce ogni botta e attutisce alla grande gli errori di valutazione nell’atterraggio dai salti (che si arrivi lunghi o corti, gran parte del carico sulle braccia viene assorbito in modo spettacolare dagli steli di questa forcella da 52 mm).
A livello di taratura si nota immediatamente il lavoro spettacolare fatto dai ragazzi di De Carli sulla SX-F di Nagl. La sua moto, provata lo scorso anno in Francia, ci aveva lasciato a dir poco perplessi: motore (di 350 cc) appuntito e nervoso (dove invece quello di Tony era semplicemente perfetto), forcella di marmo e monoammortizzatore troppo frenato. Il team romano ha messo a punto alla grande la 450 di Max, che ora vanta lo stesso, fantastico equilibrio delle altre due moto factory provate a Mantova.
E i risultati si sono visti, col tedesco costantemente ai piani alti della classifica della MX1.

fonte moto.it
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Re: KTM SX-F Factory 2012 | In pista con le moto ufficiali d

Messaggioda trivella » 6 nov 2012, 19:52

Invidia per chi le può provare e soprattutto sfruttarle per quel che sono concepite...

:clap: :clap: :clap:
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